LUGANO (SVIZZERA) | MUSEC – Museo delle Culture | Fino all’1 ottobre 2023
di MATTEO GALBIATI
Aveva respirato l’aria avanguardista Serge Brignoni (1903-2002), quella che, agli inizi del Novecento – ma le prime avvisaglie si erano già avute negli ultimi decenni del secolo precedente – aveva portato molti artisti a ritrovare un vivo interesse e a guardare con occhi diversi all’arte “primitiva”, così lui, come altri, cominciò ad interessarsi con attenzione a “nuove” forme estetiche capaci di mutare e ridefinire i linguaggi consolidati, e da loro sentiti un po’ stantii, dell’arte occidentale.
Il clima artistico parigino di quegli anni in pieno fermento si era orientato a ritrovare nel primitivismo la ricerca di una radice più vera e autentica dell’espressività artistica, molti artisti divennero addirittura veri e propri collezionisti nella spasmodica ricerca di quel bello originario incarnato da tali oggetti. Fu così per Brignoni, sedotto anche lui da questi manufatti: fu attratto proprio dal fascino più profondo suscitato dalle espressività artistiche provenienti da popoli lontani e remoti e per sessant’anni alimentò la sua passione ampliando una raccolta che è arrivata a contare oltre 650 opere di qualità e livello assoluti. Questo copioso insieme di pezzi, diversissimi per provenienza e stile, ceduti poi alle collezioni svizzere con una donazione nel 1985, costituisce oggi il nucleo, il cuore pulsante, del patrimonio del MUSEC – Museo delle Culture di Lugano.
Il museo ticinese si è impegnato, fin dal 2005, in un processo di studio e valorizzazione dell’imponente lascito di Brignoni che, in tempi recenti, si è sviluppato in un accorto palinsesto espositivo che – per capitoli tematico-culturali e per aree geografiche – approfondisce ambiti specifici della collezione.
Fa parte di questo programma – è questo l’ultimo fine settimana disponibile per ammirarla – Arte agli antipodi. La Collezione Brignoni mostra che, nelle sale di Villa Malpensata, sede del museo, apre un focus su 73 superbi capolavori che provengono dal Sud-Est asiatico e dall’Oceania. Su due piani e in 13 sale sono stati organizzati e riordinati elementi eccezionali che danno riscontro pieno all’importanza del lascito e riportano attenzione sulla capacità di Brignoni di scegliere e recuperare pezzi di qualità assoluta.
Parti architettoniche, sculture, maschere rituali, armi e insegne sono allestiti mettendo in risalto – qui sta la scelta e il taglio curatoriale originale – non solo la valorizzazione del singolo reperto e degli altri nell’insieme, ma anche la prova della testimonianza dello sguardo con cui Brignoni ha ammirato e voluto queste opere. Artista surrealista, lui intravedeva, nelle forme, nelle immagini e nelle presenza di questi diversi oggetti, suggestioni magiche, creative, misteriose capaci di connettersi con qualcosa di recondito dell’animo e della mente, e di stimolare la creatività. Anche le scelte cromatiche dell’allestimento, evocative delle sue opere pittoriche, connettono e accompagnano lo sguardo del visitatore enfatizzando questo duplice canale di lettura e interpretazione.
Il connubio forte tra le arti in Brignoni nasceva proprio sulla base di un’espressività diversa, non frequentata, lontana da stilemi e connotazioni occidentali, e in queste forme si poteva “gustare” l’immersione piena in aspetti dell’interiorità altrimenti non toccati. In lui l’artista e il collezionista ritrovavano una identità comune nella ricerca di quell’emotività potente che si generava dal rapporto tra questi capolavori etnici, le sue opere, i suoi pensieri e le tradizioni vive in latitudini così lontane, forse estreme.
Partendo da Brignoni e attraverso i significativi contributi dell’“arte etnica”, desumiamo il gusto di un’epoca, quello sguardo ampio che i surrealisti – e non solo – avevano sul mondo, sugli uomini e sul loro animo assecondando riflessioni mosse da una bellezza “primitiva e originaria”di cui riconosciamo l’indubbio valore.
Arte agli antipodi. La Collezione Brignoni
a cura di Francesco Paolo Campione, direttore del MUSEC
10 febbraio – 1 ottobre 2023
MUSEC – Museo delle Culture
Villa Malpensata
Riva Caccia 5 / Via Giuseppe Mazzini 5 (entrata dal giardino), Lugano (Svizzera)
Orari: da lunedì a venerdì 11.00-18.00; sabato, domenica e festivi 10.00-18.00; chiuso il martedì
Ingresso adulti (da 16 anni) CHF15.00; ridotto (senior; studenti universitari; FAI Swiss) CHF10.00; ragazzi (6-15 anni) CHF5.00; per riduzioni e speciali promozioni visita il sito www.musec.ch; il biglietto d’ingresso, oltre alla visita dell’esposizione Arte agli antipodi, consente l’accesso alle altre esposizioni temporanee allestite al MUSEC
Info: +41 58 8666960
info@musec.ch
www.musec.ch