Rimini (RN) | ZAMAGNI Galleria d’arte | 26 giugno – 1 agosto 2021
Intervista a GIANLUCA ZAMAGNI e MILENA BECCI di Livia Savorelli
In tempi come quelli attuali, di incertezza economica e di faticose modalità di comunicazione imposte dalla pandemia, pensare ad un progetto che metta al primo posto il dialogo, la relazione tra individui è quasi una magia. Tanto più lo è se si cerca, in tal modo, di colmare il gap generazionale che indubbiamente c’è tra gli artisti cosiddetti mid-career e le nuove generazioni, appena uscite dal mondo delle Accademie, che difficilmente hanno gli strumenti per trasferire in pratica ciò che, di fatto, hanno solo appreso teoricamente.
Proprio a partire da uno dei tanti incontri online posti in essere nel mondo accademico, Gianluca Zamagni della galleria Zamagni di Rimini ha la brillante idea di favorire questo incontro, accentuando ancora di più la sua idea di galleria come salotto culturale, in cui generare cultura e scambio, prima ancora che attività commerciale. Il suo entusiasmo viene immediatamente trasferito alla curatrice Milena Becci e, dopo un anno di lavoro, il progetto vede la luce. I risultati del dialogo multilivello, saranno infatti godibili da sabato 26 giugno alle ore 18, giorno dell’opening della mostra collettiva The Passing con dieci artisti senior in dialogo con altrettanti under 35: Angelo Bellobono / Giorgia Mascitti, Kiril Cholakov / Velislava Gecheva, Giovanni Gaggia / Edoardo Loi, Renzo Marasca / Ambra Lorito, Mauro Pipani / Edoardo Cialfi, Massimo Pulini / Riccardo Albiero, Laura Renna / Claudio Zorzi, Graziano Spinosi / Lorenzo Scarpellini, Patrizia Zelano / Federica Minelli, Zino / Thomas Battistoni.
Scopriamo di più sulla genesi del progetto, attraverso il racconto di Gianluca Zamagni e Milena Becci…
La tua galleria nasce come spazio espositivo aperto al dialogo e al confronto, in un contesto in cui l’arte è stata da decenni la protagonista. La tua realtà è, infatti, la prosecuzione di un percorso professionale familiare, a cui tu hai saputo dare una connotazione del tutto inedita. Un passaggio di testimone generazionale, che tu hai idealmente voluto ricreare con The Passing, riconnettendo passato e presente per delineare le linee di un futuro tutto da scrivere.
Come nasce l’idea di questo progetto espositivo e come è nato il dialogo con la curatrice Milena Becci? Quali obiettivi ti sei inizialmente posto?
Gianluca Zamagni: L’idea del progetto The Passing è nata successivamente all’invito a partecipare ad una lezione on line del Prof. Massimo Pulini, dove ho avuto un dialogo aperto con gli studenti dell’ultimo anno dell’Accademia delle belle Arti di Bologna. Tra le domande più ricorrenti, vi era quella di come si entra a far parte di una galleria o come fare per promuoversi ad un gallerista (ho incoraggiato e dato consigli su come approcciarsi a galleria e galleristi). Quindi, dentro di me è nata la voglia di dare spazio a giovani artisti, idea che si sta realizzando nel progetto The Passing. Fare una mostra solo con artisti giovani mi sembrava scontata, così ho pensato di coinvolgere artisti storicizzati ai quali ho chiesto di investire non solo nella ricerca artistica quotidiana, ma di investire tempo su giovani artisti: cercare il giovane artista da loro reputato più interessante come proposta, più affine come linea artistica, per un progetto ed una esposizione condivisa.
The Passing, inoltre, ha una doppia finalità di progetto. La prima parte riguarda l’inaugurazione della mostra il 26 giugno, dove esporranno i 10 artisti storicizzati e i 10 giovani. Nella seconda parte, durante le 5 settimane di durata dell’esposizione, verrà scelto come vincitore il progetto e la coppia ritenuta più interessante. Al giovane artista vincitore verrà data, nel 2022, la possibilità di tenere una personale in Galleria Zamagni con l’artista storicizzato che lo accompagnerà nella realizzazione della mostra (curatela).
In questo progetto rivedo un po’ il percorso della mia vita, è stato infatti mio padre ad accompagnarmi in questo mondo per poi lasciarmi libero di potere esprimere le mie passioni.
A luglio dello scorso anno, ho avuto l’onore e la fortuna di conoscere la curatrice Milena Becci. Nei nostri dialoghi sul mondo dell’arte e sul lavoro che viene svolto in Galleria Zamagni, le ho illustrato l’idea di questo nuovo progetto che lei ha accolto con entusiasmo e di cui si è subito innamorata. Milena ha accettato la sfida e ha avuto da me piena fiducia sia nella costruzione del progetto sia nella selezione degli artisti, diventando non solo la curatrice ma parte integrante della mia idea.
Come sono stati individuati gli artisti senior e come essi hanno effettuato la scelta dell’under 35 con il quale instaurare questo scambio? Come hai tenuto le fila del dialogo intergenerazionale nella scelta dei lavori in mostra e con quali criteri hai pensato di renderlo materialmente in fase di allestimento mostra?
Milena Becci: Una delle parole che amo di più è accoglienza. Il verbo accogliere – derivante dal latino accollĭgĕre ossia cogliere, raccogliere – racchiude in sé il punto di partenza e di arrivo di The Passing: in questo metaforico passaggio del testimone deve senza dubbio esserci accoglienza, sia da parte degli artisti, sia da parte della galleria che li ospita. Ho inizialmente chiesto a tutti i componenti della scuderia Zamagni se ci fosse questa volontà di apertura e, in caso di risposta positiva, di presentare un progetto affiancati da un under 35, con un lavoro a quattro mani o con la scelta o la nuova realizzazione di un’opera a testa. Ho posto la stessa questione ad alcuni degli artisti di mia conoscenza, con cui ho lavorato in passato e con cui sono in continuo contatto, e, arrivati tutti i progetti, ho scelto quali fossero i più idonei per la collettiva. Devo dire che il dialogo intergenerazionale si è sviluppato in maniera naturale ed è stato soprattutto molto interessante vedere come i giovani fossero davvero soddisfatti di queste collaborazioni, entusiasti nell’apprendere e nel confrontarsi con i senior, e viceversa. Le opere sono state scelte dagli artisti; ho visionato naturalmente i lavori, dato il mio punto di vista, ma ho voluto fortemente che ogni coppia decidesse autonomamente cosa presentare in mostra, seguendo analogie stilistiche o ideologiche, o stabilendo di realizzare nuovi lavori site-specific a quattro mani. Il confronto tra questi artisti di diverse generazioni è andato spesso al di là di The Passing: i senior hanno consigliato letture, aiutato nella costruzione del portfolio o nella scrittura della biografia, ad esempio, sorpassando l’unico obiettivo della mostra e creando un legame che ha accompagnato professionalmente il giovane. Può sembrare cosa da poco ma non penso sia così scontata: l’Accademia porta questi insegnamenti ma, una volta terminati gli studi, non sempre gli studenti riescono a mantenere i contatti avuti e a ricevere consigli in ambito professionale. Tornando alla collettiva e alla sua materializzazione, si è deciso di allestire un’opera del senior e una dell’under 35, semplicemente accostate, oltre alla presenza dei progetti site-specific che naturalmente saranno presenti così come da volontà degli artisti che li hanno realizzati. Galleria Zamagni dispone inoltre di una grande vetrina che si affaccia sul centro storico di Rimini, in cui vedrete allestite dieci opere di ugual misura – 40×40 cm – dei dieci senior che ci accompagneranno, sin dall’esterno, verso la conoscenza dei giovani da loro presentati.
Tra alcuni di essi, il dialogo è stato particolarmente intenso e costruttivo tanto da dar vita a progettualità interamente site-specific. Ci racconti nei dettagli i risultati di queste esperienze?
M.B.: L’intensità del dialogo è emersa in tutte le dieci coppie di artisti ma ognuno ha lavorato liberamente con modalità diverse, chiaramente anche a seconda della propria personalità e del modus operandi che lo contraddistingue. I lavori site-specific in mostra sono tre e il risultato di queste collaborazioni è stato sorprendente e profondo: la poesia visiva di Kiril Cholakov ha incontrato l’encausto di Velislava Gecheva mixando precisione e casualità in un lavoro che diventa unico e visibile in una sola superficie, opera di due artisti che provengono dallo stesso Paese, la Bulgaria. Le nuvole di Cholakov raccontano una storia profonda e personale formando un’infinità senza tempo né spazio che narra sentimenti, passati e presenti, e guida l’occhio verso il basso fino ad urtare contro le increspature delle onde del mare di Gecheva.
Niente da perdere è, invece, il progetto a quattro mani di Giovanni Gaggia e Edoardo Loi che prende avvio da un’azione ben precisa: sette giorni di digiuno, meditazione e pratiche olistiche di Loi durante i quali viene fotografato ogni giorno, alla stessa ora e nello stesso luogo. La totalità dei kili persi costituisce il peso della terra bianca utilizzata per costruire un vaso in ceramica in cui è piantato un bonsai di Ficus e la frase Niente da perdere è ricamata in lingua tedesca da Gaggia su una coperta proveniente dalla guardia forestale teutonica. Tutto parte dal corpo e dalla natura per cercare una completezza nell’esistenza che si palesa attraverso l’opera d’arte, formalizzando l’azione performativa.
Renzo Marasca e Ambra Lorito, infine, contrappongono la leggerezza delle carte dell’uno alla pesantezza della materia che compone le sculture sonore dell’altra, creando nello spazio della galleria una sorta di dialogo prospettico in cui il microcosmo materico diventa macro nella luce e nella levità dell’opera di Marasca. La natura primordiale della luce e del suono si svelano, quindi, in questi due lavori che si uniscono e vibrano al contatto con una forza esterna che dona un’identità rinnovata ad entrambi.
Già il titolo, The Passing, nella scelta della metafora sportiva, del passaggio del testimone nella staffetta – che tu idealmente immagini venga fatto nella zona di cambio della galleria – dà l’idea di un dialogo che porta a una crescita personale e professionale, anche nel tempo relativamente breve del percorso portato avanti insieme. Ma come in ogni staffetta che si rispetti, alla fine c’è qualcuno che vince… E, infatti, questa nuova possibilità verrà data ad uno dei dieci under 35 (Riccardo Albiero, Thomas Battistoni, Edoardo Cialfi, Velislava Gecheva, Edoardo Loi, Ambra Lorito, Giorgia Mascitti, Federica Minelli, Lorenzo Scarpellini e Claudio Zorzi) che avrà la possibilità di realizzare una sua personale in galleria? Come verrà decretato il vincitore?
G. Z.: Come ho detto in precedenza, durante le 5 settimane di esposizione verrà selezionata la coppia vincitrice per l’esposizione e il progetto più interessante. Il vincitore verrà decretato attraverso una votazione. Il 40% dei voti verrà attribuito dal comitato scientifico (Gianluca Zamagni gallerista, Amedeo Bartolini editore Agenzia Nfc, Valerio Dehò curatore esterno). Il 30% dei voti verrà dato dalle preferenze lasciate dal pubblico che visiterà la mostra. Infine il 30% dei voti arriverà attraverso una campagna social accedendo al sito della Galleria, nella sezione zamagniarte.it/votazione.
THE PASSING
a cura di Milena Becci
Artisti: Angelo Bellobono / Giorgia Mascitti, Kiril Cholakov / Velislava Gecheva, Giovanni Gaggia / Edoardo Loi, Renzo Marasca / Ambra Lorito, Mauro Pipani / Edoardo Cialfi, Massimo Pulini / Riccardo Albiero, Laura Renna / Claudio Zorzi, Graziano Spinosi / Lorenzo Scarpellini, Patrizia Zelano / Federica Minelli, Zino / Thomas Battistoni
26 giugno – 1 agosto 2021
ZAMAGNI Galleria d’arte
via Dante Alighieri n. 29-31, Rimini (RN)
Orari di apertura: dal lunedì al sabato, ore 9-13 e 16-20; domenica su appuntamento
Info: t. 335 7016352 – 0541 14 14 404
info@zamagniarte.it
www.zamagniarte.it