di VIVIANA SIVIERO
Natale: voglie e desideri che si materializzano nell’aria fredda come la nebbia che si mostra dal respiro. Gli occhi corrono in cerca di sensazioni, l’anima è predisposta al bel canto del possesso. Non solo quello materiale – regali che si ricevono e si spendono impazienti – ma soprattutto voglia di rinnovarsi attraverso esperienze che arricchiscono da dentro, praticando l’antica arte del vedere e del nutrire se stessi. Regali concreti che si vedono e si toccano, che fanno godere del possesso per il loro pregio, la loro unicità, si affiancano a regali “diversi”. Noi qui, accanto ai primi, consigliamo di regalare esperienze, che resteranno indelebilmente impresse nella memoria, incancellabili per la loro capacità di far riflettere.
A seguire, quindi, un po’ di suggerimenti, affinché questo Natale sia unico e ricco, grazie alle tante iniziative natalizie che propone il mondo dell’arte. Dedicate alla memoria, alle emozioni e alle sensazioni: un bel giro intorno al Natale, alle sue tradizioni rese moderne da abili pensatori dalle mani dorate, reso espressivo e contemporaneo in funzione di genialità interpretative di chi vede l’invisibile e lo regala al prossimo con la propria pratica. Superati il vecchio nonnino e l’albero sradicato dal bosco, le vecchie icone si adattano ai tempi e si rivestono restando riconoscibili: questo ridona loro una credibilità perduta mantenendo intatto solo ciò a cui il nostro dna è affezionato.
Combattiamo il freddo, quello che viene dalla crisi e che ci raffredda da dentro, con la bellezza della luce contemporanea; con lo stupefacente capace di farci tornare bambini più di un giocattolo: non sempre a stupire è la novità tanto anelata.
Ce n’è per tutti i gusti: qui potranno trovare pane per i loro denti tanto i tradizionalisti che gli chic radicali, coloro che passano sopra al palese decorativismo di certe pratiche così come chi, anche nelle feste, non rinuncia all’adrenalina dell’anticonformismo e al sorriso sghembo del provocatorio. Questi i modi in cui il meraviglioso mondo dell’arte augura a tutti un Felice Natale, cercando di sfamare i palati delle infinite gole profonde che lo abitano, in cerca perenne di nuovi cibi…
Dalla ruzzola alla playstation: tornare bambini alla Fondazione Geiger
Conservare le tradizioni, non farle morire, è uno dei compiti a cui l’uomo dovrebbe dedicarsi con impegno. Non perché in qualche modo si debba guardare al passato con nostalgia, pensando che tutto sia migliore e più sano: le cose tramontano e si estinguono per un motivo ben preciso, fa parte dell’evoluzione e quindi della sopravvivenza del genere umano. Giochi, giocattoli e giocatori sono i protagonisti della mostra organizzata dalla Fondazione Geiger di Cecina (LI) che celebra l’uomo attraverso soldatini, robot spaziali, giochi da tavolo, macchinine, trenini ma anche giocattoli di latta, ruzzole e trottole, fino ad arrivare ai sofisticati giochi dei nostri giorni come le playstation e i videogames. Perché è importante vedere come, nonostante cambino le forme, i contenuti e i modi restano grosso modo gli stessi: i bambini dell’antichità giocavano in maniera del tutto simile a noi. E raccontare la storia del gioco e del giocattolo è un modo per spiegare la storia dell’uomo e capire da dove proviene, come si è formata la sua identità contemporanea: quale momento migliore per questa riflessione se non il Natale, la festa che celebra il giocattolo e l’uomo attraverso il bambino?
Giochi, Giocattoli, Giocatori
a cura di Alessandro Schiavetti
Fondazione Culturale Hermann Geiger
Piazza Guerrazzi 32, Cecina (LI)
Fino al 27 gennaio 2013
Arte non commerciale in un centro commerciale.
Un “Bel Natale” ad Ascoli Piceno…
L’arte è gioia, curiosità, capacità di relazionarsi: quale miglior luogo per celebrare tutto questo se non il tempio delle relazioni contemporanee? Quale miglior momento se non quello delle festività natalizie? Grazie all’arte, non il solito Natale, grazie al Natale non la solita arte, considerata lontana e difficile. Un trait d’union che si materializza in una festa per tutti, come da tradizione, soprattutto per i bambini che potranno ritrovare storie e simboli che fanno leva sulla loro grande comunicabilità. Dall’estetica giocosa di Laurina Paperina, alla poetica di Marco Casentini, passando per la propensione a stupire di Cristiano Berti, che reimpiega centinaia di alberi di natale artificiali dismessi, per giungere alle riflessioni più strettamente contemporanee, come l’operazione di Antonio Riello, che ha invitato i frequentatori del Centro Commerciale a lasciare una ricetta di cibi natalizi per creare un archivio. Simboli tradizionali anche per Arnold Dall’O, il cui lavoro – un albero degli alberi – accoglie il visitatore come una sorpresa. Il coinvolgimento del pubblico non si è limitato alla casualità dell’incontro nello spazio deputato alla mostra, ma ha coinvolto i ragazzi del Liceo Artistico Licini che, oltre ad aver lavorato fianco a fianco con gli artisti, hanno potuto sperimentare l’arte della performance, dando vita ad azioni che prevedono il coinvolgimento del pubblico.
Bel Natale, quarta edizione
a cura di Valerio Dehò,
Artisti: Laurina Paperina, Marco Casentini, Cristiano Berti, Antonio Riello, Arnold Dall’O
Centro Commerciale Al Battente, Ascoli Piceno
Sfavilli nazional-popolari ad Ancona per Christmas Light 2012
Nove creazioni sfavillanti, che fanno bella mostra di sé in un ambito che è per sua natura lontano anni luce dall’idea asettica e casta del tradizionale white cube: Il G. Village di Ancona, uno dei primissimi F.E.C. In Italia (Family Entertainment Center, con Cinema multisala UCI con 9 sale, il centro benessere Cocunia, la sala giochi Florida e diversi esercizi per la ristorazione: Akropolys-Old Wild West- Rossosapore – Rossopomodoro.). Si è provato a fare in modo che l’arte fosse perpetrata da intellettuali, che — si sa — dovrebbero odiare multisala e grandi catene di ristorazione, non luoghi, templi del commerciale e celebrazione del vuoto, ma come si dice: ciò che non si riesce a contrastare deve diventare alleato. È una legge di Darwin per la conservazione della specie.
In questo caso gli artisti non hanno dovuto seguire un particolare filo conduttore ma utilizzare la luce come protagonista: il G. Village ha recapitato ad ognuno degli artisti – Laura Baldini, Alessandra Baldoni, Veronica Chessa, Massimo Festi, Erika Latini, Michela Pascucci, Valeria Pierini, Rita Soccio ed Emiliano Zucchini – un pacco contenente materiale per bricolage, base di partenza che ognuno doveva trasformare in base alla propria pratica e poetica.
Christmas Light 2012
Laura Baldini, Alessandra Baldoni, Veronica Chessa, Massimo Festi, Erika Latini, Michela Pascucci, Valeria Pierini, Rita Soccio, Emiliano Zucchini
a cura di Jack Fisher
G. Village Ancona
Via Pietro Filonzi 4
Fino al 6 gennaio 2013
Francesco De Molfetta augura “Buon Natarbre a tutti”. Con un sorriso
L’albero di Natale? È comunque un albero eppure è divenuto nel tempo un simbolo che da reale l’ha tramutato in immaginifico, declinato all’infinito con altrettante elaborazioni più o meno fantasiose ed originali. L’immaginazione dissacrante e l’ironia sono la cifra stilistica di Francesco De Molfetta, che dedica la sua ultima personale alla festa più buona dell’anno, il Natale. Ma si sbaglia e finisce per augurare a tutti qualcos’altro, a partire dell’invito, in cui fa bella mostra di sé un noto albero, quello divenuto celebre come simbolo di un noto profumatore per auto. Altra icona riconoscibile in modo universale, classica e “pulita” sotto tutti i punti di vista, sia naturali, sia artificiali. E anche qui, volutamente, l’artista si sbaglia di nuovo, perché pur essendo verde l’aroma e della conifera la forma, non si tratta dell’abete (l’albero di Natale appunto) ma del suo parente “Pino”. Un gioco volutamente non troppo sottile fra ironia ed intelligenza, fra reale ed immaginario ma anche fra naturale ed artificiale, capace di smascherare l’umanità spogliandola dei falsi buonismi e mostrando l’aspetto verso cui si sta dirigendo. Così anche noi vi auguriamo Buon Natarbre!
Francesco De Molfetta, Buon Natarbre
Galleria San Carlo
via Manzoni 46, Milano
Fino al 28 gennaio 2013