MILANO | Ncontemporary | 19 settembre – 19 ottobre 2019
di ALICE VANGELISTI
Dopo la sosta estiva, riapre la stagione espositiva presso gli spazi di Ncontemporary di Milano, con due mostre che indagano il labile ed effimero confine del tempo e dello spazio. Una tematica evanescente, quasi impalpabile, in dialogo perpetuo e incessante con ciò che è visibile e ciò che non lo è.
In Exhausted Sandglass, il lavoro installativo di Maria Domenica Rapicavoli interagisce con le fotografie di Matan Ashkenazy, negli spazi principali della galleria.
Esprimendo la precarietà del tempo, incarnata efficacemente dalla figura della clessidra richiamata nel titolo, le due ricerche entrano in relazione con lo scorrere incessante dei minuti nel lento incedere tra passato, presente e futuro.
Tempo e spazio sono in precario equilibrio nell’installazione di Rapicavoli, ispirata alle mappe militari aeree ed esposta durante Manifesta 2018 in uno storico palazzo di Palermo. Sospesi nello spazio, questi elementi in porcellana si fanno raffigurazione tangibile dell’inclinazione subita dall’edificio siciliano durante la Seconda Guerra Mondiale e pongono così l’accento sull’impatto che le strutture politiche, economiche e sociali hanno inesorabilmente sulla nostra vita quotidiana. Gli scatti di Ashkenazy indagano, invece, il rapporto effimero tra il tempo e ciò che non è percettibile nel quotidiano.
Il fotografo israeliano porta avanti, infatti, una riflessione condotta attraverso le tracce lasciate da polvere e sabbia nel loro incessante movimento, in cui il tempo è impalpabile allo stesso modo del limite spaziale, a tratti invisibile e non tracciato, ma attraversabile liberamente e continuamente dal sottile e impercettibile passaggio di questi piccoli elementi.
L’inesorabile incedere del tempo e dello spazio si ritrovano anche in Go with the flow (Study on a floating island) all’interno della Project Room, che ospita le opere realizzate da Alice Pedroletti a partire dalla sua esperienza in residenza sull’Isola Comacina.
Indagando il tema delle “isole galleggianti” intese sia come oggetti materiali che come testimoni dello scorrere del tempo, l’artista fonde scultura e fotografia in una rappresentazione visiva delle possibili forme celate sotto la superficie dell’acqua, la quale incarna la metafora ideale del confine tra un mondo sommerso e protetto e una realtà in cui tutto si sta lentamente distruggendo.
Da un lato, le sculture in calcestruzzo leggero galleggiano nelle acque del lago, fotografate in equilibrio precario sul confine labile tra liquido ed etereo, tra ciò che sta visibilmente sopra e ciò che è inesorabilmente nascosto sotto. Dall’altro, i confini dell’isola sono esplorati e resi concreti attraverso un archivio di immagini che hanno permesso all’artista di entrare fisicamente e mentalmente nelle logiche di quel contesto, accedendo così alla sua realtà sommersa e celata, composta da emblemi fugaci della tragica storia passata dell’isola che si ripresenta oggi e continuerà a lasciare le sue tracce nel futuro.
In un continuo gioco di rimandi, la rappresentazione effimera e immaginifica di questo paesaggio invisibile prende la forma geografica dell’isola: un accumulo meticoloso e significativo delle connessioni visive che si sono scatenate nella mente dell’artista. L’occhio ripercorre così questo “viaggio” attraverso un percorso narrativo per immagini in costante aggiornamento e decifrabile immergendosi di volta in volta nei diversi elementi che compongono la cartina esperienziale e metaforica dell’isola.
Exhausted Sandglass
a cura di Maria Domenica Rapicavoli e Matan Ashkenazy
Project Room
Alice Pedroletti. Go with the flow (Study on a floating island)
19 settembre – 19 ottobre 2019
Ncontemporary
Via Lulli 5, Milano
Orari: da mercoledì a sabato 15.00-19.00
Info: info@ncontemporary.com
www.ncontemporary.com