Sonia Ceccotti vs Constantin Migliorini.
SIDE A- SIDE B. Visioni diverse di uno stesso mondo
di Elena Baldelli
Parliamo di corpi indagati, analizzati, di corpi modificati, disturbati, riciclati e ancora di corpi come «involucri limitanti». Di carne rappresentata semplicemente nel suo essere carne – forte, passionale, tentatrice e contemporaneamente debole, sofferente, ignara – e, ancora, di carne, come superficie su cui “scrivere” una storia dove i disegni sostituiscano le parole. Rivolgiamo alcune domande a Sonia Ceccotti, il lato A della visione di uno stesso mondo…
Elena Baldelli: Nelle tue opere il disegno è protagonista, oltrepassa il concetto di mera preparazione, diventando qualcosa di più di un semplice segno…
Sonia Ceccotti: Il disegno è la tecnica che ho maggiormente approfondito durante gli studi accademici, attraverso l’incisione. Rappresenta un mezzo asciutto, capace di accompagnare in una dimensione di poetica essenziale per dare libera interpretazione al segno che andrà, poi, a costruire l’immagine. Un medium che ho sentito subito mio, che mi è connaturale e ho perfezionato nel tempo. Non mi bastava più eseguire figure a carboncino. Sentivo la necessità di interrompere con la figura classica, così che ho cominciato “a togliere”, lasciando parti indefinite, destrutturando le forme concluse, insomma sottraendo dopo aver aggiunto. Il non finito costringe lo spettatore a ricostruire le parti mancanti. È un modo per renderlo più partecipe.
Il tuo è un segno “rigido”, volutamente poco fluido che tende a mutare immagini raccolte dalla quotidianità nell’artificialità del loro essere rappresentazione… una foto della realtà e non la realtà stessa…
Il carboncino di per sé non è fluido, soprattutto se usato su un supporto di cartone ondulato che interrompe il gesto, lo segmenta, lo rende spezzettato, ma vibrante. Inoltre, aggiungo nastri adesivi che non danno troppe possibilità di mediazione. Si può giocare con varie sovrapposizioni, ma comunque la costruzione di una forma risulta alquanto dura. Lo scotch ha sostituito la pennellata, andando a ricostruire la forma. L’uso di materiali poveri all’interno di un’opera li riabilita una volta assunta la nuova veste.
Qual è il punto focale attorno al quale ruota la tua poetica?
Dietro l’apparenza d’impatto dei soggetti rappresentati, si cela la fragilità della condizione umana. Tale fragilità si sposa con i materiali fragili, di scarto, poeticamente semplici.
Questi giorni ti vedono impegnata in una bi-personale con Constantin Migliorini presso lo Spazio Anna Breda Arte Contemporanea di Padova…
Quali saranno i prossimi eventi in cui sarai protagonista?
Nella doppia personale da Anna Breda Arte Contemporanea, dal titolo Lato A – Lato B. Visioni diverse di uno stesso mondo, presento un corpus di lavori che si interfaccia a quello di Constantin come fossero due lati della stessa medaglia: entrambi narriamo il sentire di una stessa esperienza a partire dal corpo, eppure esprimiamo due punti di vista completamente differenti. Nel prossimo futuro parteciperò, inoltre, anche ad una collettiva, Seven, i sette vizi capitali, articolata in un progetto di sette mostre, una per ogni vizio (sono stata invitata in merito all’invidia), che si concluderanno nel 2013…
La mostra in breve:
Sonia Ceccotti vs Constantin Migliorini
SIDE A- SIDE B. Visioni diverse di uno stesso mondo
a cura di Viviana Siviero
Spazio Anna Breda Arte Contemporanea
via San Francesco 35, Padova
Info: 049 8774401
www.spazioannabreda.com
Inaugurazione: giovedì 20 gennaio 2011 ore 18.30
21 gennaio – 12 febbraio 2011
In alto, da sinistra:
Sonia Ceccotti, “Saluti da Berlino”, 2009, carboncino, acrilico, codice a barre, scotch su cartone ondulino, cm 100×125
Sonia Ceccotti, “SOAVE”, 2010, carboncino, acrilico, codici a barre, scotch su cartone ondulino, cm 120×160
In basso, da sinistra:
Constantin Migliorini, “Ragazza”, 2010, olio e e acrilico su tela, cm 130×140
Constantin Migliorini, “Donna”, 2010, olio e acrilico su tela, cm 130×130