VENEZIA LIDO | Hotel Excelsior | 1 – 20 settembre 2015
L’installazione di Svetlana Ostapovici nella hall dell’Hotel Excelsior di Venezia presenta un allestimento effettuato con la tecnica del mosaico, composto da grandi sculture che rappresentano volti. Visi che nella loro essenzialità vogliono ritrovare la propria individualità. Pur non avendo alcun riferimento fisiognomico alla sua persona, esse sono in qualche modo il suo specchio e la sua storia, un momento nella ricerca di se stessa.
«I sensi sono fortemente presenti nell’operare sia grazie al colore che alla materia (tessere di vetro) cui si unisce l’uso variegato e tattile delle superfici. E senza il sentire non c’è opera d’arte in quanto elemento primario del fare, dell’operare umano. Questa strada vuole, pretende di unirsi al pensiero, approdo che troviamo spesso nei suoi lavori con valenza intellettuale, come in “Contro il muro” o “Identificazione”. Ma l’elemento più originale, l’elemento di fusione che intende, aspira e riesce a superare le tanto frequenti dicotomie del nostro tempo è proprio l’immagine. L’albero, il volto che affiora da un forte colore rosso, o blu, l’acqua sia evocata nei riflessi che dipinta. Immagine di se stessa, immagini che generano spazio, immagini radicate nel tempo e nella memoria,immagini poi di quello che verrà nella speranza e nelle intenzioni. […]
Spesso il nostro tempo si è troppo basato solo sui sensi, non riuscendo ad andare oltre questo stadio fortemente ancorato alla materia e alle cose. E per riuscire a liberarsi, tanto spesso ha usato l’intelletto in arte, raggiungendo astrazioni che poi nulla o poco avevano a che fare con l’arte stessa. E l’arte si è tanto dibattuta tra questi due binomi dimenticando la sua vera essenza umana, che tramite l’immagine dà calore, forza, forma, racconto e poesia al mondo astratto delle idee. E fa alzare, volare da terra il materialistico mondo dei sensi. È forse la sensibilità innata di Svetlana Ostapovici che le ha permesso questo salto? O il suo essere donna forse? O le tante diverse e sofferte vicende che poi trovano voce e respiro nella sua arte? Noi apprezziamo, impariamo e ricordiamo grazie al suo lavoro che siamo tanto, intrinsecamente e sostanzialmente fatti di quella materia, reale ed irreale al tempo stesso, che oggi chiamiamo immagini.»
Estratto da un testo di Giancarlo Guarnieri
Svetlana Ostapovici. Identification
a cura di Manuel Bortolotto
In occasione della
72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
Hotel Excelsior
Lungomare G. Marconi, Venezia Lido
1 – 20 settembre 2015