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MODENA | Galleria Civica di Modena | Fino al 24 febbraio 2019

Intervista a RYOICHI KUROKAWA di Francesca Di Giorgio

Ryoichi Kurokawa. Foto: Nina Lüth

Ancora pochi giorni per fare esperienza della mostra di Ryoichi Kurokawa, al-jabr (algebra), negli spazi della Galleria Civica di Modena. Un progetto a cura di NODE – festival internazionale di musica elettronica e live media – rassegna che da nove anni si dedica all’incontro delle arti visive con la musica, le arti performative, il cinema e le nuove tecnologie – che si inserisce nella programmazione della Fondazione Modena Arti Visive, da poco online con un sito web aggiornato, che riunisce, dall’ottobre 2017, sotto la direzione di Diana Baldon, l’attività delle tre istituzioni culturali che la compongono: Galleria Civica di Modena, Fondazione Fotografia Modena e Museo della Figurina.
Dagli anni Novanta Kurokawa utilizza il computer per creare installazioni e performance in cui gli elementi sonori e visivi sono in stretta connessione tra loro ricercando la creazione di esperienze sinestetiche. Anche se la sua pioneristica propensione alla contaminazione, negli ultimi anni, lo ha portato a collaborazioni importanti come quelle con l’astrofisico Vincent Minier del CEA-Irfu, Paris-Saclay e con l’INL, il Laboratorio iberico internazionale di nanotecnologia, l’artista tiene a prendere le distanze dal ridurre la sua opera sotto l’univoca etichetta di “Sciart” perché le risorse scientifiche nel suo lavoro vengono analizzate e filtrate e distorte in un “rendering” artistico. Un’azione unidirezionale che non ha come fine una reale interazione tra arte e scienza.


Nell’ambito di queste riflessioni Marco Mancuso, all’interno del volume Arte, tecnologia e scienza edito da Mimesis, ospite di un approfondimento sul numero #104 di Espoarte, così definisce il lavoro di Kurokawa «Il giapponese Ryoichi Kurokawa, talento esploso a livello internazionale nel 2006 – anno in cui ha esposto a Milano il suo primo progetto audiovisivo dal vivo cm: av_c (2006) nell’ambito del festival Mixed Media all’Hangar Bicocca13 – è artista dotato di un gusto e un’eleganza formale fuori dal comune, con chiari riferimenti alla tradizione musicale afferente al glitch e al minimal noise da un lato e a una poetica visiva che prende ampi spunti dalla composizione grafica generativa e dall’utilizzo di materiali di video footage dall’altro. Kurokawa stupisce per la sua capacità di lavorare, pensare e realizzare prodotti audiovisivi (performance e installazioni) in maniera completamente autonoma: occupandosi cioè sia della partitura musicale (ascoltabile di per sé, come una produzione discografica) sia della sua controparte visiva».
In occasione del ciclo BITS & BYTES, lezioni per approfondire l’impatto delle tecnologie digitali nel campo dell’arte contemporanea, abbiamo raggiunto Ryoichi Kurokawa (Osaka, 1978) artista audiovisivo giapponese ma residente a Berlino, per un breve botta e risposta sulle “assi” (come le chiama lui) di ricerca principali del suo lavoro...

Ryoichi Kurokawa, lttrans #1, 2018
Dittico, stampa digitale, 1200 x 600 mm ciascuno
© L’artista. Courtesy Takuro Someya Contemporary Art

Definisci le tue sculture “time-based”, qual è il rapporto che lega immagine, tempo e suono nei tuoi lavori?
La maggior parte dei miei lavori, anche se con alcune eccezioni, si possono considerare come opere d’arte audiovisive. Nel momento in cui creo spesso considero suono e immagine come un’entità unica e non come media separati. La relazione tra suono e immagine miei lavori si esprime proprio nell’integrazione audiovisiva.

Ryoichi Kurokawa, ad/ab Atom, 2017
Installazione audiovisiva (7 display, audio 4 canali), 8 minuti
© L’artista. Courtesy di GNRation. Foto: Hugo Sousa

 

La personale al-jabr (algebra) in corso fino al 24 febbraio alla Galleria Civica di Modena ha come motivo conduttore il concetto di unione, seguendo la logica della tecnica giapponese del kintsugi, ideata alla fine del XV secolo da ceramisti giapponesi per riparare tazze e vasi. Come hai concepito la mostra e come trasferisci le visioni del mondo tipiche della tua cultura nel processo creativo?
La mostra in corso alla Galleria Civica di Modena può essere considerata come una sorta di retrospettiva sul mio lavoro e sulle opere nate negli ultimi 6/7 anni. Una selezione a cui sono arrivato in dialogo con NODE – festival internazionale di musica elettronica e live media, che ha curato la mostra. “al-jabr” è una parola araba che significa “ricomposizione delle parti di un insieme”. Questo termine esprime molto bene la caratterista comune delle opere esposte in questa mostra. Ricostruzione della natura: decostruire e ricostruire, è uno dei miei assi principali e al-jabr rappresenta benissimo questo tipo di procedimento. “Kintsugi”, invece è un’espressione usata da chi ha curato la mostra e deriva da una riflessione a partire dal titolo scelto e l’ho trovato un approccio molto interessante anche se non si può dire che i miei lavori siano legati direttamente al passato e alla tradizione.

Ryoichi Kurokawa dalla serie “renature::bc-class”, renature::insecta #2 [ prototype ], 2015
Scultura (Sinterizzazione laser, poliammide, rivestimento metallico), 308 x 332 x 271 mm
© L’artista. Courtesy Espacio Fundación Telefónica Lima

In alcuni lavori parti dall’elemento naturale per dargli una nuova forma attraverso il digitale. Penso ad esempio alla serie renature, dove hai realizzato delle sculture di insetti attraverso la stampa 3D a partire da immagini digitali riproducenti immagini reali, rimodellate attraverso il sonoro. Si passa così dal reale al virtuale per ritornare poi ad un realizzazione fisica del vero… 
La natura è la mia più grande fonte di ispirazione, la ricostruisco attraverso un’operazione di decostruzione e ricostruzione con l’intento di evidenziarne specifici particolari o mostrarne le altre fasi. Sto cercando di risolvere questi aspetti e rivelarne i punti nascosti.

Ryoichi Kurokawa, elementum #8, 2018. © l’artista. Courtesy Takuro Someya Contemporary Art

Ryoichi Kurokawa. al-jabr (algebra)
a
cura di NODE – festival internazionale di musica elettronica e live media
in collaborazione con fuse*

Fino al 24 febbraio 2019

Evento collaterale:
Paesaggi in palmo di mano

Sabato 23 febbraio 2019, ore 16.00 Laboratorio per bambini dai 7 ai 10 anni.
prenotazioni al numero +39 059 2092919 (in orario di mostra) oppure inviando a edu@fmav.org l’apposito modulo di adesione scaricabile dal sito www.galleriacivicadimodena.it

Galleria Civica di Modena
Palazzo Santa Margherita
Corso Canalgrande 103, Modena

Info: +39 059 2032911/2032940
www.galleriacivicadimodena.it

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