MANTOVA | Ala Napoleonica – Palazzo Te | fino al 7 aprile 2013
di MATTEO GALBIATI
Una storia che continua. Pare questa l’indicazione che si desume dall’analisi delle oltre cinquanta opere – molte delle quali inedite e pensate per l’occasione – che Roberto Floreani presenta nella sua ultima mostra personale presso le auguste sale dell’Ala Napoleonica di Palazzo Te. Coerente con la sua ricerca, Floreani si distingue per un pensiero che riflette sempre partendo dagli ultimi assunti della sua pratica pittorica, offrendo l’uniformità logica della propria poetica e meditazione. Non possiamo non legare, quindi, questi ultimi lavori al percorso che l’artista ha tracciato nelle opere viste nelle sue precedenti grandi presentazioni: dopo le esperienze della Biennale di Venezia del 2009 e del MAGA di Gallarate del 2011, per il grande evento espositivo di Mantova Floreani riparte dall’anima viva dei concetti espressi da quanto fino ad ora ha compiuto. Ritroviamo tutti i temi cari all’artista: il concentrico che per lui è la concezione circolare del fare e della vita; la stratificazione pittorica come espressione della concentrazione esperienziale del creare; il valore assoluto del suo colore; i rimandi tra la cultura occidentale e quella orientale (da anni pratica discipline marziali); il valore della luce che si fa sostanza e forma; la tensione alchemica dei materiali impiegati e le reazioni imprevedibili nel tempo della realizzazione; la rilevante presenza degli aspetti spirituali come imprescindibili insegnamenti dell’astrazione storica.
Le sei sale che compongono La Pietra e il Cerchio guidano il nostro sguardo alla scoperta di una logica che si snoda tra passato e presente – dell’artista ma anche dell’altro in generale – e che esprime la circolarità di un pensiero che vive intensamente la successione degli attimi della propria storia indirizzando la ricerca al domani del proprio agire, ma anche recuperando i linguaggi semplici e reconditi della visione dell’uomo. L’astrazione di Floreani – praticata con una pittura sensibilissima e vibrante – guida a valicare il valore di immagine per diventare vera e propria espressione del pensare, di cui la mostra offre i suoi brani più intensi. Pietra come esempio della memoria, Cerchio come rimando alla continuità, tra ieri e domani, delle esperienze e delle vicende umane, in una successione di opere – diverse per stili e generi – che guidano lo sguardo su una lettura avvincente e stimolante, segno di come le opere di Floreani diventino sempre mezzo non solo espressivo, ma anche emotivo.
Segnaliamo ai nostri lettori la programmazione, per il finissage della mostra, di una serata futurista – pratica non inedita per Floreani – che si terrà nel prestigioso Teatro Bibiena e che, nell’intenzione dell’artista, vuole essere anche un omaggio a Mantova, svolgendosi nello stesso giorno in cui, nel 1911, Marinetti ne presentò una sua proprio nella cittadina lombarda. In questa occasione è stato pubblicato un’aggiornata monografia, il catalogo, che rientra nelle edizioni del museo, documenta tutte le opere in mostra ed è completato da saggi critici di Carlo Micheli e dello stesso Floreani e un’intervista all’artista curata da Beatrice Buscaroli. Questa mostra è stata, inoltre, inserita anche nella documentazione che la Città di Mantova ha presentato al VTO a Londra per sostenere la propria candidatura a capitale europea della cultura per l’anno 2019.
Roberto Floreani. La Pietra e il Cerchio
a cura di Carlo Micheli
fino al 7 aprile 2013
Ala Napoleonica, Palazzo Te
Viale Te 13, Mantova
Orari: tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00, lunedì dalle 13.00 alle 18.00
Ingresso 8 euro (con visita a tutto il Palazzo inclusa)
Ingresso stampa (con tessera) gratuito con consegna del catalogo
Info: +39 0376323266
www.palazzote.it