BARI | BLUorG | 1 maggio – 30 giugno 2016
di ROBERTO LACARBONARA
Con singolare e acuta intuizione Martin Heidegger utilizzava la metafora del bosco e degli “holzwege” (Sentieri interrotti) per rendere esplicito il ruolo della filosofia e delle arti, i soli strumenti capaci di percorrere e tracciare, aprire varchi, procedere per tentativi, non alla ricerca di una meta definitiva bensì, al contrario, in un continuo sviamento, una irriducibile erranza.
Boschi che annichiliscono, che sospendono il tempo e la percezione, che alimentano l’immaginazione fantastica delle affabulazioni gotiche. A questo complesso immaginario si volge la pittura e, per la prima volta, la ricerca fotografica di un giovane talento italiano, Pierpaolo Miccolis che, in occasione della personale in galleria Bluorg a Bari, dal titolo Boscoselva (nome di una località boschiva della bassa Murgia), presenta opere inedite legate allo smarrimento e al disorientamento nell’intreccio dei sentieri e delle visioni.
Inutile cercare ragioni “ambientaliste” nel lavoro di Miccolis. Si tratta di un approccio che non ottempera ad alcuna ideologia della difesa, ma che conduce al centro della problematica esistenziale dell’isolamento, della cercata separatezza dai luoghi pubblici. Come nelle “membrane della meditazione” che Thomas Struth ricerca nelle selvagge nature del recente ciclo fotografico Paradise o che Paul Cezanne penetrava con esercizio e contemplazione nelle numerose Forêt dipinte a fine 800, la selva di Miccolis trasforma lo spazio occluso e impraticabile della selva in un territorio mentale, onirico e ossessivo, denso di segni mutevoli, istintivi, laceranti eppure totalmente isolati e assoluti, animistici, orientali. Sentieri interrotti in brusche accecate radure, dove perdersi equivale ad acquisire la consapevolezza sufficientemente necessaria a non tornare indietro.
Pierpaolo Miccolis. Boscoselva
a cura di Gaia Valentino
direzione artistica di Giuseppe Bellini
1 maggio – 30 giugno 2016
BLUorG
Via M. Celentano 92/94, Bari
Info: +39 080 9904379
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