VENEZIA | Complesso Dell’Ospedaletto | 20 aprile 2022 – 27 novembre 2022
di ALESSIA PIETROPINTO
Penombra come soglia, come linea ambigua. Penombra come punto di passaggio tra il mondo interno e il mondo esterno. Penombra come limite, come accesso, come confine, come traguardo.
In occasione della Biennale di Venezia, presso il Complesso dell’Ospedaletto e la Chiesa di Santa Maria dei Derelitti di Venezia, è stata inaugurata Penumbra, mostra commissionata dalla Fondazione In Between Art Film – presieduta da Beatrice Bulgari – e curata da Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi. Otto inedite video installazioni che, servendosi di linguaggi tra loro differenti, mettono in scena temi scottanti e contemporanei esperiti in una condizione di quasi incertezza, di disorientamento temporale, di ambiguità e trasformazione.
Il presupposto essenziale di ciascun lavoro, questa zona intermedia tra luce ed ombra, possiede in sé un’interpretazione metaforica derivante da una sensazione di indeterminatezza che conduce ad una dissoluzione progressiva di quella linea di demarcazione fra concetti inconciliabili, estremi fittizi che tendono così a confondersi sino a giungere ad uno stato di totale rarefazione e perdita di identità.
Karimah Ashadu, Jonathas de Andrade, Aziz Hazara, He Xiangyu, Masbedo, James Richards, Emilija Škarnulytė e Ana Vaz, all’interno di uno spazio che ha mutato negli anni la propria destinazione d’uso e conformazione architettonica, presentano frammenti di racconti, opere d’arte che, nonostante la differenziazione stilistica e contenutistica, mantengono una salda relazione tra loro e l’ambiente. L’allestimento di questo spazio espositivo, affidato a Ippolito Pestellini Laparelli, architetto, curatore e fondatore di 2050+, permette la creazione di un sincronico dialogo tra le immagini in movimento, la natura ed il contesto; la spazializzazione delle opere consente così una specifica e singolare modalità di fruizione delle stesse quasi come fossero architetture a sé stanti, inserite a loro volta all’interno di una preesistente composizione.
Il visitatore viene così introdotto all’interno di storie eterogenee che scivolano silenziose in un tempo indeterminato mentre osserva, ammaliato, le opere che si succedono; Karimah Ashadu (1985, Regno Unito) presenta un gruppo di minatori clandestini che lavorano in una regione della Nigeria, Jonathas de Andrade (1982, Brasile) riflette sulle conseguenze del colonialismo filmando persone senza fissa dimora mentre consumano un pranzo domenicale, Aziz Hazara (1992, Afghanistan) porta avanti una riflessione inerente le ripercussioni dovute alle varie occupazioni straniere nella sua terra, He Xiangyu (1985, Cina) medita sulla solitudine di un giovane grafico con origini cinesi intento ad affrontare le incertezze derivanti dal contesto sociale e lavorativo, Masbedo (Nicolò Massazza, 1973 e Iacopo Bedogni, 1970, Italia) presenta Pantelleria. Una storia vaga, video installazione in cui l’intera comunità dell’isola di Corkscrew, colpita durante la seconda guerra mondiale, prende parte ad una rappresentazione rievocativa di tradizioni appartenenti ad un passato mai dimenticato e tristemente attualizzabile. Attraverso una metaforica indagine endoscopica di reti fognarie e apparati digerenti, James Richards (1983, Regno Unito), agendo simultaneamente sul suono, l’immagine e la fotografia, tocca temi impattanti come il contagio e la decomposizione.
Argomenti riguardanti l’attuale condizione del nostro ecosistema vengono sviscerati da Emilija Škarnulytė (1987, Lituania) con Aphotic Zone, film in cui è possibile osservare l’immersione, nel Golfo del Messico, di un gruppo di scienziati marini alla ricerca di un prezioso corallo sopravvissuto nonostante il surriscaldamento degli oceani, e da Ana Vaz con l’opera É Noite na América, con cui si viene a creare una sorta di storia meditativa, un racconto in cui emergono le ripercussioni del colonialismo sull’ambiente e sugli animali salvati, adesso custoditi all’interno dello zoo di Brasilia; la loro sopravvivenza dipende solo ed esclusivamente dall’uomo, responsabile anche della loro attuale condizione.
Questa situazione di semi oscurità, intervallata da repentini lampi luminescenti, frammenti di strutture e buio totale, produce una sensazione di iniziale inadeguatezza, di titubanza nei confronti del luogo, di perdizione e rarefazione di uno spazio privato della sua abituale natura; tasselli appartenenti ad un mondo lontano che impongono la loro presenza rompendo finalmente un silenzio a cui è stata restituita una voce.
Penumbra
a cura di Alessandro Rabottini (Direttore Artistico, Fondazione In Between Art Film), Leonardo Bigazzi (Curatore, Fondazione In Between Art Film)
mostra ideata e prodotta da Fondazione In Between Art Film
Artisti: Karimah Ashadu, Jonathas de Andrade, Aziz Hazara, He Xiangyu, Masbedo (Nicol Massazza e Iacopo Bedogni), James Richards, Emilija Škarnulytė, Ana Vaz
20 aprile 2022 – 27 novembre 2022
Complesso dell’Ospedaletto
Barbaria de le Tole 6691, Venezia
Orari: tutti i giorni, tranne il martedì dalle 10.00 alle 18.00
Info: +39 346 3158767
www.inbetweenartfilm.com