MILANO | Costantini Art Gallery | 20 settembre – 13 ottobre 2012
Costantini Art Gallery presenta la personale dell’artista argentina Veronica Garcia, dal titolo El recuerdo de la Sombra, una selezione di opere recenti in cui traspare l’esigenza di voler rappresentare, attraverso immagini a lei consuete, la costante ricerca del sapere e della conoscenza.
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Certamente l’ombra paga lo scotto d’essere associata a immagini inquietanti, perché il senso comune circoscrive nell’ombra le trame oscure, le inquietudini e le efferatezze: basti pensare alla celebre locandina del film M., il mostro di Düsseldorf di Fritz Lang (1931), dove la figura di un’inerme e bionda fanciulla viene sovrastata e quasi schiacciata dalla spaventevole sagoma oscura di un personaggio maligno.[…]
Eppure la nostra cultura ha un debito nei confronti dell’ombra, senza la quale geometria, matematica, geografia e astronomia non si sarebbero mai potute sviluppare secondo le direttive che conosciamo attualmente: gli antichi astronomi per esempio poterono studiare il cielo a occhio nudo provvisti di semplici meridiane. L’ombra è dunque uno strumento utile per conoscere, quasi un’ “amica” della ricerca e della conoscenza.
Una atmosfericità, quella dell’ombra come ricerca del sapere e della conoscenza, anche di sé, che pervade concettualmente la produzione pittorica di Veronica Garcia, contrassegnata dal valore simbolico dell’ombra in quanto memoria, compagna di viaggio e di una vita: El recuerdo de la Sombra, Il ricordo dell’ombra.
La sua precedente produzione assorbiva gli umori di una temperie culturale e sociale ben determinata: si pensi ad Abuelas del dolor, tributo alle madri dei desaparecidos argentini, ma anche a opere come Exilio, Argentina II, Escena. Dagli anni Sessanta e fino a un periodo relativamente recente l’America Latina è stata infatti una polveriera divisa fra ideologie contrapposte, martoriata da colpi di stato e tentativi di rivoluzione attraversati da una scia di sangue che ha provocato morti e dolore, povertà e lotta. Chi è nato e vissuto in questo contesto sente sulla propria carne la storia degli ultimi decenni e lo vede tutti i giorni lungo le strade e fuori dalle finestre. Una realtà abitata dal dolore che tuttavia Veronica Garcia ha saputo disciplinare mostrandoci la rosa nel deserto, come nella vita che sboccia che dà il titolo all’opera Iniciación, o nella serafica innocente quotidianità di Vamos de Paseo.
Un’espressività che ora, pur non tradendo la sua origine, si è fatta più intima e autobiografica, costellata di una presenza massiva di elementi eterogenei quali barche, zapatillas, vestiti e manichini e edifici cittadini affastellati come un tetris, elementi tutti caratterizzati da una personalissima collocazione all’interno di un universo di discorso che pare suonare come una melodia rocciosa, vuoi per le campiture graffiate e scabre, vuoi per le scenografie macroscopicamente e volutamente incerte e spaesanti, come una selva di palazzi che crescono su una barca – si veda il quadro dal titolo Navegantes. Il suo repertorio iconografico ha del fanciullesco e il suo segno è volutamente scabro, caratterizzato com’è da un linguaggio schematico e quasi primitivo, ma ciononostante la pittrice argentina riesce ad enfatizzare la pregnanza fisica, quasi vitale, di cose e persone con un tratto che è graffiante, grezzo, ma anche depurato di ridondanze materiche. In modo particolare, la recente serie pittorica di Veronica Garcia insiste sulle figure di imbarcazioni talora affollate di persone e città, talaltra vuote, strettamente connesse alla immagini di vestiti senza corpi che li abitino.
da La (ri)scoperta dell’ombra di Emanuele Beluffi
Veronica Garcia. El recuerdo de la Sombra
Costantini Art Gallery
Via Crema 8, Milano
Inaugurazione giovedì 20 settembre 2012, ore 18.00
20 settembre – 13 ottobre 2012
Orari: 10.00-12.30 | 15.30-19.30 | chiuso lunedì mattina e festivi
Info: +39 02 87391434 – costantiniartgallery@gmail.com
www.costantiniartgallery.com