PESARO (PU) | Pelicula studio fotografico | 13 maggio 2018
Domenica 13 maggio 2018 alle ore 17.00 la prima tappa del progetto SONDARE L’ALTROVE con leggero silente, personale di Nevio Mengacci a cura di Milena Becci. Dopo la prima apertura al pubblico dello studio pesarese di Michele Alberto Sereni, avvenuta lo scorso 10 febbraio (leggi qui) con la presentazione di alcuni dei suoi progetti fotografici inediti realizzati dal 1998 ad oggi, viene avviato un nuovo percorso di accoglienza della durata di una singola giornata per ciascun artista coinvolto.
La direzione dell’altrove non ha né limiti né punti di partenza e di arrivo, è direzione, è forza che va a sondare, ad esplorare l’ignoto rispetto al vissuto di quel luogo laborioso. Tutto è altro rispetto all’altro, ma nulla esiste in relazione esclusiva a se stesso. Michele Alberto Sereni ha deciso di ospitare all’interno del suo studio mostre personali di artisti del panorama nazionale contemporaneo, in un susseguirsi di flash exhibition della durata di una sola giornata in cui l’incontro è fondamentale. Un’istantanea scattata di volta in volta nello stesso luogo ma a diversi protagonisti dell’arte. Il titolo di ogni personale racchiuderà due aggettivi che contraddistinguono l’artista di volta in volta invitato per una presentazione diretta ed immediata dello stesso anche attraverso la parola.
Domenica 13 maggio è la volta di Nevio Mengacci. leggero silente racconta parte del percorso di un artista attivo sin dagli anni ’70 sulla scena nazionale in un contesto, com’è noto, di grande fermento culturale, politico ed economico. Il periodo della formazione in quegli anni lo ha guidato verso un approccio poverista portandolo ad utilizzare materiali quali fazzolettini di carta, talco e vetro. Una leggerezza e una profondità intrinseca nel medium stesso che porta a riflessioni sulla ripetizione sconfinata del modulo. Il punto, il segno, la reiterazione, il moto e l’infinito si avvicendano nelle installazioni e nel video presenti in mostra. Lavori spesso di grande formato che sono il risultato del moltiplicarsi dell’uno, con non pochi riferimenti alla storia, personale ed universale.
«Qualcosa alimenta le mie sostanze creative, le nutre, le affascina, le esalta fino a darle un percorso compiuto e renderlo duttile di fronte alla Storia», scrive Mengacci. In Superficie reversibile (2017) i fazzolettini di carta riportano piccole bruciature quasi a voler rompere quello schema ripetitivo che in realtà nasconde altre possibilità e quasi gioca con la legge di gravitazione universale. Dove sono stato interrotto (2017) è trasposizione murale dell’apertura delle sue braccia, delimitata da piccoli fermacarte che trattengono sassolini raccolti da terra. I Moti (2015) sono compressione dei sedimenti minerali del talco che, unito spesso alla grafite, forma paesaggi fantastici e nebulosi. Leggerezza quindi, non di certo interiore, che si staglia nel silenzio del video Io che non mi muovo muovendoti (2016), in cui una sezione di roccia appesa ed annodata ad una funicella ruota su se stessa. In mostra, al fianco dei lavori più recenti, alcune opere di Nevio Mengacci che negli anni ’80 furono pubblicati sulla rivista Domus.
Per l’occasione sarà presentato UN INFINITO MINIMO, l’ultimo libro catalogo di Nevio Mengacci che raccoglie parte della sua produzione degli ultimi anni, con testi di Tommaso Evangelista, storico dell’arte e curatore presso il CaMusAC (Cassino Museo Arte Contemporanea), che sarà presente e introdurrà il volume con la curatrice della mostra Milena Becci.
Nevio Mengacci è nato nel 1945 a Urbino, dove vive e lavora.
Dopo aver conseguito il Diploma di Perfezionamento presso l’Istituto d’Arte di Urbino, si iscrive al Primo Corso Superiore di Arte Grafica diretto da Albert Steiner, per trasferirsi poi nei due anni successivi all’Accademia di Belle Arti nella sezione di Pittura sotto la guida di Concetto Pozzati e Pierpaolo Calzolari, e in quell’ambito di rinnovamento del linguaggio sviluppa una sua ricerca influenzato anche dal clima internazionale e dalle nuove tendenze di quel periodo. Così negli anni Settanta ricchi di fermenti culturali, prende contatto assieme all’amico Leonardo Angeli con l’ambiente artistico di Milano e Torino,
dove l’arte e la politica erano in stretta correlazione.
Questo lo porta a conoscere artisti quale Mario Merz ed Emilio Prini e sempre con Leonardo Angeli, ad esporre nella Galleria Toselli (Milano ‘75), alla Galleria Forma (Genova ‘77) e allo studio Tucci Russo (Torino ‘79).
Partecipa quindi alla Rassegna “Europa ‘79” tenutasi a Stoccarda. Avrà in seguito una personale nello studio Tucci Russo. Recentemente ha collaborato nello studio di Pierpaolo Calzolari come assistente
di pittura. Sono seguite altre numerose partecipazioni ad esposizioni collettive.
Tra le mostre collettive: Galleria Enrico Astuni, Bologna (2016); 1° e 2° Edizione opere della nuova Collezione, Cassino Museo Arte Contemporanea – CAMUSAC, Cassino (2014 e 2015); Municipio San Donato Val Comino, Frosinone (2013) a cura di Bruno Corà.
SONDARE L’ALTROVE
Nevio Mengacci leggero silente
a cura di Milena Becci
Domenica 13 maggio dalle ore 17.00
Pelicula studio fotografico
Centro Comm.le Mimosa, via Federici, Pesaro (PU)
Info: +39 329 4969275
fotosereni@tin.it