NAPOLI | Studio Trisorio | 7 marzo – 26 aprile 2014
di Francesca Caputo
Raffaela Mariniello è tornata a posare il suo sguardo sensibile in un territorio a lei caro, il quartiere Bagnoli a ovest di Napoli, cui nel 1991 dedicò un ciclo di lavori – Bagnoli, una fabbrica – subito dopo la chiusura dell’Italsider. Con Still in Life, in corso allo Studio Trisorio, l’artista compie un viaggio nei luoghi devastati di Città della Scienza. Dove un anno fa, il 4 marzo 2013, un rogo doloso, innescato dall’esplosione di otto bombe, distruggeva quasi completamente il museo scientifico, didattico e interattivo, polo di eccellenza culturale e simbolo dei progetti di bonifica e rinascita dell’ex area industriale.
In una connessione di linguaggi espressivi, che segna un nuovo modus operandi nel suo percorso artistico, continua a sondare il suo tema ricorrente: l’uomo e il suo contesto abitativo, affrontando importanti tematiche socio-culturali, tra le pieghe delle alterazioni paesaggistiche e urbane.
Una mostra raffinata, poche opere poetiche e taglienti che, in dialogo tra loro, sembrano dar vita a uno spazio di relazioni, come punto d’unione tra una serie di opposti, in un’area che appare “una Pompei contemporanea, dove orrore e bellezza si mescolano”, come afferma l’artista. L’essenza dell’intero progetto è racchiusa nella scelta del titolo Still in Life, un gioco di parole tra “natura morta” e “ancora in vita”. Allo stesso modo, i lavori riflettono dolore, amarezza e insieme speranza, ricostruzione, come dovere morale, civile.
Un’installazione a parete accoglie il visitatore, un grande cerchio di veline sovrapposte e poi lacerate, lesioni enfatizzate da lunghe ombre profonde. Con un gesto artistico, ricostruisce e rende tridimensionale ciò che ha visto: la dissoluzione della materia, per un fuoco improvviso e violento. Un grande light box e una foto di piccole dimensioni si fronteggiano, rispecchiando desolazione e presenza di vita. Il primo mostra una postazione di lavoro, dove scrivania, sedia, computer sono quasi liquefatti, rivelando anche la scintilla di umana quotidianità che la abitava. Nella fotografia un gufo imbalsamato – che con altri animali affollava le vetrine del museo – sormonta un cumulo di rovine all’esterno. Il suo sguardo vitreo e impietoso sembra gridare: “Sono ancora in vita”.
Nella seconda sala il video, evocativo e toccante, realizzato in collaborazione con Giacomo Fabbrocino, condensa tutti gli elementi visivi e concettuali degli altri lavori in mostra. La pratica meditativa, l’interesse per la materia, che caratterizza l’intera produzione di Raffaela Mariniello, si riverbera nelle sequenze lente, riflessive, che indugiano sui particolari. La presenza umana si intuisce dalle ombre e dal rumore dei passi tra le macerie, in un’esplorazione notturna, immaginaria, metafisica, di angosciante quiete. Tra ammassi di calcinacci e mattoni sbriciolati, macchinari fusi, alambicchi e vetri infranti, cui il fuoco ha conferito nuove forme; un armadio è analizzato in maniera prolungata, custodisce riproduzioni di parti anatomiche, exhibit scientifici, anneriti e deformati come gli animali imbalsamati.
All’esterno è stridente il cigolio, lo sbattere metallico. La camera riprende il panorama di detriti, travi di legno bruciate, mura sbrecciate, brandelli di lamiera e plastica che, agitati dal vento, sembrano riprendere vita, animarsi. La carrellata finale sullo sfondo mattutino del mare e del paesaggio di Bagnoli lascia aperta un’ipotesi di ripresa.
Raffaela Mariniello indaga su una ferita ancora aperta, restituendo la consapevolezza del ruolo di aggregazione culturale che Città della Scienza ha avuto, contribuendo a piantare un tassello di memoria collettiva, un personale apporto alla sua rinascita.
Raffaela Mariniello. Still in Life
7 marzo – 26 aprile 2014
Studio Trisorio
Riviera di Chiaia 215, Napoli
Orari: da lunedì a venerdì 10.00-13.30 e 16.00-19.30; sabato 10.00-13.30
Info: +39 081 414306
info@studiotrisorio.com
www.studiotrisorio.com