di MATILDE PULEO
Qual è il tempo di un’immagine in movimento e che tipo di rapporto esiste tra l’immagine statica e l’immagine video? Sono questi gli interrogativi che nel corso di cinque edizioni – la sesta quest’anno – ha visto impegnata, in partnership col Man di Nuoro e l’EX3, la rassegna L’evento immobile di Casa Masaccio, curata da Cristiana Collu, Saretto Cincinelli e Alessandro Sarri.
Un progetto corale da molti punti vista, che nel corso degli anni ha trovato sede in più location e che, con tappe e appuntamenti diversi, si è incentrato sull’immagine video come “incantamento”, “annunciazione” e perfino “ostinazione” prima di giungere all’odierno e affascinante tema dell’Apparizione da intendersi come forte filtraggio del visibile alla ricerca di una sua connaturata instabilità.
Una mostra che prova ad indagare tramite le opere video, la sostanza immateriale del flusso elettronico, come unico spazio possibile per la rappresentazione di un momento incentrato sulla rivelazione di ciò che appare. Ciò che rimanda è una verità nuova fatta di reiterazioni di gesti o di manipolazione registica che fa scomparire la realtà allo scopo di far rimanere viva la sua scomparsa. Una verità nuova data, ad esempio, dall’impatto emotivo prodotto da azioni distruttive narrate da Katrin Connan e Sean Rogg nella loro violenta distruzione della materialità del quotidiano, attuata – in quest’ultimo caso – da due inquietanti bambini. Un evento che indaga la materia liquida del racconto attraverso l’assurdità delle collocazioni spazio temporali dei soggetti, come nei lavori di Hans Schabus di Sophie Krayer e di Ruben Bellinkx. L’apparizione è data dalla natura controversa del visibile manipolata in sequenze numerate quasi fosse un gioco programmato nei lavori di Marrit Snel e, soprattutto, nell’opera Vogels di Robbert Weide.
L’impossibilità a decidere di cosa siano fatte le apparizioni e il residuo di ciò che si ricorda, è vissuto da questi artisti come opera di finzione, piena di zone d’ombra e di ambiguità. Ciò che appare svela o nasconde il video sembra essere il perno intorno al quale ruota il casting di João Onofre e la contraffazione del reale operata da Helen Dowling tra apparato sonoro, movimento del corpo e azione reale svolta all’interno della pellicola.
In sostanza, il linguaggio video è apparizione di nuove istanze e di nuovi racconti? In realtà, ciò che appare sembra essere solo l’impossibilità del presente, la negazione della percezione diretta e dell’appropriazione concreta e corporale perfino di ciò che sperimentiamo.
Artisti: João Onofre (P), Robbert Weide (NL), Sean Rogg (UK), Helen Dowling (UK), Marrit Snel (NL), Hans Schabus (A), Ruben Bellinkx (B), Katrin Connan (D), Sophie Krayer (CH).
L’Evento Immobile. VI edizione
Apparizioni
a cura di Cristiana Collu, Saretto Cincinelli, Alessandro Sarri
3 novembre – 28 novembre 2012
Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea
Corso Italia 83, San Giovanni Valdarno (AR)
Info: +39 055 9126283
www.casamasaccio.it
Ingresso gratuito
orari: feriali 15 – 19 \ festivi 10 – 12 | 15 – 19 \ lunedì chiuso