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VARESE | Villa e Collezione Panza | 21 febbraio – 19 aprile 2020

di SERENA FILIPPINI

È Un’idea assoluta quella che Giuseppe Panza di Biumo (1923-2010) sviluppò durante gli anni della sua vita, fatta di ricerca e di studio sugli artisti a lui contemporanei e di collezionismo, che lo portò a progettare schizzi e disegni per la realizzazione di un vero e proprio palinsesto di allestimento da destinare alla sua villa di Varese, progetti che poi affidò al FAI nel 1996, al momento della donazione della villa al Fondo Ambiente Italiano. Quest’ultimo ne ha raccolto l’eredità e ancora oggi prosegue nell’attività di conservazione, valorizzazione e divulgazione delle opere facenti parte della Collezione Panza e della villa stessa, che nel 2019 ha raggiunto i 50.000 visitatori.

Villa Panza – Un’idea assoluta, Ala delle scuderie primo piano, luce proveniente da ambienti con installazioni di Dan Flavin Foto di arenaimmagini.it, 2013 Courtesy FAI – Fondo Ambiente Italiano

Quest’idea assoluta è oggi possibile vederla ri-vivere negli spazi della villa grazie al riallestimento integrale della collezione permanente dal titolo Villa Panza – Un’idea assoluta. Giuseppe Panza di Biumo. La ricerca, la collezione realizzato, come ha spiegato la direttrice Anna Bernardini, seguendo le volontà museografiche del Conte Panza e voluto fortemente dal FAI nel 2020 per ricordare due anniversari: il ventennale dell’apertura al pubblico di Villa e Collezione Panza e il decennale della morte di Giuseppe Panza di Biumo che ha rappresentato la vera scintilla affinché l’intera collezione nascesse, oltre ad essere stato uno tra i più importanti collezionisti d’arte contemporanea del secondo Novecento.
Chi meglio può raccontare, con una visione dall’interno, come si è formata negli anni la Collezione Panza, è sicuramente la vedova di Panza, la signora Giovanna, che ha definito quest’attività di collezionismo quasi come un bisogno ossessivo, una missione nella quale il marito credeva fermamente, tanto che sarebbe stato impossibile non seguirlo in questa profonda passione, perché il suo entusiasmo era così travolgente da coinvolgere anche le persone a lui più vicine.

Villa Panza – Un’idea assoluta, Ala sud primo piano, opere di Allan Graham Foto di Michele Alberto Sereni – Magonza, 2020 Courtesy FAI – Fondo Ambiente Italiano

Altra testimonianza fondamentale è stata quella di una dei cinque figli, Giuseppina, che si è dichiarata felice di rivedere la casa esattamente come la voleva il padre, il quale, anche quando i figli erano piccoli, lasciava loro la libertà di osservare più volte le opere esposte e di provare a coglierne i significati: crescere in questo contesto, che per tutti gli appassionati d’arte potrebbe apparire come un privilegio, per i figli, durante l’infanzia, era diventato ormai un gioco quotidiano.
Consapevoli delle parole di chi la villa l’ha vissuta per anni si può procedere nella visita rendendosi conto che le opere, oggi esposte là dove Giuseppe Panza desiderava fossero, non potrebbero che essere esattamente nei posti da lui scelti, perché ogni pezzo dialoga coerentemente ed insistentemente con lo spazio, con gli arredi, con le finestre e con la luce propri di ogni singola stanza.
Questo dimostra, senza dubbio, la straordinaria capacità di scegliere per la collezione capolavori che potessero ben integrarsi con l’ambiente che le avrebbe accolte, ma soprattutto lo studio e la ricerca che hanno portato alla progettazione di un allestimento così fortemente connotato e personalizzato in base agli spazi della villa, elementi che spesso, per un comune collezionista per il quale la priorità è accumulare il maggior numero di opere, possono essere facilmente tralasciati in favore di un’esposizione più ricca in termini di quantità, ma meno in termini di senso.

Villa Panza – Un’idea assoluta, Ala delle scuderie, “Varese Scrim” di Robert Irwin, 2013 Courtesy FAI – Fondo Ambiente Italiano

Nelle stanze al primo piano le opere esposte sono tutte afferenti all’Arte Monocromatica americana di artisti come Phil Sims, entrato a far parte della collezione dal 1989, Stuart Arends e Ruth Ann Fredenthal, che dimostrano il profondo interesse del conte per la relazione tra le opere e la luce dell’ambiente in cui sono inserite. Si arriva poi alla sala dedicata alle opere di Ford Beckman in cui le grandi dimensioni e l’utilizzo del nero, il “nero assoluto” come lo definiva Giuseppe Panza di Biumo, vanno in contrasto con il giallo evocando l’atavica tensione tra vita e morte, luce e buio.
Proseguendo il percorso si raggiungono le opere di Allan Graham, che rimandano al mistero della natura con i tipici telai di legno irregolari e convessi, quelle di Max Cole e di John Mccracken dove si manifesta il rigore minimalista e quelle di Ettore Spalletti in cui avviene la fusione tra pittura, scultura e architettura.
Un’intera sezione è dedicata alle opere di luce di Dan Flavin, il più grande nucleo esposto che comprende opere realizzate tra il 1964 e il 1987, che permettono al visitatore di entrare in un mondo altro, un’atmosfera slegata dalla realtà, ma non completamente, grazie al perenne dialogo con l’architettura e le finestre degli spazi in cui sono inserite. Lo stesso dialogo, tra interno ed esterno. si crea anche con le pareti/velario di Robert Irwin.
Tra le novità del riallestimento va citata anche l’opera acustica di Michael Brewster, fruibile per la prima volta, in cui il suono sembra quasi assumere un suo corpo fisico ben definito, attraverso le tre differenti musiche proposte, ciascuna della durata di sette minuti.

Villa Panza – Un’idea assoluta, Scuderia dei cavalli da sella piano terra, opere di Allan Graham Foto di Michele Alberto Sereni – Magonza, 2020 Courtesy FAI – Fondo Ambiente Italiano

Parallelamente alla collezione permanente sono stati allestiti alcuni lavori lasciati a Villa Panza dagli artisti protagonisti delle mostre temporanee realizzate negli anni, tra cui Christiane Lӧhr (2010), Bob Verschueren (2014), Peter Randall-Page, Wim Wenders e Meg Webster (2015), Bob Wilson (2016) e Sean Scully (2019).
Il riallestimento di Villa Panza sarà visitabile fino al 19 aprile e verrà riproposto a cadenza annuale, alternandosi con le mostre temporanee che nel 2020 vedranno protagonisti gli artisti Günther Forg in primavera e Ed Clarck in autunno.
Proseguiranno anche le iniziative per celebrare questi due importanti anniversari tra cui incontri e dibattiti sulla figura del Conte Panza, laboratori per bambini e, a partire da settembre, l’allestimento di una sala interamente dedicata al Conte per raccontare, attraverso una video proiezione immersiva, la sua vita e il suo percorso di collezionista.
Un’idea assoluta, quella di Giuseppe Panza, che resiste nel tempo e rimane ancorata al “suo” spazio.

Villa Panza – Un’idea assoluta. Giuseppe Panza di Biumo. La ricerca, la collezionec
con il sostegno di JTI (Japan Tobacco International) partner istituzionale
con il Patrocinio del Comune di Varese

21 febbraio – 19 aprile 2020

Villa e Collezione Panza
Piazza Litta 1, Varese

Orari: dal martedì alla domenica 10.00-18.00;
Ingresso iscritti FAI gratuito; intero €15.00; ridotto (6 – 18 anni) €7.00; bambini fino ai 5 anni ingresso gratuito; studenti fino ai 25 anni €10.00; famiglia€32.00, consente l’ingresso con tariffe ridotte per i gruppi famigliari composti da 2 adulti e 2 bambini (4-14 anni) a partire dal terzo bambino, ogni ingresso è gratuito; soci National Trust, soci Bienfaiteurs Amis du Louvre, persone con disabilità e accompagnatore ingresso gratuito; gruppi quote ridotte per gruppi minimo 20 persone, preventivi a richiesta

In ottemperanza all’ordinanza regionale Villa Panza rimarrà chiusa fino all’1 marzo, in attesa di ulteriori disposizioni da parte di Regione Lombardia.

Info: +39 0332 283960
faibiumo@fondoambiente.it
www.villapanza.it

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