#startup | Red Points
Intervista a SVEVA ANTONINI di Francesca Di Giorgio
Prima di diventare responsabile del dipartimento legale di Red Points l’avvocato Sveva Antonini ha maturato una certa esperienza in materia di tutela della proprietà intellettuale.
Da sempre appassionata di musica e diritto, terminata l’università e l’esame di Stato di avvocato ha deciso di specializzarsi in diritto d’autore e nel 2003 ha costituito a Bologna, insieme alla collega avv. Lavinia Savini, lo studio legale Idealex volto alla tutela e promozione delle arti, attività a cui ha dedicato dieci anni della sua vita.
Dopo il lancio nel marzo 2014 e il talk all’ultima edizione di ArteFiera abbiamo chiesto proprio all’avv. Antonini di raccontarci la nascita di Red Points una nuova startup (leggi le altre news con lo stesso hashtag: Planitars, MyTemplart) un software capace di stanare pirateria e illeciti nel web che arriva in Italia dopo un felice periodo di incubazione in Spagna…
Dalla Spagna all’Italia. Come ha conosciuto il progetto e cosa l’ha convinta ad esportarlo?
Da anni collaboravo con uno Studio Legale di Barcellona, La Asesoria Juridica de las Artes specializzato in diritto d’autore e costituito dall’avv. Jose Coll Rodriguez che, nel 2008, anticipando i tempi, ha avuto la brillante idea di unire legge e tecnologia e creare il software Red Points, oggi alla sua settima versione.
La omonima società spagnola, vincitrice del premio Start Up 2014 in Spagna e di svariati premi nazionali e regionali, ha avuto una netta crescita nell’ultimo anno passando da 7 dipendenti a 24, grazie anche ad un grosso finanziamento ottenuto nel 2014 volto ad implementare il software e all’internazionalizzazione dell’azienda.
Ecco dunque che quando il collega Jose Coll Rodriguez mi ha proposto di aprire la sede in Italia, non ho indugiato nemmeno un secondo, anche l’Italia ha bisogno di un servizio come quello offerto da Red Points che consente con costi accessibili a tutti di ottenere una rapida tutela del proprio patrimonio digitale nel web.
I passi per mettere in piedi la vostra startup?
Con Gabriele Gallassi, mio unico socio, insieme ovviamente alla società spagnola, abbiamo costituito Red Points Italia nel marzo del 2014. Prima della costituzione, abbiamo seguito una full immersion in Spagna per apprendere il funzionamento del software e le dinamiche commerciali. Ci siamo così divisi i ruoli, io più concentrata sulla parte legale e Gabriele in quella commerciale. Dopo oltre un anno di lavoro per comprendere come muoversi nel mercato e chi soffre di più in Italia gli attacchi della pirateria e contraffazione on line (musica, cinema, videogaming, moda e settore agroalimentare), nel marzo 2014 abbiamo dato vita alla sede italiana.
Com’è strutturato il vostro staff?
Come dicevo, io mi occupo maggiormente del settore legale, verificando che il cliente che chiede protezione nel web sia effettivamente titolare di tutti i diritti di utilizzazione economica del bene che vuole tutelare e supervisionando l’attività del software. Gabriele Gallassi è invece concentrato nella ricerca e rapporto diretto con i clienti. Poi, da qualche mese, sono entrati nello staff: Gabriele Baronio per il settore informatico e digitale, Flora Pinotti Sano avvocato italo brasiliano con specializzazione in proprietà intellettuale e Daniela Munteanu, giovane esperta di comunicazione nel web.
Infine grazie alla selezione del bando StartUpMeetsMangers, da dicembre siamo affiancati da un bravissimo manager che ci sta aiutando nella gestione dell’azienda.
Quando si è accorta che la legge, in termini “classici”, non veniva incontro alle richieste dei suoi clienti?
Negli ultimi anni ho visto moltiplicarsi le richieste da parte dei miei clienti, artisti e imprese attive nell’ambito culturale, di una tutela dei propri contenuti nel web spesso diffusi nella rete senza un loro controllo e soprattutto senza una loro autorizzazione.
La soluzione è dunque iniziare una causa dinnanzi alle autorità competenti, attività che però richiede tempo e costi onerosi. Il web è tuttavia rapido e i danni per i clienti immediati; sempre più mi rendevo conto della necessità di una soluzione con le medesime caratteristiche.
Purtroppo sono noti i tempi della giustizia in Italia e non tutti tra l’altro possono permettersi di sostenere i costi di una causa e di un legale e così rinunciano a lottare contro la diffusione gratuita delle loro opere dell’ingegno nella rete.
Red Points offre una soluzione: il nostro omonimo software che agisce sotto una costante supervisione di avvocati specializzati nella materia della proprietà intellettuale e di informatici, monitora il web alla ricerca dei contenuti di proprietà del cliente immessi nella rete senza la sua autorizzazione e li elimina conformemente alla normativa nazionale e internazionale in tema di proprietà intellettuale.
Da chi ricevete le maggiori richieste di tutela?
Le prime richieste sono state volte a proteggere dalla contraffazione di noti marchi nel web, mobile application copiate e distribuite gratuitamente (quando invece il cliente le vende a più di 10 euro l’una), identità rubate nei Social Network di squadre di calcio e artisti (eliminando profili falsi e faked fan page) ed infine tanti privati con necessità di tutelare la propria immagine e/o la reputazione nel web.
Cosa si intende per “diritto all’oblio”?
Il diritto all’oblio è il diritto di essere dimenticato nella rete, ovvero di non comparire nei risultati Google per notizie che lo riguardano qualora queste gli arrechino danno e sia trascorso un lasso di tempo dalla pubblicazione della notizia da non rendere più giustificate le finalità del diritto di cronaca. Così la Corte di Giustizia Europea nel caso Google Spain ha riconosciuto il diritto all’oblio della persona alla luce della direttiva Comunitaria in materia di dati personali.
Monitorare è l’imperativo di Red Points… Cos’è il fingerprinting?
Il nostro software utilizza anche il fingerprinting per identificare i contenuti nel web.
Si tratta di una tecnica di identificazione di contenuti audio e video che consente di riconoscere come uguali due file anche con caratteristiche tecniche o di encoding molto differenti. È la base della nota applicazione Shazam, ad esempio.
Dopo ArteFiera quali saranno i prossimi step per diffondere il progetto?
Dopo ArteFiera, i settori di nostro interesse saranno l’agroalimentare per combattere la contraffazione dei prodotti italiani nel web, la moda e la musica.
Stiamo preparando conferenze volte da un lato a sensibilizzare gli utenti del web e dall’altro a spiegare la nostra soluzione alla dilagante pirateria e contraffazione nella rete.
Il prossimo territorio eletto, anche grazie ad un bando vinto da Red Points Spagna, saranno gli Stati Uniti.
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