Non sei registrato? Registrati.
MILANO | Fabbrica del Vapore | 9-11 settembre 2022

Intervista a ILARIA CENTOLA e VALERIO DEHÒ di Matteo Galbiati

Per la sua sesta edizione Milano Scultura torna nella sua sede originaria presso la Fabbrica del Vapore a Milano e qui ripropone, nel fine settimana che sta per arrivare, il suo format in costante evoluzione e cambiamento che ha, nella sua identità, proprio la caratteristica di unire l’aspetto consueto della manifestazione fieristica, ma si arricchisce anche della forza di assumere il valore di un progetto espositivo. Con oltre 40, tra artisti e gallerie, Milano Scultura è luogo di incontro e scambio; rispettosa della tradizione scultorea, resta anche aperta all’innovazione e alle nuove espressività che danno modo di indagare l’espressività plastica in ogni suo aspetto.
Abbiamo dialogato con i due pilastri portanti di Milano Scultura la direttrice-fondatrice Ilaria Centola e il curatore Valerio Dehò in questa doppia intervista:

Armando Moriconi, Medea, 2010, marmo statuario, 48x35x23 cm

Come è nata l’idea di dedicare una fiera interamente alla scultura? Quali tendenze, cambiamenti, evoluzioni sono emerse in questi anni? Come è mutata Milano Scultura nelle diverse edizioni?
Ilaria Centola: L’idea è nata dalla ricerca di una nostra specificità all’interno di un panorama fieristico sempre più affollato. Non ci sono mostre tematiche in Italia. L’idea che abbiamo avuto è stata quella di scommettere sulla scultura in senso allargato e quindi all’apertura verso le installazioni e i new media. La tendenza che abbiamo notato va nella direzione di una scultura che si apre a codici intermediali, che usa la tradizione per superarla.

Come si rilancia la scultura – che personalmente amo moltissimo – oggi, in tempi in cui sembra vivere la difficolta della sua “complessa” gestione (realizzazioni, trasporti, spazi, collocazione, etc…)?
IC: Certamente i costi per gestire la scultura sono importanti, i materiali sono spesso costosi. Ma c’è da dire che la ricerca nei nuovi materiali porta sempre di più a superare le difficoltà classiche del bronzo o del marmo. E poi la scultura può avere una fruibilità anche all’aperto, è legata alla public art, quindi è un linguaggio che sa dialogare con la contemporaneità. Si sta espandendo, ha caratteristiche di durata importanti. La tecnologia è affascinante, ma invecchia in fretta.

Milano Scultura, installation view, Fabbrica del Vapore, Milano (edizione passata)

Cosa la incoraggia nell’arricchire, ampliare e migliorare la proposta espositiva? Quali collaborazioni avete attivato?
IC: C’è ancora tanto da fare, ma passo dopo passo la nostra manifestazione cresce. Collaboriamo con l’Accademia di Brera a cui diamo uno spazio importante perché crediamo nel futuro della scultura e, quindi, nelle giovani idee e nei progetti più attuali. Ci piacerebbe coinvolgere maggiormente anche il Comune di Milano o le aziende del settore per creare un network sempre più ampio.

Dal punto di vista curatoriale come si interviene nelle scelte e nell’orientamento che connota l’identità di ogni edizione di Milano Scultura?
Valerio Dehò: Un curatore cerca sempre due cose: qualità e coerenza. Nel caso di una fiera si può scegliere all’interno delle proposte che vengono avanzate, per questo si presta attenzione a coordinare al meglio il display dell’esposizione. Bisogna rendere visibili i lavori senza interferenze o invasioni di campo. Puntiamo alla varietà dei linguaggi, l’eccesso di minimalismo è fuori luogo e fuori tempo. Lo abbiamo visto ad Art Basel dove abbiamo trovato di tutto e nessuno si è lamentato, mi pare. In questo momento la tendenza è che non ci sono mainstream se non di tipo ideologico dal post femminismo al decolonialismo, che, però, sono tangenti al mercato. Riguardano solo il conformismo curatoriale e quelli che si vogliono adeguare al mood del momento.

Marzio Cialdi, Metamorfosi, 2021, ceramica, misure variabili

Quali sono i punti fermi, quali le aperture nell’offerta espressiva? Ovviamente la scultura vive dell’innovazione di materiali, forme, costituenti, insomma dei cosiddetti New Media
VD: Le dico che la mia aspirazione è quella di coinvolgere tutta Milano in una festa della scultura, anche le istituzioni pubbliche, gli spazi privati, i laboratori e gli atelier. Non sarà mai possibile imitare Muenster Skulptur, ma qualcosa in più si può fare anche in Italia. Non è semplice, però resta l’obbiettivo da raggiungere. L’offerta espressiva di Milano Scultura è ancora all’80% legata a linguaggi non tecnologici, il digitale non è presente in modo importante, perché costituisce ancora una minima parte del mercato e spesso usa dei canali alternativi diretti per avvicinare il pubblico. La stessa VR è usata poco e spesso legata a progetti pubblici. I New Media tendono al flat, su Instagram è stato constatato che funziona solo la pittura. E non è difficile immaginare perché. 

Parlando di novità, invece, che ruolo hanno i giovani artisti in Milano Scultura? Quali sono, poi, gli spunti della VI edizione che sta per aprire i battenti? Cosa dobbiamo aspettarci con il ritorno negli spazi della Fabbrica del Vapore?
VD: Dovete aspettarvi la possibilità di fare un’esperienza nell’universo della scultura. Abbiamo anche una serie di performance perché il tema del corpo fa parte della nostra idea di un universo plastico, vivibile, accogliente, concreto. I giovani sanno costruire relazioni che vanno oltre la quotidianità e l’assuefazione alla rete. Ne abbiamo tanti e vogliono tutti uscire dal “simulacro” di Baudrillard per costruire una propria realtà.

Milano Scultura. VI edizione
a cura di Valerio Dehò
ideata da Ilaria Centola
con il patrocinio di Comune di Milano
in collaborazione con Fabbrica del Vapore
catalogo NFC Edizioni con testo di Valerio Dehò

9-11 settembre 2022
Anteprima stampa venerdì 9 settembre ore 12.30
Opening venerdì 9 settembre ore 18.00- 22.00

Fabbrica del Vapore
Via Giulio Cesare Procaccini 4, Milano MI

Orari: sabato ore 11.00-20.00 e domenica 11.00-19.00
Ingresso libero

Info: info@milanoscultura.com
www.milanoscultura.com

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •