VERONA | La Giarina Arte Contemporanea | 26 ottobre 2013 – 15 gennaio 2014
di SIMONE REBORA
Metti una mostra sospesa tra la terra e il paradiso. Mettila in mano a tre giovani artisti: tra ricami d’amore e di sangue, body parts e nubi deflagranti, la vedrai crollare nel profondo, fin sotto la pelle, dentro la carne. Ma, come per ogni caduta, nel cuore dell’abisso è anche la scintilla per la risalita.
Alla galleria La Giarina di Verona, Luigi Meneghelli mette così in moto un percorso duplice e specchiante, catabasi che è anche proiezione. Nella prima stanza i tre artisti si confrontano direttamente, per poi sviluppare in autonomia i propri discorsi: sentieri divergenti ma riuniti da un bisogno comune, da una speranza (e un malessere) costante. Flurina Badel (Engadina, 1983; vive a Basilea) espone le foto del suo corpo nudo, abbandonato come resti di carne nel folto della foresta. Un desiderio di abbandono e dispersione, che si accentua nel video proiettato sulla superficie lattiginosa di una tinozza, e poi sprofonda fin sotto la pelle, attraverso la pratica del ricamo. Negli ironici fazzoletti con sopra cucite dichiarazioni d’amore, ma soprattutto nella perfomance eseguita durante il vernissage (Under my skin II), momento anch’essa di abbandono e profferta del proprio essere, che per narrarsi implica però sacrificio, sangue versato.
Sulla chiave di volta del percorso espositivo, si situano poi le creazioni di Giancarlo Lamonaca (Cortina D’Ampezzo, 1973; vive a Varna). Immagini aeree, slanciate verso e oltre il cielo: deflagrazioni di nubi che lasciano però percepire il senso di una materia ribollente, quasi nebulose informi sospese nel vuoto, da cui poi sorgeranno nuovi pianeti, stelle e galassie. Le composizioni sono esposte nell’ampia e luminosa sala finale, che ne esalta la consistenza quasi pittorica: frutto di numerosissime sovrimpressioni fotografiche, le opere di Lamonaca sembrano suggerire come proprio nell’apertura sconfinata del cielo si celi un nuovo germe d’abisso.
E il percorso si conclude infatti con la discesa nel sotterraneo, dove è proiettato il video Dark Diary – Mein dunkles Tagebuch di Lissy Pernthaler (Bolzano, 1983; vive tra Berlino e l’Alto Adige). L’avevamo già incontrata nella prima sala, con le sue immagini disturbanti, legate al consumo smodato del cibo e allo smembramento del corpo. Qui il discorso è sviluppato ulteriormente, in una complessa narrazione a tre canali: ma proprio al momento di sprofondare nell’abisso delle pulsioni, quando la foresta si fa folta e irrespirabile, uno squarcio di luce si offre inatteso, impulso a risalire infine quel sentiero segreto, sospeso Between Heaven and Earth.
Between Heaven and Earth
Flurina Badel, Giancarlo Lamonaca, Lissy Pernthaler
a cura di Luigi Meneghelli
26 ottobre 2013 – 28 gennaio 2014
La Giarina Arte Contemporanea
Via Interrato Acqua Morta 82, Verona
Orari: dal martedì al sabato 15.30 – 19.30 e su appuntamento
Info: +39 045 8032316
info@lagiarina.it
www.lagiarina.it