VENEZIA | T – Fondaco de Tedeschi | 5 aprile – 25 novembre 2018
di LUCIA LONGHI
Greetings from Venice, l’installazione al Fondaco dei Tedeschi di Elisabetta di Maggio, è una cartolina da uno degli angoli più emblematici di Venezia: un edificio che non ha mai smesso di essere il luogo dove ricchezza, mercato e cultura si incontrano.
L’installazione ripercorre infatti in modo suggestivo la storia di quel luogo che è stato il simbolo degli scambi internazionali della città, allora come adesso.
Il Fondaco dei Tedeschi era il monumentale deposito dei commercianti d’oltralpe, che lì risiedevano e smistavano beni di ogni genere sotto il controllo dello Stato di Venezia. Considerato come un’alta scuola di commercio, era, come lo definì Tomaso Garzoni, “la piazza universale di tutti i mestieri del mondo”, fulcro di scambi di beni e comunicazioni. Non smise di esserlo nel Novecento, quando fu adibito a sede centrale delle Poste.
Per Venezia quindi il Fondaco è sempre stato un luogo di incontri di persone e di ricchezze, dove commerci e culture si intrecciavano.
Esattamente come oggi: T Fondaco è il simbolo dell’economia che dialoga con la cultura, con le sue 60 boutique di lusso del gruppo LVMH e, all’ultimo piano, l’Event Pavilion, un’area di circa 300 metri quadrati destinata a mostre ed eventi, che può essere utilizzata sia da aziende che enti culturali.
L’installazione esalta quindi la natura di questo luogo, portandone alla luce, come uno scrupoloso storico, la stratificazione di storie che qui si sono incontrate.
Quello della Di Maggio è il terzo progetto artistico ospitato all’Event Pavilion, dopo quelli di Fabrizio Plessi e Loris Cecchini, e testimonia la volontà del Fondaco di continuare a far dialogare in questo spazio il business con la cultura di Venezia, a voler forse placare lo scetticismo dei veneziani che in questo nuovo tempio del commercio ha visto inizialmente solo un’operazione di speculazione e di lucro.
Il lucro c’è, ma accompagna e sostiene, oggi come nei secoli passati, la bellezza dell’arte. Un’arte che, come in questo caso, celebra genuinamente la sua Storia.
I centomila francobolli che compongono il grande mosaico della Di Maggio sono infatti disposti sotto un pavimento trasparente calpestabile, esattamente come certi allestimenti di antiche chiese bizantine, che permettono di camminare sulle tracce della storia.
Un enorme pavimento musivo, le cui forme ornamentali omaggiano quelle della basilica di San Marco, e le cui tessere sono francobolli provenienti da tutto il mondo, portatori quindi di quei simboli, spostamenti, incontri e messaggi che attraversano il passato, il presente e il futuro di Venezia.
Elisabetta di Maggio celebra nuovamente la città lagunare che l’ha adottata e che le ha insegnato, come lei stessa ha affermato, “il lusso del tempo”. Come nel precedente progetto Natura quasi trasparente – anch’esso a cura di Chiara Bertola alla Fondazione Querini Stampalia” (2017) – la Di Maggio riscopre il valore del tempo e ne intesse una nuova immagine, una composizione di oggetti delicati capaci di trattenere il tempo in sé.
Il tempo è l’essenza delle relazioni e degli intrecci delle storie, di cui il Fondaco è simbolo.
Il tempo è l’ingrediente principale di quella gestualità manuale, artigianale e magnetica che caratterizza la pratica di Elisabetta di Maggio: la raccolta paziente degli oggetti, la catalogazione, la disposizione attenta.
Il tempo è, infine, ciò che ci viene richiesto per percorrere questa installazione, come un labirinto di simboli che ci conduce a infinite storie di incontri e dialoghi.
Elisabetta Di Maggio – Greetings from Venice
a cura di Chiara Bertola
5 aprile – 25 novembre 2018
T Fondaco dei Tedeschi — Event Pavilion — 4th floor
Calle del Fontego dei Tedeschi, Ponte di Rialto, Venezia
Info: www.tfondaco.com