VENEZIA | Officina delle Zattere | Fino al 11 maggio 2013
Nata dalla ricerca della direzione artistica di stimolare, attraverso una proposta sperimentale e giovane, un confronto attivo fra l’opera e il pubblico, la rassegna “marzo_maggio”, fra il 7 marzo e l’11 maggio 2013 vede alternarsi negli spazi dell’Officina delle Zattere undici esperienze artistiche diverse.
Come ricorda Marco Agostinelli, Direttore artistico dell’Officina:
“Questo secondo appuntamento nei nostri spazi intende oltrepassare i limiti insiti nel concetto di “mostra” e trasformare lo spazio espositivo dell’Officina delle Zattere in un percorso culturale dinamico, in un laboratorio, in un ambiente in evoluzione condizionato da esperienze anche molto diverse tra loro, ma legate tutte da un sottile fil rouge”.
Il primo tassello di questo percorso sperimentale e “ultragiovane” è costituito dalle irriverenti creazioni di “Surreality Show”, diretta da Sofia Francesca Micciché e curata da Julie Kogler: le opere degli artisti Alessandro Calizza, Cristiano Carotti, El Gato Chimney, Jonathan Pannacciò, Elio Varuna generano visioni sorprendenti e spostano la percezione dello spettatore in riflessioni e direzioni inaspettate. Il rapporto con chi osserva è continuamente stimolato, attraverso l’ironia e la rilettura “fuori dai canoni” della storia dell’arte, della letteratura ma anche dell’odierna cultura popolare. Due di queste opere sono state realizzate in un happening filmato nelle stesse sale dell’Officina.
Molto diverso come linguaggio figurativo ma identico nel desiderio di creare dei cortocircuiti nella mente dei visitatori è la mostra di Simone Ligabue, “Diritto d’arte”, a cura di Roberta Semeraro: Ligabue, che riattiva la tradizione dell’umorismo nero, richiama enunciati della scienza giuridica e repertori linguistici in uso tra i soggetti che a vario titolo intervengono in un procedimento giudiziario solo per insinuare, attraverso le configurazioni plastiche, un sospetto polisemico.
La ricerca di un rapporto fra la forma artistica e il suo messaggio/contenuto che sia capace di trasferire il significato della rappresentazione su un piano diverso da quello letterale, è alla base di due altri momenti della rassegna, più intensamente connotati dal loro rapporto con le problematiche sociali: l’installazione “La Bell’ra” di Gianni Moretti e il video “Inediti legami”, realizzato dai ragazzi dell’Istituto penale per minorenni di Treviso.
L’opera di Moretti, a cura di Susanna Sara Mandice, affronta con delicatezza il tema del femminicidio: partendo da un fatto di cronaca, la vittima di violenza è rappresentata come una “bell’ra” (falena nel dialetto di Perugia) che ossessivamente sbatte le ali contro un vetro. Simboleggiando le anime dei morti che non trovano pace, la falena si agita frenetica, incessantemente, in un volo apparentemente disarmonico e caotico. Il lavoro, premiato alla prima edizione di Set Up – Art Fair, fiera d’arte contemporanea indipendente di Bologna, ambisce a diventare un monumento notturno, un’icona luminosa che serenamente libera una calda potenza.
Nel video “Inediti legami”, diretto da Roberto Franzin, una dozzina di ragazzi del carcere minorile di Treviso, provenienti da Europa, Africa, Asia, America Latina re-interpreta nove famose opere d’arte attraverso il teatro-danza: “ricopiandole” con i movimenti dei loro corpi, i danzatori usano le composizioni note a tutti per raccontare una nuova storia, che partendo da una situazione di angosciosa solitudine passa attraverso l’aiuto solidale e arriva a un finale di partecipe positività, alla fondata speranza di poter riprovare.
“Synaptic space”, personale di Antonia Trevisan curata da Roberta Semeraro, muove dalla riflessione che sono i singoli individui a dare il loro senso al mondo: ne consegue che il mondo è da loro ri-significato, e i ricordi ri-tracciati sulla base delle esperienze posteriori, e riletti continuamente con nuove sfumature.
In “EGO-Tecnologie per un’esistenza sostenibile“, di Paola Madorno (in arte Mado*), l’artista veneziana, in tensione verso possibili soluzioni al dramma esistenziale di un’umanità protesa all’autodistruzione, trova appagamento in dimensioni abissali da sogno e paesaggi deliranti, dove le centrali fotovoltaiche si trasformano in scintillanti distese di girasoli.
Segue “Sense of Community #1”, a cura di Silvia Petronici, mostra collettiva che riflette su come nella società del web 2.0 gli artisti possano estendere le loro istanze creative a una sempre maggiore interazione e condivisione con il pubblico; allo stesso tempo, la pratica dell’arte pone domande a questa comunità e ne ottiene risposte multiple e articolate. La mostra segue l’omonimo workshop.
Dal 9 all’11 maggio, “Toolkit Festival 03 – Festival di arte interattiva”, a cura di Martin Romeo, proporrà sulla scorta del successo delle prime due edizioni mostre e installazioni interattive, performance di danza contemporanea e sperimentazioni live media con l’intento di rendere questo percorso espositivo accessibile a un pubblico il più vasto possibile. Parallelamente, sarà dato molto spazio alla didattica e alla formazione, attraverso i workshop con gli artisti che coinvolgeranno principalmente gli studenti dell’Università Ca’ Foscari e IUAV insieme all’Accademia di Belle Arti. Il Festival avrà altre due sedi, la galleria A plus A Centro Espositivo Sloveno e Palazzo Malipiero.
La rassegna prevede anche la presentazione ad aprile del libro di Solidea Ruggiero “Io che non conosco la vergogna”, (Edicola ediciones, post-fazione di Gian Ruggero Manzoni).
Come ricorda il Direttore artistico dell’Officina, Marco Agostinelli:
“Come era stato premesso e promesso all’inizio della nostra avventura, la multidisciplinarietà è un chiaro obiettivo: il prossimo programma, che ci porterà fino alla 55a Biennale di Arti Visive, continuerà a far evolvere l’Officina delle Zattere verso quell’idea di “edificio” dell’arte e del fare, senza barriere tra i diversi ambiti della creatività, aperto ad esperienze nuove e coinvolgenti, rivolto ai giovani e alla ricerca. Senza mai dimenticare che in arte l’importante è accogliere libertà d’espressione per dare voce e ascolto al maggior numero di uomini e donne possibili”.
Rassegna “marzo_maggio”
direttore artistico Marco Agostinelli
7 marzo – 11 maggio 2013
Officina delle Zattere
Dorsoduro 947, Venezia
Orari: 10-18 tutti i giorni escluso lunedì e martedì
Aperto inoltre 1-29-30 aprile
Info: +39 0415234348 | cell. +39 346 6725817
www.officinadellezattere.it
info@arteeventi.com