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Carpinone (IS) e Lucito (CB) | VIS à VIS Fuoriluogo 27 

a cura della Redazione

Dal 5 al 25 agosto 2024, i borghi molisani di Lucito e Carpinone sono stati protagonisti di un incontro originale tra arte, comunità e territorio, ospitando la tredicesima edizione del programma internazionale di residenze artistiche VIS à VIS Fuoriluogo 27. Organizzato dall’associazione culturale Limiti Inchiusi e curato da Tommaso Evangelista, il progetto ha visto la partecipazione di due artisti di rilievo: Ivano Troisi a Lucito e Opiemme a Carpinone. Entrambi gli artisti hanno creato opere che dialogano profondamente con i contesti locali, integrandosi nelle tradizioni e nella memoria dei luoghi, e offrendo al tempo stesso una riflessione attuale sulle relazioni tra uomo e natura.

Ivano Troisi, Segni di Maggio, 2024. Ph. Limiti Inchiusi

A Lucito, Ivano Troisi ha creato l’opera Segni di Maggio, una scultura che sintetizza la memoria demoetnoantropologica del luogo con un taglio contemporaneo. Il lavoro trae ispirazione dal rituale arboreo del Maje de la Defenza, una celebrazione antica che simboleggia il ritorno della primavera e la rinascita della natura. Troisi ha trasformato il tradizionale “pagliaio di maggio” in una struttura conica in ferro e cerchi antichi di botte, adornata con simboli che richiamano i riti e i canti della festa. Questa scultura, collocata nel luogo della prima tappa della processione dell’albero, è destinata a diventare un elemento vivo del rito, un ponte tra il passato e il presente che la comunità potrà far propria nelle future celebrazioni. L’opera di Troisi non è solo un omaggio alla tradizione, ma anche un invito alla riflessione sul nostro ruolo di custodi della memoria e dell’ambiente. In tale cornice, l’artista si immerge in una pratica ideativa che non si limita a osservare passivamente il paesaggio, ma cerca di instaurare un dialogo profondo con esso.

Ivano Troisi, Segni di Maggio, 2024. Ph. Limiti Inchiusi

La sua scultura, inserita nella tradizione che celebra il ritorno della primavera e della fertilità, si confronta con l’identità attraverso un linguaggio visivo aggiornato e minimale che esplora i concetti di memoria, mutazione e adattamento. L’uso di materiali riciclati e l’inserimento dei simboli suggeriscono un equilibrio precario tra l’uomo e la natura, un tema di grande rilevanza in un’epoca segnata da rapidi cambiamenti culturali. Segni di Maggio si configura così come una fusione tra simbolismo antico ed espressione artistica attuale, un percepire i luoghi e un’azione scultorea capace di richiamare alla mente la forza rigeneratrice della natura e l’importanza di preservare le tradizioni in un dialogo continuo con la storia e l’identità.

Ivano Troisi, Segni di Maggio, 2024. Ph. Limiti Inchiusi

Nel borgo di Carpinone, Opiemme ha creato un percorso che unisce poesia e arte visiva, coinvolgendo direttamente la comunità locale. Con l’intento di riscoprire la bellezza e la memoria del territorio, l’artista ha realizzato una serie di installazioni che integrano testi poetici con il paesaggio circostante. Il progetto, intitolato Meriggiare pallido e insorto, titolo omaggio a Eugenio Montale, invita i fruitori a camminare tra i vicoli del borgo, osservando e riflettendo sul legame tra natura e esistenza. Le frasi enigmatiche disseminate lungo il percorso, in combinazione con materiali come ferro, legno e stoffa, creano un dialogo tra l’arte e il contesto naturale e culturale del luogo. Ogni installazione diventa un punto di riflessione, un invito a scoprire il territorio attraverso una lente poetica. Svelando lentamente il legame con lo spazio, oltre il tempo della festa, la scoperta della bellezza nel dettaglio dei segni determina tracce di un passaggio che ognuno può ricostruire nel senso e nello spazio. Si forma magicamente un panorama interiore che si sovrappone a quello reale e lo amplifica fornendo nuove chiavi di lettura. L’opera, volutamente aperta e in divenire, si distingue per la sua capacità di promuovere la riscoperta e la valorizzazione del borgo, offrendo nuove chiavi di lettura per comprendere il legame profondo tra l’uomo e la natura.

Opiemme, Meriggiare pallido e insorto, 2024. Ph. Limiti Inchiusi

La conclusione di VIS à VIS Fuoriluogo 27 rappresenta una ulteriore tappa per Limiti Inchiusi e per il progetto di residenze artistiche, che continua a dimostrarsi una delle iniziative più longeve e interessanti dedicate alle aree interne e alle comunità locali. Le opere realizzate da Ivano Troisi e Opiemme non solo arricchiscono ora il patrimonio culturale di Lucito e Carpinone, ma offrono anche spunti di riflessione sulla necessità di mantenere un dialogo costante con la propria storia e con l’ambiente che ci circonda.

Opiemme, Meriggiare pallido e insorto, 2024. Ph. Limiti Inchiusi

Il progetto, che ha coinvolto attivamente le comunità locali attraverso workshop e incontri, culminerà con la presentazione di un catalogo e un video-documentario a dicembre, testimoniando il lavoro svolto e garantendo che l’eredità di questa edizione rimanga viva anche in futuro. Le opere lasciate dagli artisti sono destinate a diventare parte integrante della vita culturale dei borghi, offrendo un punto di riferimento per le generazioni future e ricordando l’importanza della contemplazione e del rispetto per il ritmo naturale.

 

VIS à VIS FUORILUOGO 27
Artists in residence Project
a cura di Tommaso Evangelista

5 – 25 agosto 2023

Carpinone (IS), artista in residenza OPIEMME

Lucito (CB), artista in residenza Ivano Troisi

Limiti inchiusi arte contemporanea

Info: +39 328 1413929 | +39 392 9999001
limitinchiusi@gmail.com
www.limitinchiusi.it

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