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VENEZIA | PALAZZO DELLE PRIGIONI | Fino al 24 novembre 2024

di ALESSIA PIETROPINTO 

Una guerra quotidiana, una normalità paradossale, dinamiche che rasentano l’impossibile, l’impensabile, il “troppo”; un dolore preponderante e lacerante tale da apparire fittizio, una realtà che faticosamente si comprende, immagini che destabilizzano e generano silenziose implosioni in chi le guarda.

Yuan Goang-Ming, What Lies Beyond Us_, pencil on paper, 30 x 43 cm, 2024 © Yuan Goang-Ming

Come evento collaterale della Biennale 2024, il Padiglione Taiwan presenta lo struggente e toccante e veritiero progetto di Yuan Goang-Ming (1965, Taipei) intitolato Everyday War. Organizzato dal Taipei Fine Arts Museum al Palazzo delle Prigioni di Venezia Everyday War curato da Abby Chen – riflette sulle difficili e alienanti condizioni di vita dei cittadini di Taiwan mediante una selezione di lavori, due dei quali creati appositamente per la mostra, tramite i quali l’artista evidenzia uno spaccato sociale surreale le cui radici scavano all’interno della memoria familiare dell’artista, il cui padre, appena diciottenne, fu costretto nel 1949 a rifugiarsi sull’isola di Taiwan, abbandonando così la sua patria stretta nella morsa della dittatura comunista.

YUAN Goang-Ming, The 561st Hour of Occupation, 2014. © YUAN Goang-Ming. Courtesy of the artist.

Everyday War, video a canale singolo dalla durata complessiva di 10 minuti, proietta lo spettatore all’interno di un appartamento silenzioso, svuotato dalla presenza umana, privo di ogni forma di vita; apparentemente in uno stato di tranquillità, di stasi e di quiete, l’attimo successivo si mostra annientato, improvvisamente colpito da un attacco, da una forte esplosione che priva la casa del suo fine: proteggere chi la abita. Il colpevole, anonimo e invisibile, sferra un’offensiva inattesa e distruttiva, andando a colpire un luogo sinonimo di sicurezza e tranquillità; un rifugio che muta in prigione, una minaccia silente con cui gli abitanti di Taipei sono costretti a convivere, un pericolo costante che sconvolge il concetto dell’abitare, sottraendo così all’individuo la propria intimità, quel senso di appartenenza ad un luogo contenitore di memorie, emozioni, affetti.

YUAN Goang-Ming, Everyday War, the exhibition’s eponymous work expected in 2024. © YUAN Goang-Ming. Courtesy of the artist.

Con The 561st Hour of Occupation, l’artista documenta l’occupazione parlamentare del Movimento Studentesco dei Girasoli del 2014, protesta portata avanti dagli studenti per contrastare l’approvazione dei trattati commerciali con la Cina e le nuove normative riguardanti l’assistenza sanitaria per gli studenti in trasferta nei due Paesi. Anche in questo caso la presenza umana è intuibile, ma non evidente, la si percepisce nella stessa modalità con cui si percepisce quel senso di resistenza, rivalsa e lotta che contraddistingue i cittadini di Taipei.

Yuan Goang-Ming, Prophecy, kinetic installation, 182 x 87 x 77 cm, 2014 © Yuan Goang-Ming. Photograph- Yung-En Huang. Special thanks to Kaohsiung Museum of Fine Arts

Da luoghi chiusi, vittime di attacchi e distruzione, vissuti e ricolmi di ciò che caratterizza una consueta quotidianità, a una città fantasma, svuotata e grigia, irreale per coloro che hanno avuto la fortuna di essere cresciuti vivendo e non cercano very day Maneuver, attraverso l’utilizzo di un drone che aleggia sulle strade di Taipei, mostra una città disabitata nell’attimo in cui un simulato allarme costringe i suoi abitanti a cercare riparo, ad attuare quei meccanismi necessari di sopravvivenza. Uno scenario angosciante e contraddittorio che mostra, seppur indirettamente, un intero popolo che, nonostante tutto, possiede la forza di restare unito, di combattere contro un nemico in grado non solo di togliere la vita, bensì di plasmare la propria quotidianità tramite una minacciosa presenza costante e prolungata.

YUAN Goang-Ming, Everyday Maneuver, 2018. © YUAN Goang-Ming. Courtesy of the artist.

Yuan Goang-Ming guida lo spettatore nell’intimità della propria casa, della propria città intimorita e plagiata dall’incertezza della guerra; una condizione di continua resistenza affiancata da latenti intimidazioni con cui imparare a convivere, ad accettare per tentare di sopravvivere senza mai farsi trovare impreparati.

YUAN Goang-Ming, Dwelling, 2014. © YUAN Goang-Ming. Courtesy of the artist.

Attingendo a memorie derivanti dal passato del padre dell’artista costretto all’esilio, Goang-Ming utilizza medium differenti per esplorare e rendere partecipi dei disagi e delle contraddizioni della società taiwanese attuale, del paradosso di un luogo che ha trasformato la guerra in elemento consueto, ordinario; la paura in una costante, la sofferenza in un sibilo perpetuo e silente, la pace in un’utopia. Tramite video, installazioni e fotografie emerge il paradosso della sofferenza mutata in normalità, la paura di ritrovarsi privati della propria casa, l’angoscia di non riuscire più a percepire quel senso di pace e tranquillità che contraddistingue “l’abitare”, l’essere e il sentirsi protetti nel proprio luogo, tra le mura di una casa che dovrebbe fungere da strumento protettivo e non da prigione mortale

Yuan Goang-Ming: Everyday War
Taipei Fine Arts Museum of Taiwan

20 aprile – 24 novembre 2024

Palazzo delle Prigioni
Piazza San Marco, Castello 4209, Venezia

Orari di apertura: estivo, 11.00 – 19.00; dal 20 aprile al 30 settembre – ultimo ingresso 18.45; orario autunnale: 10.00 – 18.00 dall’ 1 ottobre al 24 novembre – ultimo ingresso 17.45); chiuso il lunedì (tranne i lunedì 22/04, 17/06, 22/07, 02/09, 30/09, 18/11)

Info: info-tfam@gov.taipei

https://www.taiwaninvenice.org/2024/

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