MILANO | Castello Sforzesco | 29 marzo – 25 giugno 2023
di MATTEO GALBIATI
Si presenta con Showboat. Andata e ritorno l’artista Giovanni Frangi (Milano, 1959), per il suo ritorno sul palcoscenico artistico milanese con una mostra che, in modo piacevolmente scenografico, ci permette di compiere un vero e proprio viaggio nella sua più che quarantennale ricerca. L’itinerario che ha predisposto Frangi – che ci ha personalmente accompagnati nella visita alle sale del Castello Sforzesco illustrandoci ciascuna valutazione e scelta che l’hanno portato a comporre, con la regia curatoriale di Giovanni Agosti, questo importante progetto – diventa, come suggerisce il titolo, un gran tour, un tracciato emotivo e intellettuale nella profondità delle sue immagini, esponendo sia la parte grafica, sia l’intera raccolta dei libri pubblicati nel corso della sua carriera, oltre ad interventi installativi che catturano e incuriosiscono i numerosi visitatori del complesso monumentale meneghino.
La mostra è, quindi, un ampio corollario, sensibile e coinvolgente, che ci mette in contatto con la profondità sensibile del suo segno, così tanto particolare da essere capace di sostenere non solo quella sua connotata volontà pittorica, manifesta nella qualità estetica e lirica dei suoi lavori, ma anche di accompagnare, senza indugi o fraintendimenti, lo sguardo alle riflessioni e alle tematiche connesse, nel tempo e negli anni, ad ogni sua creazione.
Le sale e i cortili, l’intera spettacolare architettura del Castello Sforzesco, diventano il luogo ideale per accogliere questa mostra disseminata, anche in relazione alle sue storiche collezioni e le sue raccolte nelle quali può trovare sponda ciò che ha allestito l’artista: qui Frangi costruisce, infatti, un’esposizione che si snoda secondo un triplo registro espressivo e comunicativo incentrato, come si diceva sulle sue grafiche, da una parte, e sulla produzione bibliografica dall’altra. A raccordo, negli spazi esterni delle corti, un’installazione con drappi e stoffe, fa da elemento di continuità: unisce, infatti, creazioni su tessuti in cui si rigenera il suo codice segnico (in opere come Adige, Ansedonia o Delta) e lo proietta ulteriormente alla dimensione ambientale. Stampe, libri, insegne d’armi, materiali che costituiscono già l’identità di alcune delle raccolte ospitate negli spazi dello Sforzesco.
Interessante è il principio del rimando continuo, tra un’andata e un ritorno, che si osserva analizzando sia questo suo ampio repertorio iconografico, offerto dalle incisioni e dalle grafiche a traduzione dell’inventiva poetica con cui osserva la natura e con cui l’interpreta attraverso il costante impegno della sua gestualità singolare, sia il repertorio di documentazione, attestato dal considerevole corpus di volumi – costituito da libri, cataloghi e album – che ripercorrono anch’essi la sua carriera.
Se la Sala del Tesoro ci dichiara l’impegno e la storia grazie a questi documenti importanti, proposti in modo tale da segnare il passo della storia di Frangi, inevitabile è rimanere quasi sopraffatti dalla bellezza delle immagini che, nelle Salette della Grafica, sedimentano la sua più pura anima espressiva. Di Frangi il percorso delle “stampe”, la cui selezione ha curato con molta concentrazione e che non poteva seguire se non un ovvio andamento scientificamente cronologico, ci dà l’idea del decorso temporale delle sue immagini, nei termini di frammenti visivi. Questi elementi liberi palpitano mutando nel tempo, dislocandosi tra varie tecniche e materiali, ci dichiarano come le visioni, pur coerenti, sanno respirare atmosfere profondamente differenti e mai banali.
Tra piccolo e grande formato, tra addensamenti e rarefazioni, Frangi si offre nella potenza delle sue figure, presenze che, senza mediazioni o compromessi, gli hanno garantito di essere un punto di riferimento certo per la pittura italiana contemporanea. La passione per l’elemento naturale – nella cui immersione non cede mai a edulcorati abbandoni romantici – non lo limita mai alla pigra ripetizione, ma cerca, sempre pronto a scegliere la giusta perizia tecnica, di affievolire il figurativo per assaporare l’incanto dell’essenza della figura. Il resto lo compiono e ultimano il colore, il segno, il tratto, le forme. Così ci regala una pittura (e una corrispondente grafica) che è intensa ma mai muscolare; espressiva, ma mai espressionista; densa, ma mai opprimente.
Il vuoto lungo otto anni, che ha caratterizzato l’assenza di Giovanni Frangi da eventi espositivi nella sua città, si colma con questo progetto al cui termine lascia in eredità a Milano una una parte delle opere esposte che non solo arricchiranno il patrimonio delle raccolte pubbliche, ma saranno testimonianza di là dal tempo di uno dei suoi maestri, oggi, più rappresentativi.
Giovanni Frangi. Showboat. Andata e ritorno
a cura di Giovanni Agosti
catalogo Magonza
29 marzo – 25 giugno 2023
Salette della Grafica e Sala del Tesoro
Castello Sforzesco, Milano
Orari: da martedì a domenica 10.00-17.30; ultimo ingresso alle ore 17.00
Ingresso gratuito
Info: www.milanocastello.it