MANTOVA | Palazzo Te | 12 marzo – 4 giugno 2017
di MATTEO GALBIATI
Ci sono “matrimoni” artistici che spesso, in occasione di mostre che mettono in dialogo un artista ormai ampiamente storicizzato e un altro che sta segnando il tempo presente con la sua significativa attività di ricerca ancora tutta da compiersi pur nell’affermazione del proprio nome, non funzionano affatto. Gli accostamenti e gli intrecci, i rimandi e le corrispondenze risultano spiazzanti, forzate e non allineate su una giusta compenetrazione – pur nelle individuali differenze – delle reciproche visioni e poetiche. L’occasione di un raffronto temporale tra “temperamenti” e osservazioni differenti si perde nel pretestuoso vizio della circostanza.
La mostra Giorgio Morandi e Tacita Dean. Semplice come tutta la mia vita, che viene presentata negli ampi ambienti delle Fruttiere di Palazzo Te a Mantova, non vanifica lo scopo per cui è stata pensata e costruita attorno alle due importanti figure di Giorgio Morandi (1890-1964) e Tacita Dean (1965), le cui opere si compenetrano in un flusso temporale di reciproca appartenenza che non “ferisce” lo sguardo dello spettatore, ma, al contrario, riesce a sottolineare quel sottile legame profondo, quasi intimo, tra i due artisti che, pur generazionalmente lontani, attestano il loro flusso scambievole e contaminante di sensibilità.
Se da una parte troviamo l’evidenza di un esempio che l’artista inglese segue attingendo dal lavoro morandiano, anima e spirito guida per le sue letture e visioni, nutrimento essenziale per uno sguardo già fortemente connotato, forte della consapevolezza, del riconoscimento e del riscontro con una storia passata, dall’altra abbiamo il recupero di un’antologia ricca di opere dell’artista italiano che, pur ampiamente studiate, mitizzate e definite criticamente da decenni di studi e analisi sulla sua rilevante figura, mettono chi le osserva nella posizione di sentire l’attualità e la contemporaneità del loro apporto, valido e vivo ancora oggi.
La raccolta di cinquanta opere – dipinti, grafiche, disegni, acquerelli – di Morandi, provenienti da collezioni pubbliche e private, porta la testimonianza della ripetuta e ribadita riflessione sulla natura morta da lui condotta tra il 1915 e il 1963: una vita intera spesa all’inseguimento di una meditazione che, dal soggetto specifico, ha saputo amplificarsi ad altri valori che hanno fatto trascendere il peso e il senso di quel soggetto ossessivamente ripetuto.
Questo importante nucleo di opere si compenetra con la saggia proposta filmica dei due video – intitolati Day for Night e Still life – che la Dean ha realizzato nel 2009 proprio nel celebre studio bolognese dell’artista. L’artista britannica ha assimilato il silenzio, il buio, i segni e le presenze di quel luogo producendo un’animazione che rende viva l’anima e l’essenza stessa di Morandi; ne coglie il fondamento tra gli oggetti e i segni di un lavoro condotto in quello studio, con le sue luci e le sue ombre, con quei passaggi e movimenti che hanno amplificato la sua caratteristica natura morta. Lo legge senza enfasi, lo racconta senza descriverlo; con una intuizione puntuale ne ripercorre le tracce.
Lei si appropria delle condizioni del lavoro del maestro italiano con raffinato garbo, con la stessa misura con cui lui ha trattato le sue immagini: la mostra funziona quindi – e va scoperta con un tempo giusto e ponderato – grazie ad un’elegante elaborazione degli accordi tra le due esperienze che si riverberano nell’incontro dei loro due universi paralleli.
Dean e Morandi, Morandi e Dean si guardano abolendo le gerarchie del tempo, convergendo in una meditata osservazione e testimonianza di quella semplicità diretta che dalla loro spontaneità essenziale, chiave di volta delle loro esperienze poetiche e analitiche, si muove a diventare stimolo rinnovato nell’incanto dell’ammirato visitatore capace di cogliere la forza sottile di questo pronunciamento lirico dato dalle vicende estetiche di questi straordinari artisti, qui legati da inattese affinità elettive.
Giorgio Morandi e Tacita Dean. Semplice come tutta la mia vita
a cura di Massimo Mininni e Augusto Morari
con la collaborazione di Massimo Maiorino e Daniela Sogliani
promossa da Comune di Mantova
organizzazione Centro internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te, Museo Civico di Palazzo Te
in collaborazione con Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma; Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi, Bologna; Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, Mantova
catalogo Skira
12 marzo – 4 giugno 2017
Viale Te 13, Palazzo Te
Orari: lunedì 13.00-19.30; da martedì a domenica 9.00-19.30 (ultimo ingresso 18.30)
Ingresso intero €12.00; ridotto €8.00; ridotto studenti €4.00
Info: +39 0376 323266
www.centropalazzote.it