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MILANO | TUBE Culture Hall | 13 gennaio – 5 marzo 2022

di CHIARA CANALI

Sempre in linea con la mission della galleria, che è quella di supportare personalità artistiche agli esordi, in particolare artiste donne, la galleria Tube Culture Hall ha presentato il progetto espositivo Desire, a cura di Valeria Schäfer e in corso fino al 5 marzo 2022.
In mostra le opere di cinque giovani artiste internazionali, la cui età oscilla dai 27 ai 33 anni, provenienti da aree geografiche e da culture totalmente differenti, dall’Europa e dall’America.

Desire. Larissa De Jesùs Negròn, Ivana de Vivanco, Solenne Fabre, Wynnie Mynerva, Marta Vovk, Installation view, Tube Culture Hall, Milano

Cinque sguardi femminili che si confrontano sul tema della sfera dei sentimenti che si provano al cospetto dell’arte, dal “desiderio” al “sogno”, dalla “fantasticheria” alla vera e propria “lussuria” come bisogno di soddisfare i propri desideri di possesso.
Cinque interpretazioni differenti e provocatorie che spaziano dalla pittura all’installazione, dalla scultura all’illustrazione.
Tra le artiste, Ivana de Vivanco (1989, Lisbona) presenta due dipinti di piccolo formato, ad impianto figurativo, dove un volto piange e nella scena successiva una mano sembra raccogliere le lacrime da un vassoio con un contagocce. Oltre ai dipinti, la sua opera più iconica, Falling Eyes, trasferisce nella scultura di un’altalena simbolica e ludica il motivo surreale della lacrima che crea alla base una pozzanghera di lacrime.

Ivana de Vivanco, Falling Eyes, 2021, oil on wood, resin, cords, metalic chains, Tube Culture Hall, Milano

Ancora gocce di pioggia (o di lacrime) sembrano scivolare, nelle opere di Larissa de Jesus Negron (1994, Porto Rico), sia su un corpo femminile nudo che sulla una banconota da un dollaro, entrambi elementi che, nella convenzione classica, sono solitamente oggetti del desiderio.
L’opera di Marta Vovk (1989, Ucraina) LIEBE II ritrae un personaggio femminile allo stile dei manga (uno dei generi più simbolici, che ha fatto sognare milioni di giapponesi con la narrazione di tutte le varie accezioni della sensualità e sessualità) che attira lo spettatore con i suoi grandi occhi ammiccanti. Nell’opera What looks good today may not look good tomorrow 2, invece, seducenti tatuaggi tribali adornano alcuni brandelli di pelle rosa, ambientati in una texture virtuale che smorza qualunque riferimento più marcato.
Nel lavoro Tacones di Wynnie Mynerva (1992, Perù) sono presenti corpi e posizioni di natura sessuale esplicita. Le sue tele sono didascalie voyeuriste di piacere sessuale, anche se rimangono piuttosto criptiche a causa delle sovrapposizioni di corpi, seni nudi, mani e gambe aperte. Un solo tacco nero (tacon) si distingue in questo intreccio compulsivo di persone.

Desire. Larissa De Jesùs Negròn, Ivana de Vivanco, Solenne Fabre, Wynnie Mynerva, Marta Vovk, Installation view, Tube Culture Hall, Milano

Infine Solenne Fabre (1995, Francia), pur non avendo nulla a che vedere con queste connotazioni erotiche, presenta opere pittoriche che esprimono fisicità. Utilizza una pittura pastosa e grumosa e dipinge con pennellate spesse che stende sulla tela in modo da farne riaffiorare le macchie, per poi combinare la pastosità della pittura con campiture tenui e arrotondate.
Cinque approcci diversi al tema del desiderio da parte di cinque giovani artiste, alcune di loro alla prima esposizione italiana, che ci restituiscono uno spaccato dell’attualità del linguaggio pittorico come metodo di indagine della realtà e delle sue pulsioni per autrici provenienti da diverse parti del mondo.

Desire. Larissa De Jesùs Negròn, Ivana de Vivanco, Solenne Fabre, Wynnie Mynerva, Marta Vovk
a cura di Valeria Schäfer

13 gennaio – 5 marzo 2022

Tube Culture Hall
Piazza XXV Aprile 11/B, Milano

Orari: da martedì a sabato 14.00-19.00

Info: +39 329 7924986
info@tubeculture.it
www.tubeculture.it

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