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Ventimiglia (IM) | Ecovillaggio di Torri Superiore

Intervista di Francesca Di Giorgio

Siamo portati a considerare l’arte e molte delle sue espressioni come qualcosa da recepire semplicemente osservando ma sappiamo per certo, anche attraverso l’opera di grandi maestri del passato, che questa non è l’unica via percorribile.
Da tempo l’avvicinamento all’arte avviene attraverso un pieno coinvolgimento di luoghi e persone, un processo di moto a luogo reciproco che prevede, attraverso passaggi e processi, di arrivare a noi in forma del tutto inedita.
Questo avviene anche, a volte soprattutto, quando si parla di materiali e di tecniche artistiche dalla storia importante come la ceramica, al centro del progetto TELL_US ideato dall’Associazione Culturale Messy Lab, collettivo di ceramica e in collaborazione con l’Associazione Culturale Torri Superiore, con il maggior sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando Luoghi della Cultura 2020.
Siamo nell’Ecovillaggio di Torri Superiore a Ventimiglia (IM) dove, a fine maggio scorso, gli artisti Marguerite Kahrl (Beverly, Massachussets,1966) ed Emanuele Marullo (Catania, 1989) hanno presentato le loro opere nate durante la prima edizione della residenza d’artista del progetto TELL_US (in italiano RACCONTA _ CI; TELLUS/TELLURIS dal latino TERRA). Un progetto di promozione del turismo sostenibile e di valorizzazione della cultura della ceramica artistica e artigianale.

Veduta dell’Ecovillaggio Torri Superiore (IM), sede della residenza d’artista TELL_US, 2021, un progetto ideato da Messy Lab, Collettivo di Ceramica, maggior sostenitore Fondazione Compagnia di San Paolo

Insieme allo spazio anche il tempo rientra nel processo di avvicinamento di cui parlavamo e ha visto, dopo la prima fase di residenza ed elaborazione di opere per il contesto del borgo medievale di Torri Superiore, una seconda sviluppata come dibattito e restituzione pratica, attraverso il public program, a cura di Cosimo Veneziano: talk e workshop, conclusi a luglio, in cui curatori, direttori di musei e docenti universitari hanno indagato il labile confine tra arte e artigianato a partire dalle riflessioni del sociologo Richard Sennett contenute nel saggio L’uomo artigiano. In attesa che i risultati di questi scambi, raccolti durante gli incontri, siano riuniti in un libro abbiamo scambiato alcune battute su chi ha vissuto e prodotto sul territorio in termini di opere e riflessioni ex post a partire da Francesca Simondi, Presidentessa dell’Associazione Culturale Messy Lab, collettivo di ceramica e dagli artisti coinvolti, gli artisti Marguerite Kahrl ed Emanuele Marullo ed infine Cosimo Veneziano…

Come nasce il collettivo Messy Lab e il contatto con l’Ecovillaggio di Torri Superiore?
Francesca Simondi:
Mi sono avvicinata per la prima volta al mondo della ceramica e nello specifico alla foggiatura al tornio nel 2016, un hobby che si è presto trasformato in una passione inebriante. La lavorazione al tornio ha infatti un potere intrinseco incredibile, rilassante, quasi ipnotico,  aiuta a svuotare la mente e allo stesso tempo a mettere ordine alle idee, ai pensieri. Quell’anno la mia insegnante cercava un luogo dove poter svolgere corsi estivi al mare, mi venne subito in mente l’Ecovillaggio Torri Superiore che frequentavo fin da bambina. Sapevo che nel cuore più antico di questo piccolo borgo di origine medievale vi era un laboratorio di ceramica da qualche anno inutilizzato. Nell’arco di pochi giorni decisi di scrivere un progetto di recupero e riqualifica del laboratorio e lo sottoposi all’Associazione Culturale Torri Superiore che accolse positivamente l’iniziativa. Nell’estate del 2016 abbiamo iniziato ad avviare i primi corsi di ceramica abbinati alla vacanza in ecovillaggio con l’intento di far rivivere il laboratorio e allo stesso tempo promuovere un turismo lento e sostenibile.
Nell’arco di un paio di anni il progetto si è sviluppato coinvolgendo altre ceramiste che tuttora collaborano attivamente al progetto. È così che è nata – nel 2018 – l’associazione culturale Messy Lab, Collettivo di Ceramica.
Messy Lab, che tradotto diventa Laboratorio Disordinato, vuole essere un luogo dove il caos alimenta la creatività, dove l’ordine non è un ordine perfetto e omologato. Fare ceramica corrisponde anche a una scelta di vita. Pensiamo possa rappresentare un’alternativa ai ritmi frenetici e al consumismo esasperato che ha caratterizzato in particolare gli ultimi decenni.

Nido di ceramica realizzato da Marguerite Kahrl durante la residenza d’artista a Torri Superiore (IM), 2021. TELL_US è un progetto ideato da Messy Lab, Collettivo di Ceramica, con il maggior sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo

Il tuo nome è legato anche ad un’importante esperienza da gallerista a Torino. Come dialogano queste due anime all’interno del lavoro?
F.S.: Ho iniziato a scrivere il progetto TELL_US all’inizio della primavera dell’anno scorso, in pieno lockdown e in modo totalmente indipendente dalla galleria Alberto Peola, per la quale lavoravo da quattro anni in qualità di assistente, ma che in quel momento non era ancora legata al mio nome. Le due novità, da un lato la premiazione del nostro progetto da parte della Fondazione Compagnia di San Paolo e dall’altro la proposta da parte di Alberto Peola di entrare in società, sono avvenute pochi mesi dopo e in contemporanea. Non è stato semplice coniugare questi due aspetti della mia vita e tutt’ora sto cercando di trovare un equilibrio tra questi due mondi.
Se sviluppato, il progetto TELL_US potrebbe diventare un importante strumento di ricerca nell’ambito della cultura e tradizione della ceramica artistica e artigianale, incentivando collaborazioni ed interazioni – come è già in parte avvenuto – tra diverse istituzioni del mondo dell’arte quali musei, fondazioni e associazioni culturali. All’inizio del 2021 la galleria Peola Simondi è entrata nella rete dei partner del progetto e da allora ha contribuito alla buona riuscita dell’iniziativa promuovendola attraverso i propri canali e creando collegamenti con realtà presenti a Torino, come ad esempio la Fondazione Merz, diventata anch’essa partner del progetto.
Da tempo immagino che la galleria, da sempre attenta alle nuove tendenze che trovano personali soluzioni narrative nell’impiego dei diversi mezzi espressivi, dalla fotografia alla pittura ai video alle installazioni, possa sviluppare un nuovo canale di ricerca che valorizzi il linguaggio della ceramica contemporanea. TELL_US potrebbe rappresentare uno degli strumenti di scoperta di nuovi e giovani talenti da promuovere e supportare.

I nidi di ceramica realizzati da Marguerite Kahrl durante la residenza d’artista a Torri Superiore (IM), 2021. TELL_US è un progetto ideato da Messy Lab, Collettivo di Ceramica, con il maggior sostegno dellaFondazione Compagnia di San Paolo

Quale futuro per il progetto? A cosa state lavorando?
F.S.: Attualmente stiamo lavorando alla stesura e curatela del catalogo, che racconterà l’intera iniziativa. Questa esperienza “pilota” è stata molto significativa e utile per poter valutare possibili sue evoluzioni.
Il nostro obiettivo futuro è di sviluppare ulteriormente il programma di corsi abbinati alla vacanza in ecovillaggio. Per questa ragione già da quest’anno, all’interno del progetto TELL_US, abbiamo avviato due workshop inediti: uno tenuto dai due artisti in residenza, Marguerite Kahrl ed Emanuele Marullo, ed un secondo avviato da Massimo Voghera – docente di scenografia teatrale presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino – e sua moglie Enrica Campi, ceramista.
Fino all’anno scorso riuscivamo a proporre corsi intensivi solamente nel mese di agosto, per questioni logistiche per il resto dell’anno il laboratorio restava inutilizzato (tutte noi del collettivo Messy Lab durante l’anno viviamo e lavoriamo a Torino).
Avviare residenze d’artista e corsi tenuti da docenti e artisti della ceramica provenienti dal territorio locale, nazionale ma anche internazionale ci consentirebbe di sviluppare un ricco programma esteso su tutto l’anno.
Da questa prima esperienza ci siamo sicuramente rese conto che in futuro sarebbe importante che le residenze d’artista fossero seguite da un programma curatoriale maggiormente sviluppato, senza il quale la residenza d’artista rischia di restare fine a se stessa. Sarebbe invece interessante che questa potesse diventare per l’artista un’esperienza utile, un ponte verso nuove possibilità di crescita e sviluppo del proprio lavoro.
Questo sarà uno dei punti principali di riflessione sul quale lavoreremo nell’ipotesi di una seconda edizione di TELL_US.

La Casa del Tè, installazione realizzata da Emanuele Marullo durante la residenza d’artista a Torri Superiore (IM), 2021. TELL_US è un progetto ideato da Messy Lab, Collettivo di Ceramica, con il maggior sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo

I lavori nati dalla residenza e ancora installati sul territorio sono il frutto di un’open call lanciata lo scorso autunno, e di una selezione tra quaranta candidature pervenute. La vostra esperienza, del marzo 2021, durante la residenza a Torri Superiore pone l’interazione con la comunità locale, tra gli obiettivi primari del progetto. Ci raccontate come avete lavorato sul territorio?
Emanuele Marullo:
L’esperienza sensibile è un fattore che riguarda le persone e dalle persone viene in qualche modo espressa. Penso semplicemente di essere stato e di aver incontrato. Il mio intervento è nato e vissuto in simbiosi con l’ambiente circostante, ripercorrendo dei processi di costruzione e determinazione di luogo che la comunità stessa di Torri ha affrontato durante anni di ristrutturazione nel borgo. Mi sono sentito a casa e ho costruito una piccola casa del tè. Era già primavera in Liguria, color giallo mimosa, ed era piacevole armonizzarsi con la quiete della vallata. Dopo la prima settimana di lavori, su quella terrazza, ho iniziato a dar tempo alla gente curiosa che si trovava a passar da lì per la solita passeggiata o a visitatori in vestiario da trekking, insomma, a vivere una certa quotidianità. La comunità è stata molto accogliente e questo è stato davvero importante dal punto di vista della serenità personale ed è stato particolare confrontarsi su temi trasversali; tra l’altro La casa del tè è nata proprio su un’idea di accoglienza del viandante.
Marguerite Kahrl: Durante la mia residenza, ho usato l’argilla per esplorare ed espandere il concetto di vasi per uccelli in terracotta. Tradizionalmente i nidi di terracotta e le torri “rondonare” erano usate in Italia per catturare giovani rondoni e passeri per il consumo. I miei “nidi relazionali” forniscono agli uccelli un rifugio dai predatori e dalle condizioni difficili. Le sculture modulari aiutano ad implementare la popolazione di uccelli e pipistrelli sostenendo il controllo degli insetti e un ecosistema più vivace. La mia indagine si è sviluppata a partire da idee e schizzi fino alla progettazione e produzione di una serie di sculture adottate dal villaggio, per la comunità di uccelli e pipistrelli. Ho lavorato a stretto contatto con l’ornitologo Rudy Valfiorito per sviluppare modelli funzionali ma scultorei di “unità abitative” con varie forme, colori e posizionamenti. Si tratta di sculture che completano l’architettura e sono collocate in accordo con la comunità.
Volevo che il mio lavoro fosse sorprendente, inaspettato. Gli oggetti colorati richiamano l’attenzione sull’austera architettura medievale, sull’ambiente circostante, sui modelli di attività svolte nell’arco della giornata e sui movimenti transitori di persone e animali selvatici. Gli elementi relazionali risultanti diventano memoriali per ispirare, immaginare, adattare e sostenere la biodiversità e le interconnessioni tra le comunità umane, vegetali e animali.

Una veduta del workshop di Massimo Voghera ed Enrica Campi

Dal punto di vista della produzione delle opere, invece, quali sono state le vostre riflessioni e le vostre pratiche? 
Emanuele Marullo: Al tempo della call immaginavo di innestare una sorta di protesi al borgo stesso e una volta giunto a Torri Superiore, questo, si è rivelato come un castello escheriano compatto, pieno di scale e stanzette a mezzi livelli, come fosse un’architettura spontanea. Ciò sicuramente ha dato motivazione al mio agire. Credo di avere una radice barocca e una disposizione alla complessità. Ho intersecato varie lavorazioni e diversi materiali nel tentativo di comprendere e voler generare un organismo, come potrebbe essere un oggetto naturale. Una tra le varie dinamiche che ricerco è l’improvvisazione, che agisce in spontaneo esercizio su quello che ho “programmato”, infatti lascio sempre spazio a una ricerca approfondita sui materiali in loco, quanto alle relative soluzioni e immaginazioni. In accordo e coordinazione con la comunità di Torri, ho recuperato delle piastrelle stoccate nelle cantine, avanzate dai lavori di restauro e sono giunto a un mosaico! Rifinendo l’interno con una pavimentazione. Quando l’ho visto posato a terra ho pensato a una miscela di colori in chiave di memorie, disseminate e corrispondenti qua e là per i vari locali del borgo, ho pensato a una comunità di piastrelle, ormai tessere.
Marguerite Kahrl: Gli oggetti risultanti sono stati adottati sia dalla comunità del villaggio ecologico di Torri che dagli uccelli che hanno rapidamente popolato i nidi. Oltre il 70% dei nidi sono visitati e utilizzati. Questo progetto ha risentito fortemente delle pratiche di cui mi occupo nella mia ricerca artistica: il design partecipativo, la permacultura, l’usability testing e l’osservazione. Sono soddisfatta dei risultati.

Una veduta del workshop di Massimo Voghera ed Enrica Campi

Complementare a tutto il progetto il ciclo di workshop concluso a luglio. Cosimo, hai già avuto modo di riflettere a distanza sui temi emersi durante gli incontri? Sicuramente la posizione occupata oggi dalla ceramica contemporanea all’interno dei linguaggi contemporanei, il rinnovato interesse e l’attenzione alle sue evoluzioni sono temi particolarmente dibattuti. Qual è la tua personale esperienza in merito?
Cosimo Veneziano:
Nel ciclo delle conferenze e workshop ho cercato innanzitutto di colmare le mie lacune in merito a questa materia. Da questa premessa ho costruito la rete dei relatori. Ognuno di loro aveva un ruolo particolare e approfondiva ogni aspetto del mondo della ceramica, un mondo vasto e complesso sia a livello di tecnica, di ruoli e di elaborazione del pensiero. Un discorso a parte merita il workshop realizzato in collaborazione con il Print Club di Torino perché in quel frangente, abbiamo sperimentato una tecnica, sempre usando anche un pizzico di pensiero magico, non avendo ben chiaro il risultano finale ma solo dopo numeri tentativi abbiamo trovato una via tecnica da percorrere. Tutto il ciclo da me curato è stato pensato usando una metodologia didattica che si rifà più al comportamentismo, ovvero quello di insegnare una tecnica. Inoltre trovo interessante aver lavorato per questo progetto da dietro le quinte, dalla scrittura del progetto in collaborazione con Francesca, fino alla sua cura, senza essere l’artista che realizza l’opera, ho fatto un salto alle origini di quando collaboravo per il progetto di residenza Diogene a Torino. Tutto il materiale prodotto sia dalle conferenza che dal workshop confluirà nella pubblicazione finale.

 

TELL_US
Progetto ideato dall’Associazione Culturale Messy Lab, collettivo di ceramica


In collaborazione con l’Associazione Culturale Torri Superiore


Con il maggior sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando Luoghi della Cultura 2020.

Partner del progetto: Atelier A, Ecomuseo dell’Argilla Munlab, Exibart, Fondazione Merz,

Galleria Peola Simondi, GAP- Guilmi Art Project, Museo Carlo Zauli, Opera Barolo, Print Club Torino. 

Con il patrocinio di: Comune di Ventimiglia, Global Ecovillage Network, Legacoop Liguria, Rive. 

ECOVILLAGGIO TORRI SUPERIORE
via Torri Superiore 5, Ventimiglia (IM)

opere permanenti realizzate da Marguerite Kahrl ed Emanuele Marullo

Info: tellusproject.art@gmail.com

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