PARMA | SEDI VARIE | 14 APRILE – 3 GIUGNO 2018
di MATILDE TEGGI
Nella capitale italiana della cultura 2020 si sta svolgendo la terza edizione di Parma 360 Festival della creatività contemporanea. In linea lo spirito tipico dei festival, anche Parma apre in questa occasione alcuni spazi privati e poco noti, convertendoli nelle sedi delle diverse mostre che animano la città. Chiara Canali e Camilla Mineo sono le curatrici dell’iniziativa, organizzata dalle associazioni 360° Creativity Events ed Art Company, oltre al sostegno del Comune di Parma, di “Parma, io ci sto” e diversi partner pubblici e privati. L’obiettivo, evidentemente raggiunto, riguarda la promozione delle personalità più talentuose nel panorama italiano dell’arte contemporanea e un focus sulla creatività emergente.
I media utilizzati dai protagonisti sono vari e diversificati: dalla pittura, alla fotografia, alle arti performative, fino alle sperimentazioni di nuove tecnologie. L’arte, dunque, al centro di una politica di trasformazione culturale ma soprattutto sociale di una città e un territorio che storicamente ha dedicato ampie risorse a questo settore. Tutte le mostre sono piccole riflessioni sul tema attualissimo della sostenibilità ambientale e sul difficile rapporto tra uomo, natura e paesaggio; motivo che si riflette anche nella scelta dei luoghi deputati ad essere i “contenitori” di questo festival. Si tratta, infatti, di spazi pubblici, o meglio spazi cittadini, che rappresentano parte integrante della città e dei suoi abitanti e che diventano così elementi attivi nella valorizzazione e promozione territoriale. Una selezione consapevole e illuminata che coinvolge un patrimonio di strutture che vanno dall’Ospedale Vecchio, alle chiese sconsacrate di San Quirino e San Tiburzio fino all’area industriale dell’ex SCEDEP.
La spazio ottagonale della chiesa di San Quirino fa da cornice a terre piane, dialogo intenso ed equilibrato tra le fotografie astratte e brillanti di Franco Fontana e i system di Davide Coltro, luminosi quadri elettronici che presentano immagini reali trasmesse in diretta dallo studio dell’artista. Entrambi ci mostrano immagini di territori di pianura in cui l’elemento chiave è la linea dell’orizzonte che sembra avere una valenza simbolica legata al limite, all’infinito. Di fianco alla riflessione tematica assume grande importanza anche la sperimentazione stilistica, incentrata sull’elemento cromatico e sulla costruzione geometrica e poetica dei paesaggi.
La chiesa di San Tiburzio ospita L’esplosione dell’Uovo Cosmico, opera pittorica di Pietro Geranzani, che reinterpreta la concezione dell’uovo, considerato da sempre simbolo di perfezione o di rinascita, attraverso una pittura che “non ha paura ma a volte fa paura”. Visioni è poi l’installazione di Daniele Papuli che occupa il piccolo spazio della chiesa. Riconosciuto come il demiurgo della carta, Papuli compone un impianto che lui stesso definisce “scultografico”, in cui rivela la materia della carta creando segni e disegni che cambiano continuamente generando una moltitudine di visioni differenti.
Nella crociera dell’Ospedale Vecchio in via d’Azeglio, oggi sede di istituzioni culturali quali l’Archivio di Stato e alcune biblioteche, sono esposti quattro interessanti progetti. All’ingresso ci accoglie La forma e le nuvole, una meditazione post Friedrich, Constable o Turner del pittore argentino Ernesto Morales sulla natura delle nuvole e sulla loro durata che appare infinita. “Due dipinti identici della stessa nuvola non esistono in quanto la loro forma è provvisoria, precaria, evanescente, emblema stesso della caducità, della volatilità, dell’incessante divenire”, spiega la curatrice Chiara Canali.
Sotto la volta a crociera centrale si trova Germina, installazione scultorea dell’artista milanese Francesco Diluca. Una sintesi dell’uomo moderno, che viene spogliato ed esibito solo attraverso preziose farfalle dorate che costituiscono i suoi organi interni, ossia “quanto più prezioso abbiamo in noi, ciò che ci rende unici e simili”, scrive Davide Caroli, curatore del MAR di Ravenna.
L’ala est dell’Ospedale Vecchio è dedicata alla fotografia digitale di Barbara Nati, che con il suo progetto Alla Deriva, curato da Camilla Mineo, presenta la serie dei Regni inversi, atmosfere surreali di mondi in cui la natura è stata sostituita dal cemento. Immagini inquietanti che sembrano manifesti pubblicitari di eventi catastrofici.
Infine Giovanni Frangi presenta Lotteria Farnese, citando consapevolmente il celebre ciclo degli arazzi d’Avalos della Collezione Farnese al Museo di Capodimonte. La natura è campo d’indagine prediletto dall’artista in tutta la sua opera e qui egli realizza venti grandi teleri che diventano il supporto artificiale del disegno aspro e deciso di un paesaggio naturale visto a volo d’uccello.
PARMA 360 Festival della creatività contemporanea
Parma, sedi varie
Direzione artistica Camilla Mineo, Chiara Canali
14 aprile – 3 giugno 2018
Chiesa di San Quirino
Borgo Romagnosi 1a
FRANCO FONTANA | DAVIDE COLTRO
Terre Piane
A cura di Chiara Canali
Ospedale Vecchio
Strada Massimo D’Azeglio 45
GIOVANNI FRANGI
Lotteria Farnese
A cura di Michele Bonuomo
ERNESTO MORALES
La forma e le Nuvole
A cura di Chiara Canali
In collaborazione con Area 35 Art Gallery, Milano
BARBARA NATI
Alla deriva
A cura di Camilla Mineo
FRANCESCO DILUCA
Germina
A cura di Davide Caroli
Chiesa di San Tiburzio
Str. dell’Università 8
PIETRO GERANZANI
L’Uovo Cosmico
In collaborazione con Area 35 Art Gallery, Milano
DANIELE PAPULI
Visioni
Studio Mattavelli
Str. della Repubblica 66
CARLO MATTIOLI NELLE COLLEZIONI DI PARMA
A cura di Alberto Mattia Martini e Anna Zaniboni
In collaborazione con l’Archivio Carlo Mattioli
Orari dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18.30
Negli altri giorni previo appuntamento chiamando 348/5823569.
Orari (per tutte le sedi espositive eccetto Studio Mattavelli): dal venerdì al lunedì, ore 11- 20
Apertura straordinaria: 2 giugno
Ingresso libero
Info: info@parma360Festival.it
www.parma360Festival.it