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MILANO | THE OPEN BOX | 2 aprile 2022 30 maggio 2022

di ALESSIA PIETROPINTO

Pietra: comune materiale roccioso, compatto, pesante, talvolta duttile e poroso; elemento primordiale, principio fondante, punto da cui desumere l’origine del tutto.
The Open Box presenta Pietre/Stones, mostra collettiva – curata da Giulia Bortoluzzi con la partecipazione di Valentino Albini, Andrea Francolino, Gaspare, David Reimondo e Fabio Roncato. L’esposizione si articola all’interno di un luogo, uno spazio all’apparenza asettico, dedicato all’arte contemporanea e aperto a tutti, un progetto no profit nato nel 2015 che vuole interfacciarsi in maniera diretta e trasparente con un pubblico curioso di scoprire cosa nasconde un semplice box, un luogo inusuale nascosto per le vie di una Milano da esplorare. La tematica, che lega i lavori di ciascun artista, si sviluppa ed articola seguendo direzioni inaspettate, innovative, rigorose e sperimentali.

Pietre/Stones, veduta della mostra (Andrea Francolino), The Open Box, Milano Photo Valentino Albini

Andrea Francolino (Bari, 1979), tra i quattro fondatori di The Open Box, esordisce con un lavoro nuovo, step successivo della sua inconfondibile crepa d’oro nel muro. Per questa occasione Francolino realizza, partendo sempre dal concetto di apertura frastagliata all’interno di uno spazio avente natura compositiva dissimile, Crepa, una nuova frattura, una fessura che lentamente si appropria dello spazio generando, grazie all’uso della polvere di lapislazzulo puro, un contrasto cromatico derivante da questo armonico incontro che si svela ai nostri occhi, palesando, nel medesimo istante, la preziosità di un pigmento ricavato da una delle pietre più pregiate conosciute sin dall’antichità.
Il percorso visivo procede con l’opera di Valentino Albini (Reggio Calabria, 1959), fotografo e artista la cui ricerca utopistica di realizzare fotografie senza l’uso della fotocamera e della luce lo ha portato a realizzare, per questa collettiva, Pietra Infernale, opera fotografica la cui essenza si rivela mediante un meccanismo sottrattivo e l’uso di solventi chimici. Albini, partendo dalla consapevolezza che, come l’acqua, anche la fotografia possiede una sua memoria, agisce sulla superficie delle diapositive tramite solventi che, in seguito ad un contatto prolungato e calibrato con gli alogenuri creano paesaggi immaginifici, aree con diverse intensità cromatiche frutto di reazioni chimiche accuratamente controllate. L’elemento da cui deriva il titolo dell’opera – il nitrato d’argento – viene qui utilizzato sottoforma di alogenuro d’argento garantendo così una composizione finale astratta, una sorta di calcografia fotografica ottenuta in seguito ad un processo di erosione che contiene in sé una piccola percentuale di auto creazione, un 10% di incontrollata casualità che si svela a lavoro ultimato e determina il processo creativo richiamando, ancora una volta, il concetto di memoria legato al materiale fotografico.

Pietre/Stones, veduta della mostra (David Raimondo), The Open Box, Milano Photo Valentino Albini

La pietra viene indagata, agendo non sulla materia in sé ma sul suono prodotto, da David Raimondo (Genova, 1973), terzo artista di questa collettiva alla ricerca di una dimensione alternativa in cui far defluire per poi concretizzare un’idea, una dimensione quasi monastica basata sulla costante e catartica ripetizione di un gesto, un elemento, un principio. Il suono della pietra, un codice binario scritto a mano sul muro, altro non è che il rumore di una pietra che cade, 25 secondi rielaborati numericamente che perdono ogni forma di attrattiva visiva rimanendo però ancorati al loro significante, una sequenza di numeri su una parete bianca, un suono frammentato, un linguaggio che non necessita di parole, una pietra decodificata.
La mente operativa di The Open Box, Gaspare (Gaspare Luigi Marcone, Terlizzi, 1983) trasla sul piano concettuale l’opera d’arte realizzando una scultura in ossidiana, dal diametro direttamente proporzionale al diametro della terra, che genera una storica e primordiale simbiosi con l’ingenito valore che questa porta con sé. L’assoluta semplicità di questa sfera, dal titolo 12,7 circa, genera un’automatica e involontaria attrattiva estetica che aumenta, in maniera esponenziale, nel momento in cui si palesa la necessità di interpolare, mediante un unico gesto, tutti i più reconditi significati inerenti a questa pietra.

Pietre/Stones, veduta della mostra (Fabio Roncato), The Open Box, Milano Photo Valentino Albini

Una variopinta spirale che sfuma e si dissolve rapisce lo sguardo del visitatore che decide così di soffermarsi su Polaris, una sorta di elaborato geometrico circolare frutto della sperimentale ricerca di Fabio Roncato (Rimini, 1982), artista la cui opera, interpretabile come la graduale scoperta di un territorio mediante semplici satelliti ad uso commerciale, contiene in sé un’informazione, dettagli estrapolati dal loro consueto campo d’azione, reinterpretati mediante uno sguardo artistico. Venti immagini fotografiche delle Dolomiti, senza alcuna pretesa rappresentativa, sovrapposte e ruotate in modo da giungere ad una sintesi visiva in cui ciò che emerge è la pura e semplice esaltazione di ogni colore, di ogni singola cromaticità contenente l’intrinseca bellezza di un luogo in cui predomina questo lucente e riflettente minerale roccioso.
Pietre/Stones è un concetto che necessita di essere estrapolato dalle menti degli artisti e reso tangibile agli occhi degli altri, è la conclusione di un percorso difficile da spiegare, ma semplice da apprezzare; è un processo concettuale durante il quale, passo dopo passo, si tende a lasciar cadere qualche pezzetto impossibile da tradurre, impossibile tra traslare dal mondo delle idee, immutabili e perfette, a quello sensibile frutto di semplici operazioni di mimesi e di indirette forme partecipative.

Valentino Albini, Andrea Francolino, Gaspare, David Reimondo e Fabio Roncato. Pietre/Stones
a cura di Giulia Bortoluzzi

2 aprile 30 maggio 2022

The Open Box
Via G.B. Pergolesi 6, Milano  

Orari: solo su appuntamento

Info: info.theopenbox.org@gmail.com
www.theopenbox.org

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