MATERA | Momart Gallery | 14 luglio – 21 agosto 2022
di TOMMASO EVANGELISTA
“Senza sogni, incolore campo è il mare” scrive Ungaretti ricordandoci come la lontananza è un’avventura dello spirito, e il mare il suo guardiano. Raffigurare e descrivere le sue infinite sfumature, cromatiche e atmosferiche, non è mai stato semplice e solo con la costanza, intesa come lenta meditazione sulle attese, si può riuscire a raccontare qualcosa di minimo, personale, rivelatore. È il caso degli artisti Ilaria Abbiento e Giuseppe Ciracì che giovedì 14 luglio, negli spazi di Momart Gallery, in Piazza Madonna dell’Idris, nel Sasso Caveoso, hanno inaugurato Cielomare, bipersonale a cura di Carmelo Cipriani.
L’esposizione pone in relazione i lavori dei due artisti, uno fotografico, l’altro pittorico, esaltando comunanze di pensiero e specifiche qualità espressive, e riuscendo a fornire uno sguardo complesso e poetico su un argomento tanto articolato.
Scrive il curatore: “Il cielo e il mare sono dimensioni tanto sensibili quanto oniriche. Luoghi in cui evadere, da sondare, sognare o anche solo immaginare. Ad essi gli artisti guardano da sempre, con timore reverenziale e stupita ammirazione”.
Ciracì ricerca il sacro attraverso il disegno, entrando nella profondità del segno storico per far emergere, dalle figure cardine della storia dell’arte, un’atmosfera di sospensione e assenza; un voler retrocedere nell’incompletezza del foglio per sparire nel colore. I suoi dettagli anatomici, in dialogo con immagini storiche, ci parlano del frammento e delle radici, di un tempo sospeso nella precarietà del momento. Vitale, picaresco e intimo, lo schizzo per l’artista è la modalità di scandaglio di un profondo abisso di memorie, un mare di dati visivi che crea improbabili riflessi di senso, di ordine, di struttura, in un palinsesto che sembra preferire l’abisso – e il blu – all’emersione al cielo.
Abbiento lavora sul silenzio del tempo, immobile nostalgia del mutamento che si fa mancanza e tristezza di cose celate. Tutto si fa campo nell’abbandono di confini entro cui lo spazio si rappresenta, ed allora tutto diventa soglia (“soglia – scrive Ghirri – per andare verso qualcosa”) che apre allo sguardo. Allontanato all’infinito su un vago orizzonte, il mare si perde nello spazio minimo tra linea del tramonto e cielo e comincia a narrare attraverso le infinite immobili sfumature che paiono mai racchiudersi in un punto, ma mutare espandendosi nella consistenza di una veduta vorticosa, di una corrente gravitazionale. L’artista cerca di trasformare il mondo in un vicino familiare ma, sia nei dettagli sia nei campi lunghissimi, tutto si perde e si tramuta in una densità informe, sfumata, materna. L’accumulo e la vertigine della lista creano un probabile atlante cromatico dell’acqua e delle sue ingerenze ma tutto rimane nel campo del frammento, dell’opera aperta, costringendo lo spettatore all’osservazione lunga, poetica, deduttiva. Le sue sono storie (isole) minime di paesaggio contemporaneo e nel tentativo di fotografare il sentimento delle cose ci riferisce qualcosa anche delle origini, nostre e del mondo.
Entrambe le ricerche a Matera, città ctonia per eccellenza, si ampliano ad una terza voce, quella della terra, in un dialogo ancestrale sugli elementi generativi, sulle origini del tutto, sul ventre roccioso custode di fossili marini. Si lavora sulla distanza, sulla lontananza dall’acqua, sulla sospensione del giudizio.
CIELOMARE. Ilaria Abbiento/Giuseppe Ciracì
a cura di Carmelo Cipriani
La mostra, promossa da Momart Gallery in collaborazione con I tre portali di Matera, residenza luxury nel cuore dei Sassi, è patrocinata dal Comune di Matera ed è sostenuta da Ferrovie Appulo Lucane.
14 luglio – 21 agosto 2022
Momart Gallery
Piazza Madonna dell’Idris 4-7, Matera
Orari: dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13, dalle 17.00 alle 20.00
Info: +39 338 841 4318
momartgallery57@gmail.com
https://momartgallery.it/