GENOVA | PALAZZO REALE | 26 MAGGIO – 24 SETTEMBRE 2023
Intervista a LEO LECCI di Daniele Panucci
In parallelo alla mostra Highlights (26 maggio – 24 settembre 2023), nelle sale del Gran piano nobile di Palazzo Reale a Genova sono esposti diciannove lavori di artisti del Novecento che prendono il posto delle opere “di casa” confluite nel percorso espositivo dedicato ai maestri del XVI-XVIII secolo.
Collocate all’interno delle sale della reggia, le opere realizzate da alcuni maestri del secolo scorso, italiani e stranieri, dialogano con le raccolte storiche, proponendo audaci e stimolanti accostamenti che accendono il dibattito sul ruolo del collezionismo attraverso i secoli.
Questo il concept della mostra WE LINKED PASSAGES. Maestri del ‘900 dalle collezioni private genovesi. Ne abbiamo parlato con Leo Lecci, docente di storia dell’arte contemporanea all’Università di Genova e curatore della mostra insieme a Luca Leoncini e Anna Manzitti, direttore e conservatore delle collezioni di Palazzo Reale.
We linked passages non è solamente il titolo della mostra, ma anche quello dell’opera che chiude il percorso espositivo, un laser-painting su tela con oggetto dell’artista e musicista afroamericano Ben Patterson. Il lavoro in questione, esposto nel Salotto dell’Aurora, riflette la volontà da parte dei curatori di mettere in luce i punti di contatto tra mondi solo apparentemente distanti, come i linguaggi dell’arte del secondo dopoguerra e il collezionismo seicentesco: un’opportunità che ha permesso di presentare in una delle dimore storiche inserite nella lista dei Palazzi dei Rolli di Genova una selezione di opere perlopiù sconosciute al grande pubblico.
Abbiamo pensato che l’assenza temporanea di alcune opere della collezione di Palazzo Reale potesse essere un’occasione unica e probabilmente irripetibile per creare un link tra le collezioni genovesi antiche e moderne, tra il collezionismo storico e quello presente. Grazie alla generosa collaborazione di alcuni amatori d’arte contemporanea sono esposte 19 opere, quasi tutte inedite o comunque poco note, di 13 artisti internazionali tra i più celebri del Novecento. Una testimonianza importante della vitalità del collezionismo genovese attuale che si pone così in continuità con quello antico.
La scelta curatoriale è stata quella di dare spazio a lavori di artisti non genovesi presenti in collezioni private locali. Un concept dalla lunga gestazione, che si è potuto concretizzare, in tempi molto stretti, solo grazie alla vasta e capillare conoscenza delle collezioni liguri. Come hai individuato e selezionato le opere da inserire nella mostra?
La mia attività di docente di storia dell’arte contemporanea e di curatore (o collaboratore alla curatela) di diverse mostre a Genova, ma non solo, mi ha consentito di venire a contatto con diversi collezionisti e amatori d’arte liguri che si sono mostrati desiderosi di collaborare a progetti espositivi originali. Sono rimasto sorpreso nel constatare che a Genova si sono formate nel tempo importanti collezioni di arte del XX-XXI secolo, create da persone davvero appassionate che in molti casi hanno anche voluto conoscere e frequentare molti degli artisti di cui possiedono le opere. Mi sono più volte chiesto se non sia tutto nato, almeno in parte, per una sorta di reazione all’ormai caratteristico ripiegamento istituzionale della città verso l’arte del passato. Quello che è certo – e confortante – è che il collezionismo d’arte contemporanea a Genova è attivo e vivace. Del resto, le importanti collezioni Della Ragione e Battisti erano nate a Genova e solo la miopia delle istituzioni civiche le ha portate a Firenze l’una, a Torino l’altra, tutt’ora visibili (quella torinese solo in parte) nei musei civici di quelle città.
Non è la prima volta che il contemporaneo entra nelle sale di Palazzo Reale. Nel 2017 accanto alla Crocifissione di Antoon Van Dyck era esposta l’opera Lugar para la crucifixión 2, la rielaborazione fotografica realizzata dallo spagnolo José Manuel Ballester. Come reagiscono i fruitori al dialogo tra il collezionismo di ieri e le istanze del presente? Potremmo dire che con l’intrusione del contemporaneo si valorizzano anche le opere del passato, che hanno l’opportunità di essere osservate con rinnovato interesse?
In generale la reazione è positiva. Riscontriamo un costante apprezzamento soprattutto nei giovani e negli stranieri. I primi mostrano interesse, quantomeno curiosità per gli insoliti accostamenti. Gli stranieri, è noto, hanno più occasioni di confrontarsi con l’arte contemporanea e dunque sono più preparati a simili esperimenti (attuati all’estero molto prima che da noi). Una visitatrice di Cape Town mi ha fermato per fare i complimenti all’iniziativa, dicendosi entusiasta dell’allestimento. Alcune persone più anziane storcono talvolta il naso, anche se in molti si sono detti incuriositi per la novità della proposta. Durante una visita guidata una signora completamente digiuna d’arte del XX secolo mi ha detto che We linked passages è una mostra “gentile” perché rispetta le collezioni storiche e si integra ad esse senza sovrapporsi. È un commento che mostra che abbiamo colto nel segno. Lo scopo di simili progetti è proprio questo: avvicinare il pubblico ai linguaggi dell’arte moderna e contemporanea mostrando affinità e differenze rispetto all’arte del passato.
WE LINKED PASSAGES
Maestri del ‘900 dalle collezioni private genovesi
A cura di Leo Lecci
con Luca Leoncini e Anna Manzitti
Artisti in mostra: César, Piero Dorazio, Tano Festa, Jannis Kounellis, Joseph Kosuth, Sol LeWitt, Mattia Moreni, Ben Patterson, Michelangelo Pistoletto, Gerhard Richter, Ettore Spalletti, Mario Schifano, Ben Vautier
26 maggio – 24 settembre 2023
Palazzo Reale, Gran piano nobile
via Balbi 10, Genova
Info: palazzorealegenova.cultura.gov.it/event/mostra-we-linked-passages
palazzorealegenova@cultura.gov.it