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VENEZIA | Galleria d’Arte l’Occhio | fino al 16 agosto 2019

Tobia Ravà, che sarà a breve protagonista di un’intervista approfondita sul prossimo numero di Espoarte, ha inaugurato da pochi giorni la personale Sentieri di luce alla Galleria d’Arte l’Occhio di Venezia.

Il titolo della mostra fa riferimento all’idea che l’arte può far compiere un passo in avanti all’intera umanità se si guarda alla luce, al bene. L’artista invita chi guarda a compiere questo percorso attraverso 32 sentieri che possono portare all’elevazione dell’uomo, costituiti dalle 22 lettere dell’alfabeto ebraico e dalle 10 sephiroth.

Le lettere ebraiche derivano dalle più antiche forme di scrittura e – come quelle greche – hanno sia un valore di lettera che di numero (in ebraico: גימטריאØגימטריה†, traslitt. gēmaṭrijā), inoltre la loro forma rimanda da una parte alla scrittura cuneiforme e dall’altra ai geroglifici essendo le lettere per lo più racchiudibili in un quadrato con rimandi a forme e simboli.
Le 10 Sephirot ( סְפִירוֹת†, singolare: Sephirah, o anche Sefirah, סְפִירָה†, “enumerare” in lingua ebraica), sono gli attributi divini che l’artista vede come degli ascensori per l’elevazione dell’anima di ognuno e la riqualificazione del mondo intero.

In una fase storica come quella che stiamo attraversando, l’umanesimo è messo in pericolo da problemi percepiti come insormontabili e conflitti che sembrano non aver più fine, Tobia Ravà ci parla di valori, principi etici e morali, di un mondo inclusivo e di un uomo riqualificato, di una dimensione spirituale in cui l’arte costruisce ed eleva l’essere umano.

L’artista ha inventato un suo universo originale fatto di lettere e numeri che vanno a posarsi su prati, alberi, boschi, ponti, architetture, sia su elementi naturali che manufatti creati dall’uomo nell’idea che l’essere umano debba farsi socio di Dio nella creazione e puntare all’armonia del tutto, soprattutto tra uomo-uomo e uomo-ambiente.
Analizzare o semplicemente contemplare le sue opere equivale a compiere un viaggio interiore, di sogni ed utopie.

I suoi lavori, tra i quali ultimamente possiamo ammirare anche molti animali realizzati in bronzo ed in marmo, mostrano immagini gioiose, energetiche e vitali quali possibili strade da seguire, in relazione all’altro, al diverso, auspicando una sempre più proficua collaborazione con chi proviene da mondi differenti ed un rapporto più corretto, giusto, rispettoso nei confronti dell’ambiente, del mondo animale, della natura e del cosmo, nella convinzione che l’arte può contribuire molto a cambiare questa umanità che – sempre più povera di spirito e di valori – sembra destinata inesorabilmente a precipitare in un baratro senza fine se non si fa guidare dalla luce.

Tobia Ravà. Sentieri di luce
A cura di Maria Luisa Trevisan

30 giugno – 16 agosto 2019

Galleria d’Arte l’Occhio
Dorsoduro 181 – Venezia

Orario:
Tutti i giorni dalle 11.00 alle 18.00. Martedì chiuso e domenica 11 – 17

Info:
Tel. e Fax 0039 041 5226550 / 0039 348 6045541
galleria.locchio@gmail.com

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