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VACCIAGO DI AMENO (NO) | Fondazione Antonio e Carmela Calderara | 22 giugno – 8 settembre 2019

Intervista a ANGELA MADESANI di Matteo Galbiati

Pittura e fotografia, Antonio Calderara (1908-1978) e Luca Gilli (1965): un incontro tra opere e ricerche di autori che, pur senza essersi mai conosciuti personalmente mostrano connessioni, affinità e corrispondenze di grande raffinatezza e sensibilità. Fautrice di questo incontro “a distanza temporale” tra questi due straordinari autori è la critica e storica dell’arte Angela Madesani che ha elegantemente avvicinato, rispettandone le specifiche singolarità e le differenti consonanze tra i cicli diversi di opere, allestendo una mostra di notevole rilevanza storico-critica per le riflessioni su questi due autori.
L’abbiamo intervistata per approfondire l’idea e i contenuti di questo suo inedito progetto critico-curatoriale:

Luca Gilli, Sinestesie#2181, 2019, stampa giclée su carta Canson, edizione limitata

Come è nato il progetto di questa interessantissima e suggestiva mostra?
È nato quasi spontaneamente in occasione di una visita allo studio di Paola Sosio, la gallerista di Luca Gilli. Conoscevo già da tempo la sua ricerca fotografica, che avevo visto in mostre e fiere, ma volevo approfondirne i contenuti. Mentre guardavamo i suoi lavori e ne discutevamo, ho pensato alla vicinanza con le opere pittoriche di Calderara. Una consonanza determinata da fattori formali ed estetici; così il loro atteggiamento simile, benché anagraficamente e linguisticamente distanti e diversi per esperienze e tecniche, mi ha suggerito un possibile confronto diretto. È stata una mia idea, che ho subito condiviso con Gilli e, ricevuto un interessamento effettivo, l’ho sottoposta, in forma di progetto, ai direttori della Fondazione Calderara. Anche in loro ho incontrato subito la curiosità e il favore di un interesse tangibile e concreto. Si sono dimostrati aperti e molto coinvolti e questo ha portato alla successiva fase esecutiva vera e propria, che ha unito tutti sulle stesse posizioni e orientamenti.
Abbiamo pensato al progetto con misura e attenzione, con rispetto, a favore di un dialogo ponderato e discreto, pur efficace nel tradurre l’idea e gli spunti che l’hanno originato. Gilli ha visitato la Fondazione, ha fotografato le opere di Calderara e ha realizzato un nuovo lavoro. Il risultato è una riflessione a 360 gradi sulla luce, sul silenzio, sul vuoto.

Luca Gilli. Sinestesie, veduta della mostra, Fondazione Antonio e Carmela Calderara, Vacciago di Ameno (NO) Foto Stefano Sacchetti

Quali elementi poetici condividono Gilli e Calderara? Cosa li caratterizza?
Oltre a questi elementi che ho appena indicato, credo che condividano un cammino comune verso l’essenzialità della forma. Calderara nasce come pittore figurativo e poco alla volta arriva ad un’astrazione lirica assoluta, fatta di colore nella sua essenza totalizzante. Gilli, in modo analogo, ha fatto la medesima cosa con la fotografia: ha tolto, nel tempo, elementi ritenuti superflui, non necessari, riducendo l’immagine fotografica alla sua anima quasi concettuale.
I loro lavori hanno come referente il silenzio, un momento più che mai necessario nella nostra epoca chiassosa. Le loro atmosfere chiamano lo spettatore all’attenzione e ne alimentano l’immaginazione poetica con i loro vuoti, le loro pause, le loro assenze, il nitore delle loro luci. Questo, in termini ovviamente diversi, vale per entrambi.

Luca Gilli, Sinestesie#2175, 2019, stampa giclée su carta Canson, edizione limitata

Come si combinano e assimilano, in questa occasione, il linguaggio pittorico e quello fotografico?
Proprio in virtù di queste affinità nelle differenze, ho pensato ad un loro stretto raffronto: non ci sono solo contatti estetici e chi li osserva da vicino percepisce un richiamo tra l’uno e l’altro.
È una mostra che offre spunti reali di dialogo e non un confronto pretestuoso; la reciprocità è effettiva e precisa. Ho partecipato direttamente all’allestimento, montando la mostra con l’artista e la gallerista e, mentre procedevamo all’installazione delle opere, abbiamo subito apprezzato il valore di questo progetto. Alla fine tutto corrispondeva all’idea iniziale, questo ci ha soddisfatti. Condividiamo forse questa emozione con chi visita la mostra, e questo è appagante.

Secondo quali criteri hai pensato l’allestimento della mostra? In che modo hai costruito il percorso espositivo e quali peculiarità hai voluto evidenziare delle due ricerche?
In funzione dello spazio espositivo a nostra disposizione, che è piuttosto contenuto, abbiamo optato per un allestimento essenziale, privilegiando scelte mirate e specifiche. Non abbiamo voluto una mostra satura, piena di immagini. Per le stesse ragioni, abbiamo scelto solo un’opera di grandi dimensioni di Gilli.
Ho cercato di rispettare i lavori degli artisti e lo spazio che ci accoglie. Per me era importantissimo mantenere la dimensione di intimità e silenzio, presupposti indispensabili a mettere la gente nella condizione giusta per riflettere. La mostra deve dare il tempo di riflettere, dovrebbe costituire un momento rigenerativo per il pensiero che si ritrova tanto nelle dimensioni cromatiche di Calderara, quanto nelle immagini di Gilli.

Luca Gilli. Sinestesie, veduta della mostra, Fondazione Antonio e Carmela Calderara, Vacciago di Ameno (NO) Foto Stefano Sacchetti

In questo senso che elementi di nuova conoscenza emergono da questa esposizione e dal confronto tra i due artisti? Cosa leggiamo in più delle loro ricerche?
Le mostre dovrebbero rappresentare una crescita sia per gli artisti che vi partecipano sia per chi le cura. Per me è stata un’esperienza molto interessante per ampliare la conoscenza dei loro lavori.
Il ruolo dello storico dell’arte, curatore, è di servizio, per creare un tramite e per avviare un dialogo tra gli artisti. Questa è stata una bella esperienza artistica e umana, che ha messo in luce il superamento della specificità dei linguaggi per creare una sorta di coralità.

Luca Gilli. Sinestesie
a cura di Angela Madesani

22 giugno – 8 settembre 2019

In programma:
Sabato 7 settembre 2019 ore 16.00
Concerto La via italiana al Jazz all’interno dei Dialoghi in Collezione, Musica da guardare e arte da ascoltare

Enrico Intra al pianoforte; Alex Stangoni live electronics; Introduce Maurizio Franco

Repertorio di canzoni italiane da Modugno a Jannacci, da Paoli a Mascheroni, Panzeri, Martino, Kramer e altre composizioni originali di Enrico Intra in libera ed imprevedibile successione

Fondazione Antonio e Carmela Calderara
via Bardelli 9, Vacciago di Ameno (NO)

Orari: aperta al pubblico dal 15 maggio al 15 ottobre da martedì a venerdì 15.00-19.00; sabato e domenica 10.00-12.00 e 15.00-19.00; chiuso il lunedì
Ingresso gratuito

Info: www.fondazionecalderara.it

Paola Sosio Contemporary Art
+39 340 8679527
paolasosiogallery@gmail.com
www.paolasosioartgallery.com

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