BOLOGNA | spazio abc | 30 novembre 2013 – 10 gennaio 2014
di MATTIA ZAPPILE
Lo spazio abc di Bologna propone quindici inediti dell’artista americano – ma napoletano d’adozione – Ryan Mendoza. Chromophobia, a discapito del titolo, è un pantheon di colori e sfumature tanto potenti da scomparire di fronte alla figura che tratteggiano. Pittore che rifugge ogni semplicistica classificazione, Mendoza è uno dei rari esempi d’artista capace di coniugare il grande successo commerciale con quella autenticità del gesto pittorico che forse sopravvive oramai solo negli spazi privati e amatoriali, nelle pagine di qualche diario pieno di bozzetti mai condivisi. Proprio questa sembra essere la cifra interpretativa e insieme la chiave del successo delle sue tele: se pur ogni opera trasuda un’istintualità, una forza creativa prorompente, l’attenzione al dettaglio e la perfezione della tecnica danno spessore ad una collezione di ritratti che sfiorano l’oggettualità materica del reale.
Un primo e ancora distante sguardo alle tele preannuncia e risveglia suggestioni primitiviste e fauves. Poi l’occhio, ormai giunto al cospetto dei volti e dei corpi, scorge il chiaroscuro del colore, la potente architettura mai astratta e prospettica, bensì affidata alla pennellata e al potere della luce. Padronanza tecnica e intensità del pathos sono gli ingredienti attraverso cui Mendoza costruisce uno spazio tanto virtuale quanto oggettivo nel quale l’osservatore si ritrova catapultato, quasi costretto ad una intimità scandalosa con l’anima dell’altro.
La personale in mostra presso l’associazione culturale abc, ideata con intelligenza, riesce a creare una profonda armonia tra la poetica del pittore e lo spazio espositivo. Accompagnano i quindici inediti una conversazione tra Mendoza e l’ex presidente americano G. W. Bush ed Everything is mine, diario personale dell’artista. Pagine e parole che danno ulteriore profondità e senso al discorso che già le tele costruiscono, rivelando la complessa e profonda personalità dell’autore. Dalle fobie di una politica rifuggita, anche nella scelta di vita europeista – Berlino, Parigi e soprattutto Napoli sono le sue città adottive – al peso di un passato che, come emerge dalle confessioni sussurrate di Everything is mine, non può che essere carico di rimpianti per le corde emotive di un così viscerale e sincero artista.
Estremamente permeabile alle influenze di una realtà tanto privata quanto pubblica, scandagliata con quella profondità e franchezza che solo l’artista può sopportare, Ryan Mendoza espone le sue e le nostre phobie consegnandoci oggetti scolpiti con le cromie di una luce passata attraverso le lenti della pulsione più profonda.
Ryan Mendoza. CHROMOPHOBIA
30 novembre 2013 – 10 gennaio 2014
Associazione culturale abc
Via Farini 30, Bologna
Orario: dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20
Info: www.abcbo.it