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BORGO DI TASSONARLA (MS) | SEDI VARIE  | UN RESOCONTO

Intervista a MATTIA LAPPERIER di Livia Savorelli

Il borgo di Tassonarla, nella provincia di Massa-Carrara, è un luogo dal grande fascino. Salendo, scalino dopo scalino, alla sua scoperta, in ogni angolo si respira la sua storia immersi in un tempo che qui sembra essersi fermato.
Con la volontà di rigenerare il borgo facendo dialogare territorio e arte contemporanea, nasce TassonArt, festival diffuso giunto alla III edizione, quest’anno affidata alla curatela di Mattia Lapperier che ha voluto interrogare il Genius Loci del luogo attraverso la variegata ricerca di dodici artisti: Elisa Ceneri, Mattia Cleri Polidori, Dellaclà, Pietro Desirò, Alessio Manfredi, Giovanni Maranghi, Gualtiero Meloni, Alice Muratore, Simone Negri, Paolo Staccioli, Matteo Tenardi, Gianluca Zonza.
Proseguiamo il dialogo, già iniziato a Tassonarla, con il curatore per tracciare un bilancio di questa esperienza…

Veduta di Tassonarla, ph. Gualtiero Meloni

Alla base di TassonArt c’è la volontà di rigenerare la comunità di Tassonarla attraverso un progetto culturale, in cui l’arte si fonda con la natura particolare di questo luogo.
Siamo in Toscana, nella regione storica della Lunigiana, e tu sei stato chiamato a curare la terza edizione di questo Festival Diffuso. Come hai voluto connotare questa edizione in ragione del particolare luogo e del dialogo già precedentemente innestato con l’arte contemporanea, testimoniato da alcune installazioni permanenti che si incontrano in alcuni angoli del borgo?
Il borgo in cui ha avuto luogo TassonArt è già di per sé peculiare. Incorniciata dalle Alpi Apuane e dall’Appennino Tosco-Emiliano, a cavallo tra due regioni, la Toscana e la Liguria, Tassonarla è un crocevia di storia e cultura. Un muro ad arcate cieche recentemente riscoperto in fronte a una piana panoramica, portali scolpiti, passaggi voltati e maestà disseminate qua e là tra i vicoli sono solo alcune delle testimonianze di una comunità rurale che resiste al passaggio del tempo. A partire dal 2022, si è costituito il Comitato Insieme per Tassonarla per preservare tutto ciò e riqualificare il borgo attraverso l’arte contemporanea. TassonArt, giunto quest’anno alla sua terza edizione, intende porsi in continuità con quanto raggiunto negli anni precedenti, invitando gli artisti a dialogare con una realtà così connotata da un punto di vista architettonico e paesaggistico. Il Comitato ed io, persuasi che l’arte contemporanea possa e debba essere fruita da quante più persone possibili, migliorando un territorio e rigenerando una comunità, abbiamo strutturato un percorso di visita che si snoda attraverso fienili, aie, fondi e angoli più o meno nascosti di Tassonarla, invitando i visitatori e i locali a partecipare attivamente all’evento, divenendone così parte integrante. Valori fondamentali come la condivisione, la tutela del territorio e la piena compartecipazione sono fermamente sostenuti da TassonArt e si collocano alla base anche di questa rinnovata edizione 2024.

Mattia Lapperier il giorno dell’inaugurazione di TassonArt 2024, ph. Alessio Manfredi

Come è avvenuta la selezione dei dodici artisti invitati all’edizione 2024 e su quale tema sono stati chiamati a formulare le loro proposte?
La selezione è avvenuta tramite una procedura che, oltre a tenere in considerazione la qualità del progetto proposto, la sua pertinenza al tema e la compatibilità all’installazione nel borgo, tende anche a valorizzare i giovani artisti, con un’attenzione particolare ai locali (originari cioè della Lunigiana storica e quindi delle province della Spezia e di Massa-Carrara). Le domande di partecipazione sono state molte e provenienti da tutta Italia; segnale quest’ultimo che, oltre a confermare la volontà degli artisti di misurarsi con luoghi non convenzionali, testimonia anche l’avvenuta crescita della manifestazione.
La tematica di fondo è il Genius loci, ovverosia quel complesso legame tra luogo e persona, che affonda le proprie radici in un tempo lontano e indeterminato. La locuzione latina, che anticamente metteva in correlazione un’entità metafisica (il Genio) e un luogo fisico (un villaggio, una città), ai nostri tempi allude a un insieme di caratteristiche socio-culturali, architettoniche ed espressive che contraddistinguono un luogo e lo rendono unico e irripetibile. Gli artisti sono stati pertanto invitati a riflettere su tale tematica e a declinarla, ognuno attraverso il proprio specifico linguaggio, tra i suggestivi scorci di Tassonarla.

Veduta della mostra con opere di Alice Muratore, ph. Alessio Manfredi

In occasione della mia visita a Tassonarla, mi hai spiegato che, anche per questa edizione, è stato previsto che alcune opere restino come patrimonio del borgo… Una di queste è l’installazione site specific di Mattia Cleri Polidori, Le Città Invisibili XXXVII, ci racconti qualcosa di più di questa opera e delle altre che hanno trovato una nuova casa?
Già in occasione delle passate edizioni, lavori di Alessandro Coltri, Caterina Sbrana, Danilo Sergiampietri e Paolo Staccioli (per menzionarne solo alcuni) sono stati installati permanentemente, arricchendo ulteriormente il patrimonio socio-culturale di Tassonarla e, in parte, ridisegnandone il profilo. Quest’anno invece, le opere che rimarranno stabilmente nel borgo sono Le Città Invisibili XXXVII di Mattia Cleri Polidori e un Accadimento di Simone Negri. L’installazione di Cleri Polidori consiste in una serie di calchi di funghi ottenuti in cemento e disposti dallo stesso artista sul muro di una casa affacciata su un viottolo che conduce in direzione del bosco. L’installazione sarà vivificata dal naturale deposito dei muschi che si accumuleranno nel tempo tanto sul muro quanto sui funghi di cemento; anche attraverso tale spontaneo processo di riappropriazione, Le Città Invisibili XXXVII diverrà ancor più parte integrante dell’ambiente di Tassonarla, nonché espressione del suo Genius loci. L’Accadimento – scultura in ceramica esito di un complesso sistema di pigmentazione per macchie, aloni e colature, ideato dallo stesso Negri con l’intenzione di fissare un attimo, attraverso una cottura a 1100 °C – è stato invece collocato in uno dei più suggestivi passaggi voltati del borgo.

Veduta della mostra con Le Città Invisibili, installazione di Mattia Cleri Polidori, ph. Alessio Manfredi

In un luogo particolarmente suggestivo del borgo, presso gli archi di Tassonarla, Alessio Manfredi ha realizzato una performance, o meglio un’operazione di Chem-Art i cui risultati sono stati esposti durante TassonArt
Si tratta di DeltaT, performance che Alessio Manfredi ha realizzato presso l’affascinante muro ad arcate cieche recentemente riscoperto, le cui origini tuttavia restano ancora da chiarire del tutto. Proprio nella piana che affaccia sugli archi, al cospetto delle Alpi Apuane, qualche settimana prima dell’inizio di TassonArt, Manfredi ha disposto un composto di elementi chimici in micropolveri su di una lastra di arenaria prelevata da un’aia del paese. Dopo aver incendiato il composto, questo ha raggiunto la temperatura di 2500 °C, innescando una reazione violenta, in grado di spaccare il blocco di arenaria. L’intero processo – che riflette tanto sulla trasformazione della materia, quanto sui processi di cambiamento e conseguente riadattamento che accomunano i materiali scultorei e la società nel suo complesso – è fruibile dalla videoinstallazione inserita nel percorso di mostra e scaricabile attraverso il QR Code del catalogo TassonArt / Genius loci, edito da Vanillaedizioni.

Veduta della mostra con DeltaT, scultura di Alessio Manfredi, ph. Gualtiero Meloni

Il concetto di Genius loci si sposa, in alcune interventi, con la scienza, penso oltre ai lavori già citati di Alessio Manfredi e Mattia Cleri Polidori, anche a quello di Pietro Desirò…
Esattamente, molti degli interventi artistici in mostra presentano legami più o meno diretti con la scienza. Manfredi esplora ormai da anni la Chem-Art, avvalendosi peraltro della collaborazione di docenti universitari e start-up; in un’ottica di una feconda interdisciplinarietà, l’artista innesca processi trasformativi, alla scoperta di nuove prospettive. Allo stesso tempo, Cleri Polidori indaga la morfogenesi, attraverso lo studio diretto di tutte quelle strutture organiche che crescono sulla base del rapporto aureo. Isolando e presentando tali pattern aperiodici che si riscontrano spontaneamente in natura, l’artista è primariamente interessato a rivelare l’architettura nascosta dello spazio. Pietro Desirò, invece, da anni attivo nel campo della grafica e dell’incisione, con l’opera multimediale Mitosi (anch’essa scaricabile tramite il QR Code del catalogo) avvia una riflessione sull’omonimo fenomeno biologico attraverso movimenti evocativi e suggestivi. L’animazione di Desirò è caratterizzata da forme astratte che si espandono, si dividono e si ricompongono, con un ritmo ipnotico, assimilabile a una danza microscopica. Particolarmente interessante è inoltre il sonoro che accompagna la videoinstallazione poiché consiste in una registrazione di quello stesso suono emesso spontaneamente dalle cellule che si dividono, come scoperto da James Gimzewski, fisico pioniere della ‘sonocitologia’, scienza che studia i suoni cellulari. I fenomeni scientifici, in tutti e tre i casi, alludono ad altrettanti processi trasformativi. I processi trasformativi, a loro volta, sono direttamente collegati al Genius loci; quel profondo legame a un luogo (reale o interiore) che resiste attraverso il cambiamento.

Veduta della mostra con Mitosi, video di Pietro Desirò, ph. Alessio Manfredi

Altre opere riflettono sul concetto di cambiamento, memoria, sulla caducità dell’esistenza umana…
Per favore, si presenti, performance di Elisa Ceneri – in mostra per mezzo della serie fotografica che le ha scattato Greta Scaramelli – è al contempo un atto di amore e di appropriazione dell’artista nei confronti del suo luogo d’origine, Sarzana. Le ossa dipinte da Dellaclà, così come i suoi oggetti-specchio, divengono simulacri di un inconscio collettivo; un incontro intimistico con se stessi e con la propria memoria primordiale. Il dittico proposto da Alessio Manfredi (Terra – Cosmo) e la serie fotografica di Alice Muratore (Dove piovono cristalli) alludono entrambi alla disgregazione della materia e quindi alla caducità dell’esistenza umana; l’uno attraverso elementi scultorei trattati con elementi chimici, così da permettere l’emersione di cristalli, l’altra per mezzo di diafane fotografie, a metà tra il visibile e l’invisibile. Anche le Litomachie di Matteo Tenardi d’altronde riflettono sul preciso momento in cui le cose precipitano, collassano su loro stesse, si disgregano. La serie fotografica Strati di Gianluca Zonza, interamente incentrata sulle cave di marmo di Carrara, focalizza lo sguardo su quanto il cosiddetto oro bianco, estratto blocco dopo blocco, negli anni abbia finito per causare profondi squilibri sociali, gravi danni all’ambiente, con ricadute persino sulla salute dei cittadini.

Veduta della mostra con Litomachia, dipinto di Matteo Tenardi, ph. Gualtiero Meloni

In conclusione, un piccolo bilancio di questa esperienza. In relazione ad un progressivo spopolamento dei borghi, cosa può generare una riflessione così stratificata generata dall’arte contemporanea?
Il Comitato Insieme per Tassonarla ha il merito di aver intuito quanto l’arte contemporanea sia in grado di riqualificare un territorio e persino rigenerare una comunità. Tale virtuosa pratica permette al borgo di vivere attraverso un festival che oltre alla mostra – cuore pulsante della manifestazione – include numerosi eventi collaterali, performance, laboratori per bambini, presentazioni di libri e appuntamenti musicali di rilievo come, per citarne uno, l’esibizione del Contemporary Noise Ensemble con l’estemporanea pittorica realizzata degli studenti del laboratorio No Recess coordinato da Alessandro Ratti. L’attenzione del Comitato è costantemente rivolta a incoraggiare un diffuso senso di rinnovamento culturale e sociale, attraverso la tutela dell’ambiente e del borgo, la messa in opera di lavori di manutenzione e miglioria, nonché la disposizione di provvedimenti che invertano la tendenza allo spopolamento. Il bilancio di questa terza edizione di TassonArt non può che essere positivo. Si sono registrati infatti un incremento di presenze, un accresciuto interesse nei confronti della manifestazione, una maggiore progettualità e capacità organizzativa e un coinvolgimento di artisti che ormai abbraccia un perimetro nazionale. Le idee per il futuro sono tante e ambiziose. La volontà di far crescere ulteriormente l’evento lunigianese è palpabile.

Estemporanea di pittura del laboratorio No Recess con il Contemporary Noise Ens., ph. Gualtiero Meloni

TassonArt – Genius loci. III Edizione
Nell’Anno delle Radici 2024 istituito dal Ministero degli Affari Esteri
Mostra d’arte diffusa a cura di Mattia Lapperier

ARTISTI: Elisa Ceneri, Mattia Cleri Polidori, Dellaclà, Pietro Desirò, Alessio Manfredi, Giovanni Maranghi, Gualtiero Meloni, Alice Muratore, Simone Negri, Paolo Staccioli, Matteo Tenardi, Gianluca Zonza

26-27-28 luglio 2024

Borgo di Tassonarla (MS)

Info: https://www.comune.tresana.ms.it/it

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