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VENEZIA | Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti – Palazzo Loredan | Fino al 25 agosto 2024

di MATTEO GALBIATI

Tra tutte le proposte espositive, progetti, mostre ed eventi che Venezia offre – ufficiali o meno – in occasione della 60. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, certamente una delle più interessanti – complessa nella potente semplicità delle sue suggestioni – è Invisible Questions That Fill the Air che, nella perfetta cornice di Palazzo Loredan sede dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, avvicina le ricerche e le riflessioni dell’artista americano James Lee Byars (Detroit, USA 1932 – Il Cairo, Egitto 1997) e del coreano Seung-taek Lee (Kowŏn, Corea 1932) sotto l’attenta regia curatoriale di Allegra Pesenti.

James Lee Byars, “Spongeman”, ca. 1991-1992, sponges, six parts, overall 80x50x50 cm, JB 151 © The estate of James Lee Byars Courtesy Michael Werner Gallery, New York, London, Berlin

Terra di connessione e incontro, contaminazione e scambio, tra Occidente e Oriente, Venezia è sempre stata la città dove si sono “fronteggiate” espressività diverse e dove queste hanno trovato la possibilità di facilitare i propri punti di contatto in un clima culturale fertile e aperto: in questo senso, nell’anno di una Biennale di ben poco spessore rispetto i grandi proclami che l’hanno preceduta, la mostra di Palazzo Loredan si distingue proprio per questa modalità di lettura delle opere che si basa su un confronto di sensibilità tra lavori che si appartengono a distanza e che si fonda su presupposti concreti e tangibili di ricerca e non su speculazioni meramente retoriche.
Con un’attenta misura nelle scelte sempre ponderate e uno spessore di osservazione poetica di forte suggestione, questo progetto ha la capacità di meravigliare lo sguardo, di colpire la sensibilità, di offrire davvero allo spettatore l’immediata chiave di lettura della propria proposta, senza eccessi, senza perdere il rispettoso equilibrio tra le parti, senza piegare la qualità straordinaria delle opere a improbabili elaborazioni critiche che, così, non risultano mai strumentali rispetto l’idea e i principi iniziali.

Invisible Questions That Fill the Air: James Lee Byars e Seung-taek Lee, veduta parziale della mostra, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti – Palazzo Loredan, Venezia Courtesy Michael Werner Gallery, New York, London, Berlin

L’essenzialità della misura del tutto favorisce la comprensione di questo dialogo in cui due artisti – che mai si sono incontrati e che mai si sono conosciuti in vita – dimostrano come mondi lontani possono sensibilmente avvicinarsi, alla luce di una comune liricità di visione artistica e filosofica, tanto da rispecchiarsi vicendevolmente l’uno nell’altro.
La volontà di generare un moto di introspezione nella lettura di lavori simili, in questo allestimento, spinge lo sguardo del pubblico a comprendere la ragione intima di due ricerche che, nate da artisti della medesima generazione, denunciano chiaramente quanto James Lee Byars e Seung-taek Lee, nella varietà che si sono concessi nell’esplorare materiali e forme, non siano inquadrabili in codificazioni precise. Se entrambi hanno rimandi a correnti e movimenti – Informale, Minimalismo, Arte Povera, … – il segno della loro azione resta sempre, incisivamente e inequivocabilmente, autonomo: entrambi giocano con le consistenze, con i contrasti, con gli opposti elevando la semplicità al rango di poesia.

Seung-taek Lee, “Untitled (Non-Painting)”, 1979, paper (from antique book), rope, wooden frame, 46x57x5 cm LEE 2 © Seung-taek Lee Courtesy Michael Werner Gallery, New York, London, Berlin

Se Pesenti abilmente miscela le opere dei due artisti – 70 sono i capolavori esposti – fino a sfumarne i confini di appartenenza, quello che emerge è il valore della loro conversazione che sfiora ogni nostro senso: le fibre e i materiali naturali, le superfici di pietra, la luminosità dell’oro, la leggerezza di elementi sospesi e fluttuanti, iniettandosi tra gli scaffali dell’antica biblioteca dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, raccontano due storie che, lontane geograficamente, rimarginano quelle differenze culturali avvicinando i confini di una geografia umana più profonda.
Se le premesse di ciascuno sono differenti, pur vicini nell’esplorazione dei propri strumenti linguistici ed espressivi, interessante è, quindi, tradurre quelle modalità simili con cui approdano all’esito finale del loro racconto: qui si attivano i gangli di quelle interconnessioni che portano i loro pensieri e le loro speculazioni ad appartenersi.

Invisible Questions That Fill the Air: James Lee Byars e Seung-taek Lee, veduta parziale della mostra, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti – Palazzo Loredan, Venezia Courtesy Michael Werner Gallery, New York, London, Berlin

Certi interessi sono per loro stati sempre il punto nodale della loro azione che, a distanza, ha sondato le medesime intuizioni tra materiale e immateriale, tra cultura letterale e visiva, tra spirituale e umano, tra storia e filosofia, tra passato e presente. Nati, per una strana coincidenza del destino, lo stesso anno, attivi agli estremi opposti del mondo, James Lee Byars e Seung-taek Lee sono stati protagonisti del loro tempo con un lavoro coerente e ininterrotto e, se certo ci sono differenze che la base culturale in fondo ha sempre imposto, è rilevante come il loro sguardo singolare abbia avuto una parallela e comune direzione di osservazione. La loro testimonianza artistica ha la rilevante affermazione di un’energia sempre dinamica e potente, benché votata alla semplicità dell’opera finale, tesa in quel sorprendente sforzo – in loro incredibilmente vicino, coniugato e congiunto – di provare a replicare alle insolute questioni esistenziali dell’uomo. Di rispondere a quelle domande invisibili che riempiono l’aria.

Invisible Questions That Fill the Air. James Lee Byars e Seung-taek Lee
a cura di Allegra Pesenti
con il supporto di Michael Werner Gallery, Berlino – Londra – New York
in collaborazione con Gallery Hyundai, Seoul
in concomitanza con Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, 60. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia

17 aprile – 25 agosto 2024

Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti
Palazzo Loredan
Campo Santo Stefano, Venezia

Orari: tutti i giorni 9.30-17.30

Info: www.michaelwerner.com

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