MILANO | Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili | 18 ottobre – 16 novembre 2019
La galleria Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili di Milano propone una mostra in cui arte giapponese e italiana tornano a confrontarsi sulla base di sensibilità, intuizioni, poetiche che, nonostante siano culturalmente distanti per radici e origini, trovano modo di sovrapporsi e suggerire una reciprocità stretta e attiva. In questa circostanza, per la mostra intitolata Utsuroi. Un continuo cambiamento, “collaborano” a questo peculiare dialogo gli artisti Mitsukuni Takimoto (1952) e Simone Negri (1970), scultore giapponese il primo e ceramista italiano il secondo: le loro ricerche vedono nel tempo e nello spazio i due punti cardine per attivare un’indagine che parte inevitabilmente dalla materia grezza e si spinge al farsi dell’opera a tutti gli effetti.
Entrambi, infatti, condividono, rispettivamente verso il legno e l’argilla, un metodo analogo che implica il susseguirsi di stadi differenti del processo creativo che si riassumono in abbozzo e poi in una definizione della forma attraverso sottrazione di materia per Takimoto, selezione dei materiali, ricerca della struttura e della tonalità adeguata per Negri.
L’approdo all’opera passa, quindi, per diversi momenti in cui l’artista collabora con il materiale, condensando il processo creativo nel manufatto, finché l’equilibrio raggiunto, tra vuoto e pieno, renda accessoria ogni ulteriore azione.
Nella produzione di Takimoto le opere sono assimilabili a memorie flebili, che lo scalpello cerca di fissare indelebilmente grazie alla duttilità del legno. In un’era in cui l’immagine sfruttata svanisce senza lasciar traccia, la dimensione del transitorio, dell’effimero e del contingente, proposta dall’artista giapponese, ci riporta a una sfera intima più contenuta e, in ultima analisi, al rapporto con la memoria.
Così i soggetti prediletti diventano simbolicamente cascate, fiumi, nuvole e fumo, in perenne mutamento e continuità, impossibili da afferrare. Visioni che si dileguano nel momento stesso del contatto. L’intervento umano tradisce la volontà di lasciare testimonianza di sé sui materiali, nel tentativo vano di bloccare il momento, l’istante.
Nelle ceramiche di Negri il tempo, così come il vuoto, concorrono a creare un’atmosfera di sospensione ieratica e la tendenza all’essenzialità mira, tramite sintesi, ad un piano espressivo più alto. Il processo di semplificazione elimina, infatti, la narrazione retorica, riducendo le forme nel tentativo di superare la contingenza. L’intervento del colore, che irrompe improvviso sulla liricità della struttura, lascia una traccia evanescente riportandoci a una dimensione vicina alla sensibilità wabisabi, la malinconica bellezza ci ricollega al flusso del tempo.
In entrambi gli autori lo scorrere del tempo è insito nei materiali e nelle lavorazioni, completamente insensibile all’intervento dell’uomo, che non ha potere sulla sua mutevolezza e sulla sua transitorietà.
Utsuroi. un continuo cambiamento. Mitsukuni Takimoto e Simone Negri
a cura di Matteo Galbiati
18 ottobre – 16 novembre 2019
Inaugurazione giovedì 17 ottobre ore 18.00
Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili
via Marsala 4, Milano
Orari: lunedì 15.30-19.00; da martedì a sabato 11.00-19.00
Info: +039 02 655168
info@paraventigiapponesi.it
www.paraventigiapponesi.it