VERONA | La Giarina Arte Contemporanea | Fino al 28 maggio 2022
di GIORGIA BERGANTIN
L’artista messinese Francesco Totaro si appropria nuovamente degli spazi della galleria La Giarina Arte Contemporanea di Verona con il solo show Diptychon | Dittici Dialogici, a cura di Francesca Di Giorgio. Fino al 28 maggio le quattro sale della galleria ospitano una serie di nuove opere di Totaro, realizzate tra il 2021 e il 2022: ancorate tra loro da profondi temi interconnessi, appaiono contemporaneamente solitarie, ognuna intenta ad esprimere l’incipit, il proseguo oppure il finale di una singola vicenda. Pur diverse, appartengono ad un tutto, che si può tentare di comprendere con una visione completa (e perché no, piacevolmente anche ripetuta) del percorso espositivo: osservazione panoramica, isolamento del dettaglio, riflessione.
Il titolo della mostra funge da significante, da custode del valore simbolico delle opere esposte, associate a quattro coppie di parole: HARMONIE/DISSONANZ (armonia/dissonanza), AKASHA-FELD (campo akashico ), NATUR/KAPITAL (natura/capitale), HERZ/HIRN (cuore/ cervello). Poste sotto ai nostri piedi, ci accompagnano nell’interpretazione delle immagini realizzate da Totaro (pittura acrilico su tela e stampe digitali su alluminio), che rivelano davvero la loro presenza solo quando l’occhio – e la mente – dello spettatore accoglie il visibile, per renderlo narrazione soggettiva.
Come afferma la curatrice Francesca Di Giorgio all’interno del volume/catalogo che accompagna l’esposizione: “Tutti gli eventi sono pertanto virtuali fino al momento di essere osservati. Esistono solo come possibilità. Infinite possibilità. Non è concesso in quest’ambito di parlare di un deterministico “causa/effetto” ma di probabilità. Questo perché non esiste una realtà oggettiva, completamente indipendente dall’osservatore”.
Inoltrandosi in questa esperienza espositiva, si viene accolti dalle opere appartenenti al gruppo dell’armonia e della dissonanza, due forze in costante tensione che si alternano il trono. Se si ambisce ad un processo evolutivo, guidati dalla “corretta” coscienza, la lotta si può interrompere. In questa serie la figura umana è alternata ad ingrandimenti di oggetti tra cui un gomitolo (di parole incognite) e un cervello umano, fluttuanti in una sorta di schermo pixellato.
Proseguendo ci si imbatte nel Akasha Feld, in cui i quattro elementi vengono reinterpretati dall’artista con suggestione: “la terra è rappresentata nell’atto di consumarsi, disgregandosi come sabbia all’interno di una clessidra. L’aria è raffigurata in forma di stratosfera, la cui urgenza di protezione è simboleggiata da una mano femminile che la cinge, indossando un anello che la raffigura come pietra preziosa incastonata. L’acqua, simbolo per eccellenza di vita, scorre copiosa da generose mani femminili che non la trattengono in alcun modo, offrendola simbolicamente a tutta l’umanità. Il fuoco arde tra mani maschili (quelle dell’artista stesso) che pur mantenendolo vivo, gli impediscono di divampare, contenendone la furia distruttiva”.
Nella terza sala, della natura, Totaro sceglie il Ginkgo biloba come metafora di saggezza e resilienza: considerata la pianta più antica finora scoperta, esiste in natura al femminile e al maschile e può cambiare sesso. Questo albero, i cui semi sono sopravvissuti al bombardamento di Hiroshima, non può che diventare emblema di rigenerazione e speranza verso il futuro anche quando i simboli più diffusi della nostra lotta sembrano indicarci il contrario.
L’esposizione si conclude con un “dittico umano” celebre: il cuore e il cervello. In posizione privilegiata, collocato da solo nella sala ipogea della galleria, si presenta come un’inedita maternità contemporanea: una madre con in braccio una bambina volge le spalle al pubblico, che giunto in questo spazio silenziosamente intimo, si concede un pensiero d’amore, incondizionato e puro verso l’esistenza, svelta ed inspiegabile.
L’arte di Totaro diventa in questa occasione tentativo di analisi e di giudizio di ciò che siamo: da cosa siamo governati? Quale il nostro avvenire?
Francesco Totaro. DIPTYCHON | DITTICI DIALOGICI
a cura di Francesca Di Giorgio
catalogo Vanillaedizioni in galleria
12 marzo – 28 maggio 2022
La Giarina Arte Contemporanea
Via interrato acqua morta 82, Verona
Info: +39 045 803 2316
info@lagiarina.it
www.lagiarina.it