Melegnano (MI) | Studio Frem | 6 – 13 aprile 2025
Intervista a STUDIO FREM di Ilaria Introzzi
A Melegnano, a una manciata di passi da Milano, sorge una residenza-studio d’artista: Frem (che prende il nome dall’azienda specializzata nella trasformazione dell’acciaio per cementarmato, ndr).
L’ambientazione, paradossale ma neanche più di tanto, si rivela all’interno di un contesto industriale che sì influenza l’opera degli artisti che ne prendono parte ma, allo stesso tempo, permea la loro voglia e necessità di sperimentare. Visitandolo, si è voluto dare voce ai suoi protagonisti, i quali hanno sposato un’intuitiva idea imprenditoriale con quella artistica. Da visitare, soprattutto in questi giorni in cui il capoluogo lombardo è in fermento, tra iniziative ed eventi dedicati alla Milano Design Week.
Com’è nata l’idea di creare una residenza d’artista all’interno di Studio Frem?
L’idea di Studio Frem nasce dall’incontro tra l’eclettico imprenditore cagliaritano Emilio Fadda e l’artista Francesco Meloni in occasione della sua personale tenutasi a Cagliari nel 2022. La declinazione progettuale di entrambi si è consolidata successivamente alla Frem di Melegnano, condividendo l’idea di un luogo in cui arte e produzione industriale convivono e interagiscono insieme per dar vita a un ambiente in cui si fondono lavoro e creatività. La residenza d’artista è così diventata un incubatore di idee dove artisti e operai collaborano e si confrontano, creando una sinergia dinamica e produttiva unica.

Installation view, Francesco Meloni, Jasmin Prezioso, Omar Meijer, ph. Desiree Prezioso, FREM GROUP | FREM MILANO
Lo spazio è in un contesto industriale a Melegnano. Chi ha cercato chi?
L’incontro arte-industria è stato per entrambi la naturale conseguenza di una modalità operativa organica; Emilio Fadda, con la sua esperienza imprenditoriale e la sua sensibilità ha riconosciuto il potenziale del contesto industriale come luogo divulgativo e di incontro tra operai e artisti, mentre Francesco Meloni ha accolto l’opportunità di approfondire la sua ricerca sul mondo del lavoro e gli operai, sperimentando l’esperienza di residenza nel contesto della fabbrica.
Il contesto in cui risiedete influenza l’evoluzione del vostro progetto artistico?
Certamente, il contesto industriale offre un ambiente creativo privilegiato, dove la produzione artistica occupa gli stessi luoghi di stoccaggio degli strumenti industriali senza gerarchie di forma o significato. Questo contesto influenza il processo creativo, offrendo nuove opportunità di interazione sociale tra operai e artisti residenti, coinvolgendo al contempo la comunità locale in un clima di respiro internazionale. Quel che preme sottolineare, tuttavia, è come sia, appunto la stratificazione di diverse voci a offrire la misura di un laboratorio che funziona, in una piena libertà operativa.

Installation view (dettaglio), Francesco Meloni, Jasmin Prezioso, Omar Meijer, ph. Desiree Prezioso, FREM GROUP | FREM MILANO
Spesso il processo industriale è diametralmente opposto a quello che s’impiega nella creazione di un’opera d’arte. È così anche per voi o ci sono dei punti in comune?
In effetti, esistono differenze sostanziali nei processi creativi, ma ci sono anche degli elementi di convergenza. La disciplina e l’abilità richieste nell’industria possono riflettersi nel lavoro degli artisti e viceversa. Nello spazio della fabbrica l’esperienza operaia può interagire e arricchire la visione artistica, lasciando un contributo profondo. In questo modo si arriva spesso a creare opere che riflettono questa sinergia tra il fare industriale e la creatività dell’artista.
Nel mondo dell’arte, i paesaggi industriali fanno subito pensare a Sironi. Voi come li reinterpretate?
Pur riconoscendo l’importanza storica di artisti come Mario Sironi, non ci sentiamo legati a una singola interpretazione. Il nostro è un approccio euristico, in cui l’arte convive e respira all’interno dell’industria, creando molteplici interpretazioni e collaborazioni, spesso nate per caso. La nostra visione si basa sull’interazione, la collaborazione e la coabitazione quotidiana, intesa come esperienza pedagogica, aperta a una nuova dimensione dell’esperienza industriale per approfondire il significato che il lavoro può assume in termini trasversali.
Arte e industria. L’industria dell’arte. Come si fonde, invece questa dinamica? Come artisti, ne sentite l’importanza?
Questa dinamica ci tocca profondamente. Crediamo che l’arte non debba considerarsi un’entità isolata, ma debba dialogare e integrarsi con altri mondi. Il dialogo costante con l’industria migliora e arricchisce il lavoro degli artisti poiché apre la strada a pratiche innovative. L’importanza di questa fusione è evidente nelle opere che produciamo in situ, sia come prodotto sia come processo condiviso di sperimentazione. Esemplificativo di questa visione è un pensiero recentemente espresso da un’artista in residenza: ci vuole molto coraggio e visionarietà per mettere in atto un progetto del genere. Ci deve essere apertura da entrambe le parti, voglia di trovare un punto di incontro sul quale costruire relazioni: è l’atto di accogliere le scomodità, con tutti i rischi che comporta, per provare ad abbattere i compartimenti stagni che spesso frenano la ricerca. L’arte vive nelle sperimentazioni, è molto importante non precludersi strade alternative e soprattutto non accontentare le richieste, ma tentare di aprire nuove strade.
Un pensiero per l’arte.
L’arte dovrebbe fungere da ponte trans-storico che connette, interpreta e proietta verso nuove soluzioni ontologiche. È un linguaggio universale che può ispirare, provocare e trasformare. Crediamo nell’importanza della sua accessibilità e della sua capacità di creare relazioni tra persone. Le opere sono finestre su pensieri che non soffrono la spazio-temporalità, ma parlano all’uomo inteso come essenza.
Un pensiero per le imprese che si confrontano con l’arte?
L’apertura alla collaborazione con artisti e creativi costituisce un’indubbia risorsa per le imprese nella creazione di benessere umano e sociale. L’incontro tra arte e industria rappresenta un’opportunità di valorizzazione del comparto produttivo che offre infinite possibilità per ripensare l’ambiente di lavoro come spazio dinamico di co-creazione, coesione e socialità.

Da sinistra Francesco Meloni, Jasmin Prezioso, Eugenio Fadda, Emilio Fadda, Omar Meijer, Paulina Herrera Letelier, ph. Desiree Prezioso, FREM GROUP | FREM MILANO
Studio Frem
Creative Space and Art Residence
Via Allende 9, Melegnano (MI)
Artisti in Sede: Andre Forges Davanzati, Paulina Herrera Letelier
Artisti in residenza: Francesco Meloni, Jasmin Prezioso, Omarr Meijer
Milano Design Week 6/13 aprile 2025 | Fuorisalone
Info: info@studiofrem.it
www.studiofrem.it