NARNI | Rocca Albornoz | 8 ottobre – 3 dicembre 2016
Terzo appuntamento del ciclo di proposte espositive curate dall’associazione culturale a sidereal space of art che, all’interno degli spazi restaurati della Rocca Albornoz di Narni, intende offrire al pubblico itinerari inediti di arte contemporanea. La mostra Things Left Unsaid di Lapo Simeoni, a cura di Micol Veller Fornasa e Alessandro Valeri, presenta il lungo e complesso percorso creativo del giovane artista italiano, ma berlinese di adozione, la cui ricerca da anni affronta tematiche politiche economiche e sociali, dal consumismo alla globalizzazione, senza mai perdere di vista l’essenza dell’opera e della dialettica artistica.
“Non è una scelta casuale che Lapo Simeoni decida di lavorare principalmente con materiali di recupero, scarti industriali e resti di beni secondari, superflui, frutto appunto delle mode consumistiche del nostro tempo. Non supportare la piramide economica voluta dalle multinazionali è, più che una scelta, una necessità per l’artista, che fa dell’opposizione e della resistenza il fine della sua ricerca. Le opere inglobano, così, cellulari, SIM card, piccole sculture in ceramica, quadretti e stampe, targhe, oggetti abbandonati, tutti esposti come simboli della nostra società. Così, sovrapposti gli uni agli altri, svariati trofei servono a comporre sculture, installazioni dalla grande forza evocativa.“ (Annalisa Ferraro).
Lo spazio espositivo della Rocca Albornoz, composto da grandi sale irregolari, diventa un percorso ideale per rappresentare una sorta di piramide sociale che l’artista divide in zone.
La prima zona, ESORDIO, si presenta con un enorme stampa di Darwin, con applicata sopra l’opera Spam. In questa sezione della mostra viene idealmente proposto il rapporto tra cittadino, potere, evoluzione e consenso. In questa sezione si trova anche l’opera luminosa Mind The Gap.
Nella sezione del TRANSITO si potranno vedere le serie Gli Illuminati e Things Left Unsaid, le quali affrontano il tema del Consumismo nella storia.
La Sala del Comando, invece, è il titolo dell’opera con cui affronta la parte finale del progetto espositivo. Nella sala principale, viene esposto un poster di grandi dimensioni (cm 400 x800 ca.) dove è raffigurata una scena cult tratta dal film “Dottor Stranamore”. Un ironico richiamo al potere della comunità europea si trova poi nell’opera Euro Stars, dove 12 sculture (parzialmente sgretolate), rappresentano idealmente la bandiera EU ergendosi verso la cupola piramidale del soffitto del Museo.
La RINASCITA è la raccolta di schizzi, progetti e appunti che raccontano da vicino il percorso personale dell’artista. Si trova nella balconata del piano superiore che, essendo aperta su tutte le sale, diventa il luogo da cui lo spettatore potrà avere una visione complessiva della piramide, per comprendere la ricerca poliedrica e formale delle opere in relazione al contenuto globale del progetto, la cui intenzione finale è quella di evidenziare, svelandoli, i meccanismi del sistema economico delle grandi multinazionali che da sole muovono il destino del pianeta.
THINGS LEFT UNSAID è una mostra che parla dei soprusi del potere, tra le mura di un’antica roccaforte, tra le sale di un castello medioevale. La fortezza ritorna a svolgere il ruolo di luogo sentinella, si fa spazio di difesa, territorio protetto per uno spettatore indifeso, avviso urgente di pericolo in agguato. Sfrutta la forza espressiva di quegli ambienti Lapo Simeoni, la storia che ogni parete racconta, per invitare alla resistenza, all’ardua difesa di ogni singola identità, al riscatto della propria libertà. In dono agli spettatori gli strumenti per la costruzione di una nuova agorà, alla collettività gli strumenti necessari a comprendere la miseria privatamente subita.1 Nel silenzio della rocca, Simeoni sembra far scoccare l’ora della coscienza, del comune risveglio, denudando i fantocci della società moderna, lavora a demolire i miti, ad abbattere le piramidi, a indebolire un sistema rampicante e infestante. (Annalisa Ferraro)
1 Zygmunt Bauman riflette sulla scomparsa dell’antica «agorà» e sulla necessità di ripristinare e rivalorizzare quello «spazio né privato né pubblico, ma più esattamente privato e pubblico al tempo stesso. Lo spazio in cui i problemi privati si connettono in modo significativo […] per cercare strumenti gestiti collettivamente abbastanza efficaci da sollevare gli individui dalla miseria subita privatamente; lo spazio in cui possono nascere e prendere forma idee quali ‘bene pubblico’, ‘società giusta’, o ‘valori condivisi’». Sul tema si veda Z. Bauman, La solitudine del cittadino globale, Milano, Feltrinelli, 2000; Z. Bauman, Una nuova condizione umana, Milano, Vita e Pensiero, 2003.
Lapo Simeoni. THINGS LEFT UNSAID
a cura di Micol Veller Fornasa e Alessandro Valeri
Organizzazione e coordinamento: Ass. Cult. a sidereal space of art
9 ottobre – 3 dicembre 2016
Inaugurazione sabato 8 ottobre 2016 ore 11.30
Rocca Albornoz
via di Feronia, Narni (TR)
Orari: sabato, domenica e festivi, dalle ore 10.30 alle 17.00
dal martedi al venerdì su appuntamento al numero +39 338 6557702
Info: micolveller@gmail.com
www.laposimeoni.com