BOLOGNA | Galleria Art Forum Contemporary | Fino al 15 febbraio 2016
di FRANCESCA DE FILIPPI
Sembra esserci un’emergenza oggi, se si osserva l’attuale stato della cultura in Italia, quella cioè di una presa di coscienza collettiva sulla necessità di responsabilizzarsi rispetto ai messaggi riferiti dall’intero sistema.
La deriva culturale del Belpaese è evidente tanto più se si considera la grande confusione in ambito politico. Concordo infatti pienamente con l’affermazione di Raffaele Gavarro, presente nel testo della mostra di Sandro Mele, Spunti per l’avvenire (Galleria Art Forum Contemporary, Bologna), in cui sostiene che “l’arte oggi abbia nella politica il suo senso decisivo”, poiché entrambe, arte e politica, percorrono il solco della realtà, dell’”hic et nunc”, della contemporaneità. Risulta quindi auspicabile che questo legame diventi ancor più determinante nell’evoluzione non solo del processo artistico, ma anche e soprattutto nella volontà politica.
Emblematica a tal proposito è la ricerca di Sandro Mele, che si snoda lungo un percorso che coniuga coscienza politica e responsabilità sociale con un preciso intento estetico, condensato in una prassi artistica che si avvale di più linguaggi, dal video (documento), al segno pittorico, alla traccia dell’oggetto “installativo”, al racconto.
La connotazione strettamente politica dell’opera di Mele si è formata attraverso esperienze dirette, egli ha infatti lavorato per diversi anni come operaio seguendo a volte il padre immigrato all’estero. La mostra infatti, che ricalca nel titolo Spunti per l’avvenire un testo di Antonio Gramsci del 1917, si apre con una video proiezione, Ti avevo avvertito, che ripercorrendo nella memoria dei più stretti familiari dell’artista proprio quei momenti di distacco dal padre immigrato, si trasforma in un documento, poetico e reale ad un tempo, che valida la storia di molti e ne trasferisce il senso più intenso proprio alla contemporaneità, corrosa dal ricatto politico sui lavoratori e dalla precarietà.
Il percorso espositivo continua con una serie di oggetti-traccia che, come reliquie di una passato più che mai attuale, mettono in comunicazione la memoria personale dell’artista con la concretezza delle emergenze dell’oggi: troviamo infatti i “palloni” rinchiusi in una scatola, che rievocano i momenti di attesa e di gioco di Mele negli anni di lontananza dal padre, e il Tricolore realizzato con bastoni di legno da lavoro. Un dialogo ideale e anch’esso più che mai necessario, tra le gigantografie di Olivetti e Gramsci, che si confrontano su due loro importanti affermazioni sulla produttività del lavoro in fabbrica uno, e sui movimenti rivoluzionari l’altro.
Conclude la mostra una grande istallazione a parete composta da quindici disegni in cui Mele rappresenta dei soggetti simbolo legati alla condizione dei lavoratori e ai soprusi verso la costituzione italiana, di cui cita alcuni articoli.
Sandro Mele. Spunti per l’avvenire
a cura di Raffaele Gavarro
18 dicembre – 15 febbraio 2016
Galleria Art Forum Contemporary
Via dei Bersaglieri 5/E, Bologna
Info: +39 051 229544
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