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Mentre un nuovo anno si è aperto nell’atmosfera del “posticipo” (vedi Fiere ed opening rimandati in prossimità della primavera) per le gallerie italiane, e non solo per loro, si tratta di affrontare ancora un anno che si preannuncia all’insegna dell’adattamento.
I temi su cui riflettere sono sempre tanti e abbracciano aspetti differenti che partono dalla programmazione di galleria, in presenza e online, agli strumenti e alle modalità di comunicazione, al ruolo del digitale e alle relazioni al di là di uno schermo. Non ultime le nuove sfide, prospettive e progetti da sviluppare cui una galleria non può mai prescindere pur nell’incertezza del momento.
Iniziamo una serie di appunti settimanali con la selezione di 26 gallerie scelte per introdurci nel 2022 con uno slancio verso il futuro. Approfondimenti online di cui trovate una sintesi sul primo numero di Espoarte dell’anno: il #116.
(a cura di Francesca Di Giorgio)
TORINO | A Pick Gallery
Valentina Bonomonte ed Emanuela Romano
Il periodo storico che stiamo attraversando si sta rivelando un’occasione per riflettere sul ruolo delle gallerie come luoghi di vendita, di scambio, di progettazione ma anche spazi di sperimentazione artistica di scoperta o riscoperta di artisti.
Che cos’è oggi una galleria d’arte? Le gallerie d’arte possono essere ritenute ancora luoghi di sperimentazione? Potete raccontarci alcuni aneddoti, episodi ed esperienze personali (del passato o del presente) che facciano comprendere al pubblico cosa accade in galleria oltre ai classici momenti espositivi?
Il contesto di emergenza attuale che ci ha imposto una chiusura prolungata, ha sottolineato, dal nostro punto di vista, quella che è la necessità di vivere la galleria. Non si tratta solamente di una programmazione di mostre in successione, ma di relazioni che nascono, si evolvono e si consolidano. Questo avviene tra noi e gli artisti, ma anche tra noi e il nostro pubblico. Le gallerie oggi più che mai sono luoghi di scoperta, di approfondimento, di incontro e convivialità e quindi sì, anche di sperimentazione, non solo artistica.
L’esperienza della pandemia e il nuovo rapporto che si è venuto ad instaurare con la tecnologia e il digitale. Come avete continuato a portare avanti la vostra comunicazione, con quali strumenti e modalità? Questi strumenti, sviluppati a partire dalla necessità del momento, continuano ad essere parte integrante della vostra attività?
Il lavoro da remoto ci ha portato, come in molti altri ambiti, a un maggiore utilizzo dei canali social e a una implementazione degli stessi. È ovvio che la tecnologia possa essere un valido aiuto per la comunicazione e la visibilità delle attività della galleria, ma riteniamo che non potrà mai sostituirsi al lavoro in presenza, soprattutto se pensiamo agli appuntamenti fieristici.
Il 2021 ha segnato la ripresa degli appuntamenti in presenza. Tra mostre in galleria e la vostra presenza nelle fiere di settore, che tipo di feedback avete avuto dal pubblico e dal collezionismo?
Pur con i cambiamenti indotti dall’emergenza sanitaria, e quindi con molta attenzione nella relazione con l’altro, abbiamo notato che è molta la voglia di concedersi del tempo per andare al di là dello schermo, per interagire personalmente e lasciarsi coinvolgere.
Qual è il vostro pubblico di riferimento e come lo avete visto cambiare nel tempo?
Il pubblico della galleria è abbastanza eterogeneo; sicuramente nel tempo gli appassionati si sono legati sempre più a noi e ai nostri artisti, condividendo e apprezzando le scelte e le proposte. Inoltre abbiamo avuto modo, consolidando la nostra presenza dentro e fuori Torino, di intraprendere nuovi percorsi con clienti curiosi delle nostre strategie in evoluzione.
Qual è, invece, il vostro personale rapporto con gli altri attori privati (le altre gallerie del vostro territorio) e le istituzioni come Musei e Fondazioni?
Il rapporto con i colleghi è importante e per noi la collaborazione tra gallerie è fondamentale; per questo motivo dalla nostra apertura nel giugno 2019, abbiamo ospitato diverse volte gallerie italiane e straniere nei nostri spazi, che hanno condiviso con noi progetti artistici. Recentemente, ad esempio, oltre alla mostra dell’artista austriaco Markus Humer, abbiamo ospitato la galleria Lunetta11 con la personale di Solomostry.
Lavoriamo anche con Musei e Fondazioni; per il 2022 ad esempio ci sono diversi progetti in cantiere. Riteniamo però che sarebbe necessaria una maggiore apertura da parte delle istituzioni per attivare sinergie, anche in un’ottica di fruizione del patrimonio culturale e della sua accessibilità al pubblico.
Le Gallerie continuano ad essere tra i pilastri del Sistema e sono considerate come un punto di riferimento per artisti, collezionisti e non solo ma oggi più che mai dobbiamo chiederci: di che cosa avete bisogno in questo momento?
In questo momento, in cui non è ancora del tutto sicuro e facile viaggiare, avremmo bisogno di supporti economici per implementare la presenza all’estero, per partecipazioni a fiere e per progetti espositivi e collaborazioni con luoghi e spazi deputati. La possibilità di muoversi e la visibilità sono fondamentali non solo per la galleria, ma anche per la diffusione della cultura all’estero e la promozione di progetti nella sfera pubblica, oltre che in quella commerciale.
Spesso si parla di mancanza di coraggio da parte del sistema dell’arte ma oggi nel mercato dell’arte contemporanea è ancora possibile assumersi margini di rischio? Da quando siete direttrici di Galleria a quali cambiamenti sostanziali ha assistito nel mercato dell’arte?
Il coraggio è uno dei fattori principali che con passione, perseveranza e dedizione, è servito a creare le basi del nostro progetto. Abbiamo aperto la prima galleria nel 2012 e nell’arco di quasi dieci anni, ci siamo rese conto che le scelte nella conduzione della galleria producono risultati che possono essere positivi o negativi (non solo in termini di profitti o perdite). Questo andamento oscillante, legato al mercato dell’arte, ci porta continuamente a stimare i rischi e a sviluppare strategie per poterli gestire.
Nuove sfide e prospettive. Progetti da sviluppare o in cantiere?
Come dicevamo, stiamo avviando progetti con altri enti e con altre gallerie, che vanno a posizionarsi nel calendario 2022, quasi completamente programmato. C’è l’intenzione di riprendere alcuni progetti che coinvolgono altri ambiti quali, musica e teatro, che purtroppo sono stati congelati a causa della pandemia. E molto altro…
MOSTRA IN CORSO:
Alejandro Bombín. Romance
9 febbraio – 2 aprile 2022
A PICK GALLERY
via Galliari 15/C, Torino
Info: +39 349 3509087
info@apickgallery.com
www.apickgallery.com