FIRENZE | Centro di Cultura Contemporanea Strozzina | 14 marzo – 20 luglio 2014
di Gaia Vettori
Questioni di famiglia – Vivere e rappresentare la famiglia oggi è il titolo della mostra allestita al Centro di Cultura Contemporanea la Strozzina di Firenze, fino al 20 luglio 2014. I curatori Franziska Nori e Riccardo Lami propongono le opere di 11 artisti concentrati sull’analisi impietosa delle dinamiche familiari: fotografie, video ed installazioni che obbligano a riflettere non tanto su cosa sia oggi la famiglia, quanto piuttosto sulla sua decostruzione, senza rassicuranti risposte né parole di conforto. Anzi, le opere presenti divengono la cassa di risonanza di quelle angosce tipiche della società tardo-capitalista, culla della disgregazione dei legami affettivi.
Si inizia con 5 grandi foto a colori di Thomas Struth: 5 diverse famiglie colte in una rigida posa nell’intimità delle loro abitazioni, figure ieratiche fredde e distanti, per un incipit che diviene una dichiarazione d’intenti. Infatti, una volta varcata quella soglia, si scende nel baratro perturbante delle “questioni di famiglia”, laddove tutto ciò che sembra conosciuto e quotidiano, nasconde in realtà un coacervo di interrogativi senza risposta.
Componenti familiari visti come spettri evanescenti (The Stewarts have a party di De Beeck), installazioni site-specific volte a ricreare un tipico salotto di famiglia borghese funestato però da continui soliloqui lamentosi (Mocellin e Pellegrini), fino a vere e proprie rivisitazioni parodistiche con le opere di Trish Morrissey che, come un’intrusa, si inserisce in allegri quadretti familiari, prendendo il posto della figura femminile, passando per il surreale video Soundtrack di Guy Ben-Ner, caotica sequenza di clip che ritraggono la quotidianità della famiglia dell’autore israeliano.
Inoltre, le opere di coloro che, pur partendo da esperienze personali, raggiungono le vette di una profonda indagine sociologica, come In balance with di Courtney Kessel e i suoi universali equilibri instabili tra madre e figlia, e John Clang con Being Together commistione estraniante di realtà e immagine, virtuale e concreto. Ancora, le immagini liriche e intimistiche di Nan Goldin, presente con uno slideshow ed otto foto a colori che ritraggono membri della famiglia e bambini di amici dell’autrice e gli Home movies di Jim Campbell, installazioni composte da 300 e 1040 luci led ciascuna, in un flusso continuo di immagini cangianti, per una sorta di recupero confuso di vaghi ricordi d’infanzia.
Concludono la mostra Les Tombes di Sophie Calle e Mother Tongue di Chrischa Oswald. Nel primo caso, attraverso tre semplici immagini di tombe in bianco e nero, l’artista francese si fa portavoce di una riflessione sul tema del lutto, proponendo un inquietante ritratto funebre di una famiglia i cui componenti sono ormai deceduti. Mother Tongue della Oswald è invece l’opera più volutamente fastidiosa e sconvolgente, perfetta conclusione di questo perturbante percorso: in una stanza buia, due video che mostrano madre e figlia intente a leccarsi reciprocamente il volto in religioso silenzio, azione così tipica nel mondo animale eppure così incestuosamente inaccettabile per noi esseri umani.
Del resto, siamo davvero in grado di definire cosa sia la famiglia? Siamo davvero sicuri che essa sia in fondo “società naturale”? Oppure, come ha affermato la curatrice Franziska Nori, in una recente intervista rilasciata a Controradio: “questo nucleo familiare sembra una cosa così naturale, però tutto è fuorché naturale”? Questioni di famiglia: vivere e rappresentare questo problematico oggetto contemporaneo.
QUESTIONI DI FAMIGLIA
Vivere e rappresentare la famiglia oggi
a cura di Franziska Nori e Riccardo Lami
Artisti: Guy Ben-Ner, Sophie Calle, Jim Campbell, John Clang, Nan Goldin, Courtney Kessel,
Ottonella Mocellin+Nicola Pellegrini, Trish Morrissey, Hans Op de Beeck, Chrischa Oswald, Thomas Struth
14 marzo-20 luglio 2014
Centro di Cultura Contemporanea Strozzina
Palazzo Strozzi, Firenze