Intervista a NICOLA PEDANA di Francesca Di Giorgio
Come avete affrontato il lockdown e la relativa chiusura della vostra galleria? Avete cercato di colmare il vuoto attraverso la progettualità online e/o attraverso un uso diverso dei social? Come si è modificato il rapporto con il vostro pubblico?
La galleria è stata immediatamente chiusa, già prima delle disposizioni governative, vi era un clima molto preoccupante e quindi subito ho capito che era meglio restarsene in casa. Sinceramente da buon padre di famiglia e persona ligia al dovere, mi sono barricato nella mia dimora con i miei, ed ho pensato solo al loro benessere e null’altro, restando nel silenzio totale per rispetto delle tante vittime mietute dal virus. Dopo alcuni giorni ripreso dallo shock, ho iniziato ad interagire con i collezionisti via telefono, inoltre ho organizzato diverse iniziative benefiche con i miei artisti, mettendo a disposizione piccoli oggetti possibilmente acquistabili da tutti per raccogliere quanti più fondi possibili per gli ospedali. In aprile, sempre restando a casa, ho caricato alcune opere su delle piattaforme online destinate alla vendita e ad inserire le stesse sui nostri canali social, onestamente ho avuto riscontro e alcuni lavori hanno trovato fortuna presso buone collezioni di alcuni nostri seguaci. Sono rimasto in contatto con tantissimi collezionisti e mi ha reso molto felice la loro vicinanza e attenzione nei confronti della mia galleria, non appena si è potuto riaprire in molti su appuntamento sono passati a salutarmi ed alcuni per superare questo assurdo periodo stanno pensando di acquisire una piccola opera, come segno di ripresa e buon auspicio, speriamo bene!!!
Mai come in questo periodo abbiamo sentito parlare di “mondo dell’arte” ma proprio in un momento come questo è difficile immaginarlo come omogeneo. Composto da figure diverse: artisti, collezionisti, appassionati, critici, curatori, galleristi, organizzatori, editori. Un insieme spesso diviso da interessi contrastanti… Ora, se e in che modo, vi sentite parte di un “sistema”? Come state affrontando, dal lato umano e pratico, la vostra attività? Vi siete posti degli obiettivi a breve termine?
Personalmente, reputo che il nostro “mondo dell’arte” debba essere coeso e affrontare questo nero periodo unendo le forze, facendo sistema e non pensare solo al proprio orticello. Sinceramente sono stato e sarò accanto ai miei artisti, farò tutto il possibile per sostenerli e organizzare con loro progetti di valore, sperando di poterli mostrare presto al pubblico quello reale e non virtuale. Credo tantissimo nel rapporto vis a vis con il collezionista, il digitale conta ma in minima parte, per me è imprescindibile questo approccio, avere un pubblico in carne ed ossa agli opening. Come già ho avuto modo di dichiarare, il programma della galleria, ripartirà da ottobre, sperando che il Covid-19 sia stato totalmente sconfitto ed archiviato. Al momento in galleria è allestita una collettiva dei nostri artisti, con opere inedite realizzate nel periodo di lockdown. Ovviamente avrò bisogno sempre al mio fianco del pubblico che assecondi e supporti le mie idee e progetti; sono convinto non mi abbandonerà e che presto ritornerà a darmi molte soddisfazioni.
Faccio presente che la macchina del comparto, da parte mia è sempre stata accesa. Alludo ai trasporti, facchinaggio, testi per cataloghi, impaginazioni grafiche, curatele ecc… Ce la faremo ne sono convito. Forza Italia unita!
Siamo nella famosa Fase 3, ciò presuppone una visione in progress, un prima, un dopo e un poi. Restituiteci una fotografia che vi ritrae in questi tre momenti…
Prima, dopo e poi – e aggiungerei per sempre… (Qualità, professionalità e determinazione).