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#specialegallerie #galleryatthefirstsight

Mentre un nuovo anno si apre nell’atmosfera del “posticipo” (vedi Fiere ed opening rimandati in prossimità della primavera) per le gallerie italiane, e non solo per loro, si tratta di affrontare ancora un anno che si preannuncia all’insegna dell’adattamento.
I temi su cui riflettere sono sempre tanti e abbracciano aspetti differenti che partono dalla programmazione di galleria, in presenza e online, agli strumenti e alle modalità di comunicazione, al ruolo del digitale e alle relazioni al di là di uno schermo. Non ultime le nuove sfide, prospettive e progetti da sviluppare cui una galleria non può mai prescindere pur nell’incertezza del momento.

Iniziamo una serie di appunti settimanali con la selezione di 26 gallerie scelte per introdurci nel 2022 con uno slancio verso il futuro. Approfondimenti online di cui trovate una sintesi sul primo numero di Espoarte dell’anno: il #116.

(a cura di Francesca Di Giorgio)

 


GENOVA | ABC – ARTE

Antonio Borghese



Il periodo storico che stiamo attraversando si sta rivelando un’occasione per riflettere sul ruolo delle gallerie come luoghi di vendita, di scambio, di progettazione ma anche spazi di sperimentazione artistica di scoperta o riscoperta di artisti. Che cos’è oggi una galleria d’arte? Le gallerie d’arte possono essere ritenute ancora luoghi di sperimentazione? Potete raccontarci alcuni aneddoti, episodi ed esperienze personali (del passato o del presente) che facciano comprendere al pubblico cosa accade in galleria oltre ai classici momenti espositivi?
Nuovi canali di sviluppo delle transazioni commerciali sembrano continuamente rafforzati e individuabili. Seppure esterni allo spazio della galleria, restano utilizzabili dalla galleria stessa che diminuisce la sua propensione ad essere luogo di vendita.
Seguendo questa corrente, intendiamo rafforzato il ruolo della galleria come ambiente di progettazione e approfondimento. La galleria sicuramente resta un luogo di sperimentazione. È difficile immaginare l’arte senza la sperimentazione. Per noi oggi una galleria d’arte continua ad essere una galleria d’arte purché si occupi di Arte.
Aneddoti ce ne sarebbero moltissimi, riguarderebbero artisti, collezionisti ed addetti ai lavori. Basti pensare che sono decine le persone coinvolte in ogni singolo evento espositivo.
Recentemente accade, abbastanza spesso, una cosa bellissima: sempre più giovani che si avvicinano con l’intento di capire e iniziare a collezionare. Chi più o chi meno con le proprie esperienze vissute.
La parte difficile del rapporto con loro, per cui ogni volta vorrei diventare invisibile, è quando mi chiedono se siamo disponibili a ritirare in parziale permuta dei lavori che hanno acquistato in passato, per aiutarli a inserire in collezione uno dei nostri artisti: una missione impossibile. Come chiedere ad un elefante di volare.
Quasi sempre non conosco i nomi degli artisti che hanno acquistato in passato e tantomeno quanto possono valere i loro lavori. Apprendo sempre, poi, che i lavori di questi artisti, diciamo alle prime armi, costano più di artisti internazionali che magari hanno in corso personali nelle istituzioni museali più importanti.
Alla fine, su loro insistenza, mi tocca spiegargli che hanno acquistato un bell’oggetto d’arredo e che noi non possiamo ritirarlo.
Oggi c’è non poca confusione e sicuramente l’aggressività del mercato contribuisce a creare delle distorsioni che con le Gallerie e con l’Arte non hanno nulla in comune.

Nanni Valentini. Gli anni ultimi, curata da Flaminio Gualdoni e Luca Bochicchio, veduta della mostra, courtesy ABC – ARTE, Genova. Foto di Ilaria Caprifoglio

L’esperienza della pandemia e il nuovo rapporto che si è venuto ad instaurare con la tecnologia e il digitale. Come avete continuato a portare avanti la vostra comunicazione, con quali strumenti e modalità? Questi strumenti, sviluppati a partire dalla necessità del momento, continuano ad essere parte integrante della vostra attività?
Non abbiamo mai pensato alla nostra Galleria come un luogo dove la sua collocazione fisica possa determinarne un vantaggio o uno svantaggio.
Quindi già prima del drammatico evento pandemico, ABC-ARTE era focalizzata su un tipo di comunicazione contemporanea e a lungo raggio. Avendo tantissimi collezionisti ed affezionati amici al di fuori di Genova e dell’Italia stessa, manteniamo informato il pubblico, sui nostri eventi e sulle attività di galleria, tramite un sempre crescente utilizzo dei canali social, delle più prestigiose piattaforme digitali e grazie alle recensioni ricevute dalle testate specialistiche come la vostra.

Il 2021 ha segnato la ripresa degli appuntamenti in presenza. Tra mostre in galleria e presenza nelle fiere di settore, che tipo di feedback avete avuto dal pubblico e dal collezionismo?
Siamo molto contenti di aver potuto nuovamente partecipare alle fiere (come Miart e ArtCologne). Ci mancava molto questo tipo di rapporto diretto.
Abbiamo percepito, naturalmente, queste sensazioni di sollievo anche da parte dei visitatori delle fiere.
È insostituibile poter vedere le opere in fiera: per quanto gli strumenti informatici a disposizione possano aiutare le persone a capire la materialità di una scultura o le pennellate di un quadro, la dimensione virtuale non riuscirà mai a creare l’emozione vibrante che si riceve da un’opera vera e reale.

Nanni Valentini. Gli anni ultimi, curata da Flaminio Gualdoni e Luca Bochicchio, veduta della mostra, courtesy ABC – ARTE, Genova. Foto di Ilaria Caprifoglio

Qual è il vostro pubblico di riferimento e come lo avete visto cambiare nel tempo?
Il nostro pubblico è costituito da collezionisti italiani e stranieri, ma anche da giovani che si approcciano a collezionare l’arte con curiosità vorace.
Abbiamo anche numerosi visitatori affezionati che ad ogni opening ritroviamo con piacere. Nel tempo riscontriamo una maggiore propensione del pubblico a volersi qualificare approfondendo sempre di più le questioni legate alla conoscenza della storia dell’arte e dei suoi sviluppi contemporanei, quindi alla corretta valorizzazione delle opere.

Qual è, invece, il vostro personale rapporto con gli altri attori privati (le altre gallerie del vostro territorio) e le istituzioni come Musei e Fondazioni?
Siamo sempre disponibili a sostenere progetti pubblici dei nostri artisti, soprattutto se sul territorio, e sin dalla fondazione della galleria ne abbiamo realizzati in continuità. Quest’anno siamo stati main sponsor della mostra MAKE IT NEW! Tomas Rajlich e l’arte astratta in Italia (leggi qui), che, curata da Flaminio Gualdoni, Cesare Biasini Selvaggi e Martin Dostàl, si è svolta al Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce qui a Genova. Per noi è stata molto formativa perché ci ha permesso di confrontarci con gli importanti artisti (e i loro archivi o eredi). In quell’occasione le opere di Rajlich sono state poste in dialogo con quelle di autori quali Alviani, Aricò, Bonalumi, Cacciola, Calderara, Carrino, Colombo, Consagra, Dadamaino, Dorazio, Fontana, Gastini, Griffa, Guarneri, Icaro, Licini, Manzoni, Melotti, Munari, Oberto, Olivieri, Pomodoro, Reggiani, Scaccabarozzi, Scheggi, Simeti, Uncini, Valentini, Verna e Zappettini.
Siamo molto felici di far parte della associazione START, delle gallerie genovesi. Tra i colleghi si respira una bella aria di sostegno e stima reciproca, questo è molto bello.

Le Gallerie continuano ad essere tra i pilastri del Sistema e sono considerate come un punto di riferimento per artisti, collezionisti e non solo ma oggi più che mai dobbiamo chiederci: di che cosa avete bisogno in questo momento?
In questo momento sicuramente ci aiuterebbe un concreto adeguamento dell’iva alle aliquote vantaggiose di altri Stati europei e un supporto economico nelle iniziative che riguardano il sostegno alla internazionalizzazione dei nostri bravi artisti.
Mi piacerebbe che il sistema nazionale investisse trasversalmente nei Musei affinché le loro programmazioni siano di crescente qualità e le risorse permettano loro di attrarre un più ampio dibattito nonché di acquisire nelle loro collezioni opere di arte contemporanea.

Nanni Valentini. Gli anni ultimi, curata da Flaminio Gualdoni e Luca Bochicchio, veduta della mostra, courtesy ABC – ARTE, Genova. Foto di Ilaria Caprifoglio

Spesso si parla di mancanza di coraggio da parte del sistema dell’arte ma oggi nel mercato dell’arte contemporanea è ancora possibile assumersi margini di rischio? Da quando è direttore di Galleria a quali cambiamenti sostanziali ha assistito nel mercato dell’arte?
La vera Arte, solo perché la amiamo, ci ricompensa anche come buon investimento. Non posso dire di essere mai stato deluso in questi termini. Semmai a sbagliare siamo noi, nella scelta degli artisti.
Il cambiamento più sostanziale lo stiamo vivendo ed è legato alla smaterializzazione dell’opera stessa e quindi anche delle transazioni.
Se dovessi suggerire su chi investire, direi su chi questo evento l’aveva previsto già 70 anni fa, ossia su artisti geniali come Mario Schifano.

Nuove sfide e prospettive. Progetti da sviluppare o in cantiere?
Abbiamo appena inaugurato una importante (seconda) personale di Nanni Valentini, intitolata Verso l’Annunciazione. Nanni Valentini. Gli anni ultimi, che è un omaggio ad una sua esposizione del 1984 al PAC di Milano, con sculture dal valore museale quali l’Annunciazione o le Derive.
Si tratta di un omaggio doveroso reso a Valentini in un momento in cui finalmente la profondità del suo magistero è stata in larga parte compresa. Un ripensamento critico dell’anomalia strepitosa rappresentata allora da quelle opere.
Di prossima pubblicazione, sempre dedicato a Nanni Valentini, sarà un libro sulle Trasparenze, con testi di Flaminio Gualdoni e Alberto Salvadori, un ciclo di opere su garza pigmentata che l’artista elaborò tra la metà e la fine dei ’70 e che furono presentate presso l’allora importante Galleria Milano di Carla Pellegrini, per riportare la propria riflessione scultorea su tela.
Successivamente vorremo realizzare un omaggio all’artista per “colpa” del quale, oggi provo a fare il gallerista. Un artista che è stato un grande precursore, sempre in anticipo e che aveva previsto molti dei temi attuali.
Dovevamo vederci ad Arte Fiera 2022 a Bologna, dal 21 al 23 gennaio, ma come ormai sapete tutti se ne parla in primavera.


MOSTRA IN CORSO:

Verso l’Annunciazione. Nanni Valentini. Gli anni ultimi
a cura di Flaminio Gualdoni e Luca Bochicchio

16 dicembre 2021 – 5 marzo 2022

ABC-ARTE
Via XX Settembre 11A, Genova 

Orari: mar – sab: 09.30 – 13.30  14.30 – 18.30
dom – lun: su appuntamento

Info: +39 010 8683884
info@abc-arte.com
www.abc-arte.com

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