VENEZIA | Palazzo Franchetti | 10 maggio – 20 ottobre 2019
di MATTEO GALBIATI
Il legame, protratto nel tempo, a tratti tormentato e sempre rinnovato, tra Jean Dubuffet (1901-1985) e Venezia arriva da lontano: bisogna, infatti, risalire al 1949 quando l’editore Bruno Alfieri lo invitò in un progetto che naufragò per le posizioni decisamente “controculturali” dell’artista. Seguirono poi la mostra del 1964 al Teatro di Palazzo Grassi e quindi la celebre partecipazione al Padiglione nazionale francese del 1984. Dubuffet è ora nuovamente protagonista di una grande mostra veneziana che, a Palazzo Franchetti, celebra non solo la sua ricerca, ma anche l’avvincente storia con la città lagunare.
Questa mostra, da annotare tra gli eventi di maggior interesse presentati in concomitanza con La Biennale, accompagna il visitatore in un viaggio che concede la completezza della visione del suo pensiero: in dialogo con i preziosi e peculiari ambienti e spazi del palazzo veneziano, si dispiegano, infatti, capolavori che coprono tutto l’arco temporale della sua creatività attraversando i decenni fin dall’immediato dopoguerra, con le opere di evidenza più informale degli anni Cinquanta, per arrivare poi alle celeberrime Mire degli ultimi anni in cui il segno cromatico diventa sempre più forte ed espressivo.
La cura eccezionale di questo progetto – che espone, oltre a dipinti, sculture e carte anche importanti documenti d’archivio – è quella, nel segno di una lettura rinnovata della sua esperienza pittorica di cui si attesta ancora la vibrante energia e una vivace attualità, di riportare molte delle opere che erano già state proposte nel 1964 e nel 1984, ridefinendo, ma con un concept espositivo differente, le qualità peculiari del linguaggio di Dubuffet in un luogo in cui, come Venezia in concomitanza con la biennale d’arte, diventa internazionalmente e istituzionalmente rilevante per il dibattito artistico-culturale della contemporaneità.
Le sollecitazioni offerte dalla storica dimora veneziana, con i canonici arredi e decori, le scelte mirate e attente dei capolavori esposti ripropongono, enfatizzandole nel contrasto, le posizioni forti assunte dall’artista nel corso della sua vita. Primo teorico dell’Art Brut, le sue idee si sono, infatti, materializzate attraverso una pittura “disimpegnata”, audace e senza freni, capace di propri e intimi automatismi, forte di un timbro espressivo che dichiara la propria anticonvenzionalità e celebra, in questo modo, la propria libertà espressiva slegata dai concettualismi e dai formalismi dettati dal sistema dell’arte.
Jean Dubuffet e Venezia
a cura di Sophie Webel e Frédéric Jaeger
in collaborazione con Foundation Dubuffet
progetto di ACP Palazzo Franchetti; Franco Calarota e Roberta Perazzini Calarota; Emmanuel Clavé
catalogo 5 Continents Editions
10 maggio – 20 ottobre 2019
Palazzo Franchetti
San Marco 2847, Venezia
Orari: tutti i giorni 9.00-18.00
Info: www.palazzofranchetti.it