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MILANO | A arte Invernizzi | Fino al 16 luglio 2024
MILANO | Galleria Artra | Fino al 12 luglio 2024

di MATTEO GALBIATI

Il periodo compreso tra la seconda metà degli anni Settanta e l’inizio degli anni Novanta, costituisce quel tempo peculiare in cui Pino Pinelli (1938-2024) ha saputo cogliere le suggestioni più profonde della sua Pittura che, affermata in quella stagione i cui confini delimitano le riflessioni analitiche, ha subito un processo di riconsiderazione degli elementi linguistici di cui è formata. Il quadro, inteso come telaio, tela e colore, ha destrutturato la sua materialità per il prevalere dell’energia potente del suo fare pittorico gestuale così, incontrata e osservata una monocromia pulsante, si è materializzata in forme concrete, spesse che, via via, si sono definite e stabilite con una concretezza caratteristica e connotante disseminandosi in gestualità le cui risorse più forti sono anche le dinamiche dell’ambiente in cui si manifestano.

Pino Pinelli, veduta della mostra, Galleria Artra, Milano Foto © Alberto Messina, 2024

A questi anni di mutazioni, riflessioni, osservazioni e trasformazioni importanti guardano le due mostre che le gallerie  A arte Invernizzi e Artra di Milano presentano in un progetto congiunto, comune e consecutivo nei passaggi e che lo stesso artista ha avuto modo di sovrintendere prima della sua scomparsa lo scorso 30 aprile. Una mostra (complessiva) importante che, già dal solo merito di presentare un’osservazione antologicamente tanto precisa della sua ricerca, ha acquisito anche il valore di un significativo omaggio postumo all’artista, proposto proprio da due gallerie che ne hanno sempre seguito la ricerca.
Se la ratio iniziale che ne ha mosso la proposta è stata una significativa intervista-dialogo tra Tommaso Trini e Pino Pinelli, i due allestimenti, coerentemente alla loro consequenzialità, seguono contenuti ben distinti che gli allestimenti, puntuali e ricchi di opere di grande importanza, riescono a raccontare bene nei termini cronologici e storici: la dedizione totale di Pinelli alla Pittura si riscontra in quelle sue virate davvero epocali che i capolavori esposti identificano con la giusta testimonianza e con il giusto peso storico.

Veduta parziale della mostra, Pino Pinelli, A arte Invernizzi, Milano, 2024 Courtesy A arte Invernizzi, Milano Foto Bruno Bani, Milano

Ci si sposta, come si diceva, dalla fine degli anni Settanta da Artra e tra gli anni Ottanta e Novanta da A arte Invernizzi: ecco allora che si segue il colore di Pinelli nelle sue logiche evoluzioni, lo si rincorre dal quadro fino a quando si emancipa dalla superficie dipinta ed esterna tutta la sua fisicità, fatta di forme corrugate, di ispessimenti rugosi, fino a dispersi direttamente nello spazio-tempo di chi osserva, eccedendo il valore della pennellata che, dal microcosmo del quadro, è ora corpo tangibile nel macrocosmo del reale.
Da Artra – che segue il lavoro di Pinelli sin dal 1979 – riprende le fila dei primi dialoghi con l’artista: le opere esposte rappresentano quelle gestualità concentrate che dai primi pochi elementi grigi, con forme lineari e razionali, trovano presto il modo e la via per conquistare la vitalità di figure più libere con disposizioni meno rigorose e di incontrare combinazioni cromatiche più squillanti. Alle pareti c’è un saggio storico del tempo che è trascorso nel gesto costante di Pinelli teso a frammentare, manipolare, sezionare l’unitarietà del colore che mantiene, nelle intenzioni, nella logica e nei fatti, il valore rappresentativo di essere sempre e comunque Pittura.

Pino Pinelli, veduta della mostra, Galleria Artra, Milano Foto © Alberto Messina, 2024

Nel grande salone paiono rimbalzare i primi gesti misurati dell’artista che conquistano la parete con una monumentalità forte, benché queste opere siano più piccole e meno frazionate. Questi segni minimi li ritroviamo mutati nel secondo ambiente della galleria milanese dove deflagrano nelle composizioni più ricche e cromaticamente più forti, quasi a ostentare una libertà definita e una raggiunta nuova sicurezza.
Il temperamento “mediterraneo” di Pinelli non è di quelli che si fanno bastare le conquiste e così la storia prosegue da A arte Invernizzi – il cui sodalizio con l’artista risale fin dalla sua apertura nei primi anni Novanta – dove, nei due piani della galleria, sono esposte opere di grandi dimensioni che attestano il coraggio di Pinelli di riportare la Pittura alla logica ampia della parete. La disseminazione sembra rimpossessarsi di un’intenzione artistica che assorbe la tradizione del passato, re-innervandola in un presente continuo in cui il colore è entità narrante nella sua totale autonomia, nella sua possibilità di definirsi come manifestazione tangibile, reale, concreta. Qui si sente l’anima e il respiro della Pittura di Pinelli in quel valore rappresentativo che abbiamo imparato a riconoscere e con cui, per abitudine, lo identifichiamo.

Veduta parziale della mostra, Pino Pinelli, A arte Invernizzi, Milano, 2024 Courtesy A arte Invernizzi, Milano Foto Bruno Bani, Milano

Le sue crome qui evidentemente enfatizzano la possibilità che la sensibilità pittorica ha di diventare momento di riflessione percettiva, di ritrovamento di un canone nuovo con cui ribadire, riabilitandola, la logica di un linguaggio che in lui riscopre sempre la potenza della propria attualità espressiva.
Nelle mostre milanesi acquisiamo i contenuti e le modalità con cui domina, definisce, interagisce con il colore, sinonimo fattuale di quella determinazione che ha guidato la visione di Pinelli e ne ha alimentato costantemente lo sguardo. Comprendiamo la sua indelebile e inscalfibile passionalità che ha alimentato, per noi, una sempre sorgiva bellezza, sua eredità più preziosa e perdurante.
Bellezza di quel nuovo farsi della Pittura di cui Pinelli ha riscritto le regole e la grammatica.

Pino Pinelli
nata da un’intervista di Tommaso Trini con l’artista
catalogo bilingue contenente un’intervista di Tommaso Trini a Pino Pinelli a cura di Daniela Domina, testi di Claudio Cerritelli e Carlo Invernizzi
in collaborazione con Archivio Pino Pinelli, Milano

21 maggio – 16 luglio 2024

A arte Invernizzi
via Domenico Scarlatti 12, Milano

Orari: da lunedì a venerdì 10.00-13.00 e 15.00-19.00; sabato su appuntamento

Info: +39 02 29402855
info@aarteinvernizzi.it
www.aarteinvernizzi.it

21 maggio – 12 luglio 2024

Galleria Artra
via Leopoldo Gasparotto 4, Milano

Orari: da lunedì a venerdì 14.30-19.00; sabato su appuntamento

Info: +39 333 3260984 (Marcella)
+39 342 3572950 (Matteo)
artragalleria@tin.it
www.artragalleria.it

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