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MILANO | Dep Art | 19 ottobre – 23 dicembre 2017

di DEIANIRA AMICO

Fino al 23 dicembre la galleria Dep Art di Milano ospita un’ampia mostra monografica dedicata a Salvo (nome d’arte di Salvatore Mangione; Leonforte (EN) 1947 – Torino, 2015) con opere che ripercorrono l’intero percorso dell’artista dagli esordi negli anni ’70 fino al 2012.

Veduta dell'allestimento, galleria Dep Art, Milano

Veduta dell’allestimento, galleria Dep Art, Milano

Dall’ispirazione all’Arte Povera, alle esperienze concettuali di matrice americana, per giungere al ritorno alla figura e al paesaggio, la ricerca di Salvo – di primo acchito spiazzante per eclettismo – mantiene una propria coerenza teorica. Nelle sue molteplici sfaccettature, infatti, l’opera di Salvo intrattiene un rapporto particolare con la memoria, con un passato che persiste. La sua poetica, attraverso l’uso critico della citazione, riflette e mette in crisi l’idea stessa di arte contemporanea come contenitore di passato e futuro.

Nella serie delle Lapidi l’artista si appropria di celebri favole trascrivendo brani su lastre di marmo e riscrivendone di conseguenza l’autorialità.

 Salvo, La donnola e la lima, 1972, lapide in marmo, 45x65 cm


Salvo, La donnola e la lima, 1972, lapide in marmo, 45×65 cm

In maniera analoga nei dipinti Salvo rivisita concettualmente l’intera storia dell’arte attraverso il mezzo della tradizione per eccellenza, la pittura. Sin dagli anni ’70, infatti, Salvo copia capolavori del passato (Simone Martini, Raffaello, Carpaccio) intervenendo, come notato da Renato Barilli, con un “procedimento di sottrazione”.

La ricerca espressiva di una sintesi, unita al talento e alla profonda sensibilità pittorica, caratterizza coerentemente l’intera produzione dell’artista nei decenni successivi: tra le opere in mostra, Notte strada lampione (1986) interpreta ironicamente la lezione dell’astrattismo, mentre nella tela di grandi dimensioni Alba (1989), come in quelle di piccolo formato tra cui Paesaggio con pini, Salvo si appropria – con una sorta di operazione postmoderna – di elementi iconici dell’opera di noti pittori italiani del ‘900 (Carrà, Boccioni, De Chirico) realizzando dipinti originali per stile e composizione.

Salvo, Notte strada lampione, 1986, olio su tela, 120x70 cm

Salvo, Notte strada lampione, 1986, olio su tela, 120×70 cm

L’opera di Salvo, per dirla con Deleuze, porta con sé “differenziali di tempo”. La coesistenza, propria dell’arte, della dimensione del passato e del presente, nel percorso artistico di Salvo – sensibilmente esposto nella mostra a cura di Matteo Galbiati – è espressione di una cultura che accetta l’eredità del passato riconosciuto nella sua duplicità di retaggio e di valore fondante.

Salvo. Un’arte senza compromessi
a cura di Matteo Galbiati
catalogo a cura di Matteo Galbiati e Antonio Addamiano, con un testo di Matteo Galbiati

19 ottobre – 23 dicembre 2017

Galleria Dep Art
Via Comelico 40, Milano

Info: +39 02 36535620
art@depart.it
www.depart.it

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