MIRANDOLA (MO) | Centro storico | 18 febbraio – 21 aprile 2013 e 21 aprile – 16 giugno 2013
Intervista a ELISABETTA MODENA e VALENTINA ROSSI di Viviana Siviero
Un’idea vivace ed interessante, articolata con intelligenza e fatta sbocciare su di un territorio passionario, che più di tutti gli altri, in Italia, sta cercando modi concreti per superare la crisi. Non quella meramente economica, di cui tanto si parla, ma quella ancor più temibile, che coinvolge le idee e le anime e che è conseguenza, neppure troppo inconscia, di quella più chiacchierata. Per questo abbiamo raggiunto Elisabetta Modena e Valentina Rossi, le curatrici di Ricreazioni, artisti per Mirandola (MO), progetto artistico e didattico che si sviluppa in relazione ai drammatici eventi sismici che hanno sconvolto l’Emilia nel maggio 2012, realizzato dall’Associazione Culturale Abaco e in collaborazione con il Liceo Pico – Istituto Luosi di Mirandola, grazie al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola e alla collaborazione del Comune di Mirandola.
Viviana Siviero: Ricreazioni, artisti per Mirandola: un progetto artistico e didattico che coinvolgerà gli artisti sul tema della ricreazione, nel senso di rigenerazione che avviene grazie all’arte. Come si sviluppa il progetto e perché? Da cosa nasce l’idea?
Elisabetta Modena: Il progetto si basa sulla necessità di concedersi una pausa di riflessione (scolasticamente una “ricreazione”) per ragionare sulle possibilità di ricostruire, grazie all’aiuto dell’arte, una mappa urbana ed interiore dei luoghi devastati dal terremoto del maggio scorso.
La prima parte del progetto, Quattro artisti per Mirandola, curata dalla sottoscritta e da Valentina Rossi è scaturito da una riflessione sul tema della casa e del suo significato: la prima scossa delle 4 del mattino di domenica 20 maggio ha colto tutti nel sonno e ha sconvolto per sempre l’idea di pace e inviolabilità dello spazio più intimo. La quotidianità e la comune riconoscibilità della differenza tra territorio privato e pubblico sono state messe in discussione nei mesi immediatamente successivi a favore di una condivisione o promiscuità che ha destabilizzato le comunità che abitano questi luoghi. Molti emiliani sono oggi abituati a ragionare ad un “prima” e un “dopo”: il terremoto ha cambiato tutto, anche la concreta dimensione di ricordi, valori, immagini, profumi, colori e riti connessi alla dimensione della casa, ormai spezzati da una ricostruzione che prevede inevitabilmente tempi lunghi. La seconda parte del progetto, Cinque artisti per il Liceo Pico e l’Istituto Luosi di Mirandola, curato da Anteo Radovan, propone invece una serie d’incontri tra gli artisti invitati e gli studenti del Liceo Pico e dell’Istituto Luosi di Mirandola, e la presentazione dei progetti artistici realizzati anche con la collaborazione degli studenti stessi. Le opere, che saranno visibili al pubblico il 21 aprile 2013 in occasione dell’inaugurazione della mostra in città, diventeranno parte integrante della sede scolastica attualmente sita nei container di Via 29 maggio, intitolata al giorno del terremoto che ha distrutto la città. Il territorio in cui si compie sembra cercare nuove bolle d’ossigeno che restituiscano all’arte un significato, seguendo itinerari diversi, forse per combattere la crisi. Cosa pensate a riguardo e come pensate che il territorio possa essere importante per dare inizio a questa sorta di rivoluzione…
Valentina Rossi: Il territorio è fondamentale per poter ricostruire il futuro, partire dalle nostre tradizione dai nostri retaggi culturali per poter creare qualcosa di nuovo, si parte sempre dalla storia in ogni modo.
Con questa mostra non stiamo senz’altro combattendo la crisi e non vogliamo parlare di rivoluzione, ma vogliamo semplicemente dare un segnale di recupero, d’amore verso il nostro territorio. Per questo motivo abbiamo invitato quattro artisti emiliani, non certo per una sorta di campanilismo anacronistico, ma perché di territorio stiamo appunto parlando e ci sembrava quindi fondamentale invitare artisti che conoscessero appunto la terra da cui provengono e in cui stiamo operando.
La prima parte del progetto Quattro artisti per Mirandola coinvolge Davide Bertocchi, Flavio Favelli, Claudia Losi e Chiara Pergola, impegnati nel centro storico della città. Ci spiegate nel dettaglio di cosa si tratta…
V.R: Il progetto si articola nel centro storico di Mirandola: gli artisti invitati hanno deciso di proporre delle opere inedite e site specific che dialogano con lo spazio e la storia della cittadina modenese, ma anche con il territorio quindi con la regione emiliana. Davide Bertocchi sarà presente con un’installazione sulle strutture di sostegno poste per sorreggere le mura del Castello dei Pico, fortemente lesionato dopo il terremoto; Claudia Losi “occuperà” un altro edificio storico della città, il Teatro Comunale, mentre il progetto di Chiara Pergola animerà le strade del paese attraverso il posizionamento di un singolare alfabeto, quello di Flavio Favelli sarà volutamente in una parte più periferica, sempre in centro ma visibile anche dalla circonvallazione.
Il secondo intervento, Cinque artisti per il Liceo Pico e l’Istituto Luosi di Mirandola, che coinvolge gli artisti Stefano Arienti, Cuoghi Corsello, Emilio Fantin, Eva Marisaldi e Il Prufesur, è un momento molto importante per i ragazzi che potranno lavorare fianco a fianco con artisti di fama e talento. Come si svilupperà l’idea e che cosa pensate rappresenti, in un’italia che critica le Accademie paragonandole alla situazione internazionale ben più evoluta sotto questo punto di vista?
E.M: Come già accennato, questo secondo progetto è nato da un’idea di Anteo Radovan che ha immaginato il coinvolgimento di cinque artisti nella creazione di opere d’arte, all’interno dei container che ospitano oggi le classi del Liceo Pico e dell’Istituto Luosi di Mirandola.
Il progetto ha visto il coinvolgimento di più di 400 studenti chiamati a rapportarsi, grazie una serie di laboratori e incontri programmati, con artisti di grande talento ed esperienza nell’obiettivo di produrre opere condivise che possano poi essere permanentemente allestite nei corridoi e nelle aule della scuola.
Al di là di ogni considerazione relativa all’Accademia oggi, sottolinerei il coraggio dell’iniziativa sostenuta anche dal preside e il coinvolgimento attivo e propositivo dei ragazzi che si sono messi in gioco e che si confrontano, grazie a questa occasione, con esperienze formative inedite e trasversali al loro programma di studio, uno dei modi migliori – credo – per stimolare la riflessione e l’approccio all’arte contemporanea che forse solo la buona scuola è in grado di fornire in modo così democratico e diretto.
RICREAZIONI. Artisti per Mirandola – RICREAZIONE. Quattro artisti per Mirandola: Davide Bertocchi, Flavio Favelli, Claudia Losi, Chiara Pergola
a cura di Elisabetta Modena e Valentina Rossi
21 aprile – 16 giugno 2013
Inaugurazione 21 aprile 2013, ore 16.00, Piazza Costituente di Mirandola (MO)
Centro storico di Mirandola (MO)
Organizzazione: Assessorato alla Cultura di Mirandola
Progetto didattico: Giulia Marchetti e Chiara Baldassarri
RICREAZIONE. Cinque artisti per il Liceo Pico e l’Istituto Luosi di Mirandola. Stefano Arienti, Emilio Fantin, Eva Marisaldi, Cuoghi Corsello, Il Prufesur
a cura di Anteo Radovan
18 febbraio – 21 aprile 2013
Inaugurazione: 21 aprile 2013, ore 16:00, Piazza Costituente di Mirandola (Mo)
Liceo Pico e Istituto Luosi
Via 29 maggio, Mirandola
Info: www.iisgluosi.com