Tamara de Lempicka | 24ORE Cultura
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di FRANCESCA DI GIORGIO
«Sono Tamara de Lempicka e non ho bisogno di presentazioni. Tutti conoscono i miei quadri. Sono sempre stata moderna e non sono mai passata di moda».
Inizia così la “vita disegnata” di Tamara de Lempicka (1898 – 1980) per mano di Vanna Vinci (Cagliari, 1964. Vive e lavora tra Milano e Bologna) autrice ed illustratrice che ha iniziato il suo percorso sulle pagine della storica rivista di fumetti “Nova Express” e che negli anni ha dato forma e voce ad altre figure femminili, indipendenti, e “cult”, come l'”alchemica” Sophia, (per BAO Publishing il 29 maggio in libreria la nuova edizione integrale), la “virale” Bambina filosofica o la “seduttiva” marchesa Luisa Casati Amman idolo pagano della Belle Époque, amica di Jean Cocteau e Man Ray e amante di D’Annunzio (Rizzoli Lizard, 2013).
In questo gineceo Tamara resta, indiscutibilmente, un’icona dell’Art Déco, di quegli anni coinvolgenti per lo sviluppo dell’arte oltre la pittura, trasversali e figli dell’Art Nouveau, così opponenti agli schemi dettati dall’industrializzazione. Sono gli anni ’20 signori! E la definizione di Art Déco deriva proprio dalla Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes (Esposizione Internazionale delle Arti Decorative e Industriali Moderne) di Parigi, nel 1925, dove è la decorazione e la raffinatezza applicate alle arti – artigianato artistico, ebanisteria, accessori di moda, ferro battuto, gioielleria… – a fare da padrona.
Gli “anni folli” della musica jazz, del periodo post primo conflitto mondiale, di una nuova consapevolezza femminile…
L’arte della Lempicka intrattiene un dialogo ininterrotto con lo spirito del tempo, restandone per certi aspetti lontana dalle logiche temporali, aggiunge una cifra stilistica particolare frutto di una personalità forte: le origini in Russia, i trasferimenti dopo la Rivoluzione d’ottobre in Polonia, Francia, Italia, Stati Uniti e Messico sono causa ed effetto della sua formazione.
Maestra sublime nel ritratto, nella sua lunga vita, ha conosciuto alterne fortune: la ricchezza e il successo strepitoso come la povertà e l’oblio risorgendo sempre dalle sue ceneri che, nel momento della fine, ha voluto che fossero disperse “in un soffio”, sopra al vulcano Popocatépetl…
Oggi una selezione di 80 opere è in mostra a cura di Gioia Mori a Torino (Palazzo Chiablese) fino al 30 agosto, e poi all’Hungarian National Gallery di Budapest.
TAMARA DE LEMPICKA. Icona dell’Arte Decò
autore: Vanna Vinci
23 x 30,5 cm
48 pagine illustrate
24 ORE Cultura
17,90 €