Quartiere di San Salvario
Torino
Paratissima 2010 (di Elena Baldelli)
Paratissima si materializzerà, anche quest’anno, nelle vie del quartiere di San Salvario, per adempiere al suo rinomato ruolo di evento parallelo ad Artissima.
La manifestazione, dai suoi esordi assolutamente democratica, per l’edizione 2010, amplifica ulteriormente il senso di democraticità, proponendo una tematica alquanto popolare e assai succulenta: il frigo, in quanto elettrodomestico, ma soprattutto il frigo come contenitore di cibo… Il quartiere, per 5 notti, assaporerà i gusti e gli odori dell’arte dei 400 artisti partecipanti; le opere si affiancheranno alle azioni artistiche, si potrà sbirciare nei frigo-opere e poi… Chissà? Magari ci scappa l’assaggino.
P.S. Un consiglio: se le troppe tentazioni vi faranno sgarrare, una bella passeggiata per Torino provvederà a smaltire l’abbuffata; nel mentre, potrete scoprire i mille eventi creativi di Paratissima 2010.
Elena Baldelli: Il movimento culturale Para-, di cui sei uno dei fondatori, si è, dal principio, nutrito della fama di un’altra manifestazione più conosciuta. Paratissima nasce, infatti, nel 2005, come evento “parallelo” e “parassita” di Artissima.
Perché avete deciso di intraprendere la strategia del parassita?
Lorenzo Germak: L’idea è nata in seguito ad una risposta e alla necessità di creare occasioni reali di “vetrina” per i nostri amici artisti che non potevano arrivare ai circuiti istituzionali e alle gallerie “che contano”. Questa è stata la base di partenza. Poi si sono aggiunti la volontà di far crescere un evento “off” e l’entusiasmo di allargare la scena dell’arte contemporanea a Torino al pubblico giovane, estraneo alle logiche degli eventi ufficiali.
Dal suo esordio, Paratissima, ha, come presupposto, la presenza di un para-spazio, inteso come spazio presso/accanto/oltre gli spazi istituzionali dell’arte. «Basta una casa, una stanza, un corridoio […] non c’è bisogno di gallerie, manifestazioni, mostre»: l’arte insediata nei luoghi più disparati. So che avete girato diversi para-spazi prima di approdare a San Salvario. Raccontaci il percorso di Paratissima nei para-spazi torinesi e l’incontro con un quartiere piuttosto controverso come quello che vi ospita ormai da tre anni.
La prima Paratissima nasce in un appartamento sfitto, in Via Po: 7 artisti e qualche centinaio di visitatori. Abbiamo replicato l’anno dopo in Via Aosta, in un magazzino di pellicce in ristrutturazione. L’edizione delle carceri, la terza Paratissima, ha avuto una delle location migliori che potevamo scegliere. Al di là dell’aspetto alternativo, un carcere, per quanto dismesso, si porta dietro storie e presenze importanti. Tra le mura di un carcere sono passati dolore, rabbia, frustrazione, ma anche speranze, programmi per una nuova vita… Come per l’arte, no? Dietro l’espressione personale di ciascuno passa la manifestazione di un’intera esistenza, ne è la rappresentazione materiale. E il pubblico ci è venuto dietro, con 15.000 presenze in poco più di due giorni. La stessa intensità, sicuramente meno drammatica, l’abbiamo trovata nel quartiere di San Salvario. È da sempre il quartiere più “chiacchierato” di Torino, ma il più multiculturale, da dove, alla fine, nascono le esperienze di integrazione, quelle vere, non quelle raccontate. Con il quartiere e la sua gente si è creato un rapporto, un’alchimia che ha dato ulteriore spinta alla manifestazione. Paratissima, per le strade di San Salvario, ha saputo coinvolgere negli anni veramente tutti: artisti, artigiani, studi professionali, commercianti, locali pubblici, cortili, enti religiosi, associazioni, partner pubblici e privati. Mi ricordo che prima delle edizioni di Paratissima a San Salvario si parlava ancora dei pusher e delle retate della polizia; oggi San Salvario è fulcro della creatività giovane torinese e della multiculturalità, e poi anche la Lonely Planet cita Paratissima a San Salvario a novembre!
Frighi di artisti e parartisti parteciperanno contemporaneamente agli eventi di San Salvario. Non solo l’arte contemporanea si renderà accessibile al grande pubblico, ma gli “offrirà la cena”, creando un momento conviviale, uno scambio equo tra le parti…
Assolutamente sì. Ed è un po’ l’estensione della filosofia di Para anche ad artisti già affermati. Anche questi hanno accettato di prendere il nostro testimone e di rendersi “disponibili” a tutti, per mettersi in gioco con l’obiettivo di essere conosciuti, approfonditi. Credo sia un passo davvero importante sulla strada dell’ampliamento della conoscenza dell’arte contemporanea ad un pubblico “non informato sui fatti”. Un sogno che si realizza, no?
Cibo, futbol (noto la scrittura maccheronica), la Fiat Panda… San Salvario è un quartiere multi-etnico, ma direi che il tutto è servito sopra ad un piatto tipicamente nostrano.
Oserei dire una Paratissima all’italiana…
All’italiana sì, ma che apre le porte all’arte internazionale: quest’anno ospiteremo una delegazione di artisti libanesi, in previsione di Paratissima Beirut, un’edizione del nostro evento che si terrà a Beirut, appunto, il prossimo maggio. Avremo poi ETAGI, la galleria di San Pietroburgo equivalente della nostra GAM, con gli artisti Evgeniy Dedov, Ilia Goryachev e Maxim Svischev, e artisti stranieri “individuali”: cinesi con Liu Shiyua, francesi con Nadia Quinet Lemoine, solo per citarne alcuni. Sarà nuovamente presente Zena El Khalil, rinomata artista libanese presente alla GAM che ha già esposto lo scorso anno; avremo Shades, un importante street artist che ha collaborato a costruire la scena della street art di Detroit, e la coppia Glaser-Kunz. Ci stiamo guardando intorno, oltre i nostri confini, e la cosa fantastica è che la risposta è davvero buona.
Dalla riabilitazione di una singola struttura, alla riqualificazione di un intero quartiere… E poi?
Accettiamo proposte!
Il progetto in breve:
PARATISSIMA
Quartiere di San Salvario, Torino
3 – 7 novembre 2010
Inaugurazione 3 novembre ore 18.30
Casa Paratissima, Via Baretti 12
Info: +39 011 6684867
www.paratissima.it
In alto:
Un’immagine del concorso “Me ne Frigo”
In basso, da sinistra:
Progetto di Daniela Sciuto (sedile) per “Così è se vi Panda”
Progetto di Filomena De Rosa (portiera) per “Così è se vi Panda”